«Lou, muovi il culo. Non riuscirai a farmi essere in ritardo anche il giorno del mio compleanno.» urlò il biondo dal piano di sotto.
Louis sbuffò mentre lanciava un ultimo sguardo alla sua immagine riflessa e ai suoi capelli che quel giorno proprio non volevano stare al loro posto.
Avrebbe davvero preferito restare a casa, magari davanti al televisore. O nel letto insieme ad Harry.
Louis chiuse gli occhi cercando di scacciare quel pensiero ma un sorriso gli si allargò quasi involontariamente sul suo viso.
Uscì dal bagno e raggiunse il biondo che lo aspettava con una mano intorno alla maniglia della porta e una bottiglia di spumante nell'altra.
«Finalmente ti sei deciso ad uscire. Allora, stasera avrò l'onore di conoscere il tuo amato?» disse il biondo ridendo.
Louis alzò gli occhi al cielo e lo spinse fuori.
«Smettila e no, non lo conoscerai.»
Louis stava accarezzando la schiena del riccio, che aveva poggiato la testa sul suo petto. Riusciva ancora a sentire il calore del riccio e l'eccitazione continuava a corrergli in ogni singola parte del suo corpo. Poteva sentirla fin dentro le ossa. Harry stava, a sua volta tracciando delle linee immaginarie sul petto di Louis che si sentiva così bene quando Harry lo toccava o semplicemente quando era intorno a lui.
Gli bastava la sua presenza per tornare a respirare.
Il riccio iniziò a lasciare baci per tutto il collo di Louis, facendo ridacchiare il liscio.«Almeno oggi puoi evitare di farmi arrivare in ritardo?» domandò ironicamente Louis, mentre cercava in tutti i modi di far allontanare il riccio e le sue maledette labbra dal suo collo.
«Altrimenti cosa mi fai?» disse il riccio, spostandosi e guardando Louis con aria di sfida. E forse uno sguardo malizioso.
Louis avrebbe davvero voluto resistere a quella sfida, alla tentazione di buttarsi su di lui e unirsi completamente a lui ancora e ancora e ancora. Ma non ci riuscì.
E si ritrovò seduto a cavalcioni su Harry mentre gli lasciava marchi per tutto il collo e dalla bocca di Harry uscivano gemiti che per Louis erano musica.
«È tutto quello che sai fare?» ridacchiò il riccio.
«Non sembravi lamentarti.» rispose Louis facendogli l'occhiolino e alzandosi per recuperare i vestiti. Sentii una presa forte sul suo polso e si ritrovò di nuovo sul corpo del riccio.
«Per niente.» disse Harry baciandogli una guancia e lasciandolo andare.
Si rivestirono in silenzio ed Harry non distolse lo sguardo un secondo dal corpo di Louis che arrossì quando se ne accorse.
«Devi per forza andare via ora?»
Louis annuì mentre si avvicinava di più ad Harry e gli prendeva le mani tra le sue. Amava il fatto che Harry fosse più grande di lui, lo faceva sentire protetto. Pensandoci, amava molte cose di Harry.
«Perché non vieni anche tu? Niall muore dalla voglia di conoscerti.» disse Louis sorridendo al riccio.
Harry gli accarezzò lentamente un zigomo prima di baciargli la fronte.
«Vorrei tanto ma sono impegnato stasera. Magari la prossima volta?»
Louis guardò il suo migliore amico aprire l'ennesima bottiglia di spumante e ordinare l'ennesimo giro di alcolici. Si trovavano in una discoteca (una delle cose che rientrava nella lista nera di Louis) e Niall aveva invitato alcuni suoi amici e suoi colleghi di lavoro. La maggior parte di essi era abbastanza simpatica e la loro compagnia era piacevole. Ma Louis, almeno fino a quel momento, si era dedicato solo ai bicchierini pieni di un liquido ogni volta di un colore diverso che gli venivano posti davanti. Niall ogni tanto si girava verso di lui e Louis gli faceva un sorriso, per rassicurarlo e per fargli capire che aveva tutto il diritto di divertirsi. Con o senza di lui.
Louis decise di andarsi a fumare una sigaretta, per prendere un po' di aria. Riuscì a passare per la folla di giovani che ballavano e si scatenavano. Louis ringraziò per non aver trovato nessuno che ci provasse con lui.
Uscì fuori e fu grato che non facesse ancora tanto freddo. Ragazzi e ragazze continuavano a ridere e scherzare mentre erano in fila o mentre entravano nella discoteca, probabilmente per passare una serata in compagnia dei propri amici. A Louis certe volte mancava essere così spensierato in ogni singolo momento della giornata. Ricordava quando, a sedici anni, non passava una sera in casa con la sua famiglia ed era sempre in giro a divertirsi.
A quell'età pensava che sarebbe stato sempre così, sempre così aperto con tutti e pronto a strappare una risata a tutti.Louis finì la sua sigaretta prima del previsto e rientrò, non volendo rovinare la serata al suo migliore amico facendolo preoccupare.
Si ritrovò, di nuovo, tra la folla ma fu quando andò a sbattere contro qualcuno che desiderò non essere mai uscito di casa.
Uno dei lati positivi nel fare sesso è che, dopo un po', inizia a conoscere il corpo del partner come se fosse il tuo. Impari a conoscerne le forme, come si muove e quali punti toccare. Impari a conoscerne il calore che emanano, impari a percepire le emozioni anche solo guardando un movimento. E Louis quella schiena, quelle spalle e quei movimenti li conosceva fin troppo bene. Probabilmente le avrebbe riconosciute fra milioni. Avrebbe riconosciuto lui, tra milioni di persone.«Harry.»
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Scusatemi ero in vena (no battute) di scrivere angst quindi beccatevi l'inizio di tanto taaaanto angst❤❤❤
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Secret little rendez-vous. » l.s
FanfictionLouis Tomlinson ed Harry Styles non sanno molto l'uno dell'altro. Anzi, potrebbero quasi essere estranei. Ma i loro corpi si conoscono. Harry conosce ogni singola parte del corpo di Louis. Louis vorrebbe conoscere ogni singola parte di Harry. [ stor...