XV

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"La verità stava per arrivare, e Louis non era più troppo sicuro di volerla ascoltare."

Louis ci aveva creduto davvero, era stato con il fiato sospeso per interi minuti, sicuro di sentire finalmente tutto quello che c'era da sapere su Harry. Aveva pensato che gli avrebbe rivelato come faceva a sapere il suo nome senza che lui glielo avesse mai detto, perché avesse frequentato una ragazza mentre si incontravano, il motivo per il quale fino a quel momento non gli aveva detto nulla della sé, oltre che il suo nome.

Ma non si era reso conto dal fatto che quello che aveva davanti era proprio la stessa persona che gli aveva tenuto nascosto quelle cose per tutto il tempo in cui erano stati insieme. Nulla era cambiato, quindi perché avrebbe dovuto aprirsi proprio il quel momento?

Harry si morse il labbro inferiore e cercò di ricomporsi, sporgendosi per baciare le labbra di Louis e tirandosi subito dopo fuori dal letto.
Non si girò a guardare il liscio, non avrebbe sopportato la vista del suo sguardo deluso, e si vestì velocemente, decidendo di farsi una doccia una volta arrivato a casa.

«Devo correre ora, ma ci vediamo presto, okay?»

Louis non ebbe tempo di rispondere -non che lo avrebbe in ogni caso, non aveva voglia di fare assolutamente nulla in quel momento- perché Harry fu fuori dalla stanza in un battito di ciglia.

rimase solo in quella stanza vuota e anonima, e si rese conto in quel momento di quanto nulla avesse senza senza Harry.

Il liscio sospirò, passandosi le mani sul viso. Non avrebbe dovuto farlo, cosa diavolo gli era passato per la testa?! Era senza risposte e aveva fatto scappare via Harry, restando solo in quella stanza vuota e anonima.

Rimanere lì a piangersi addosso non aveva alcun senso, così decise di alzarsi e prepararsi per andare a lavoro. Sarebbe dovuto passare comunque da casa per cambiarsi, ma non aveva voglia di restare troppo tempo nel suo appartamento a vedere Niall che si sbaciucchiava ovunque con la sua ragazza.

Andò nel bagno ed entrò nella doccia, senza nemmeno curarsi di regolare l'acqua. Di fatti, una serie di brividi lo percorsero da capo a piedi non appena una cascata gelida lo investì in pieno, costringendolo a ritrarsi quel poco che bastava per non bagnarsi.
Uscì dalla doccia dieci minuti più tardi, con i capelli che gli gocciolavano sulle spalle e infreddolito.
Odiava il freddo e odiava Harry perché non era lì a riscaldarlo.

Si asciugò velocemente i capelli e iniziò poi a vestirsi, quando l'occhio gli cadde sui tanti tatuaggi che aveva sul braccio destro. La corda sul suo polso stava iniziando a schiarirsi, avrebbe dovuto prendere un appuntamento con il suo tatuatore per ripassarlo.
In realtà, non gli era mai importato davvero dei suoi tatuaggi: li aveva fatti senza motivo, uno o due erano solo il frutto di qualche scommessa persa, non avevano alcun significato importante come invece molte persone pensavano.

Si infilò velocemente il maglione grigio della sera precedente e si tolse dalla mente quel pensiero; Harry e il ritardo a lavoro erano decisamente più importanti in quel momento.
Uscì da quel posto poco più tardi, dopo aver saputo che la stanza era stata già pagata e aver salutato il solito ragazzo dietro a quel bancone.

*

«Tomlinson!»

Louis alzò gli occhi al cielo, portandosi in bocca una manciata di patatine fritte e cercando di ignorare al meglio la voce del suo fastidioso coinquilino, mentre la testa di Zayn, poggiata sulla sue gambe incrociate, sosteneva il suo piatto.

Il suo amico aveva approfittato del fatto che Liam era andato a fare delle commissioni per passare a salutarlo e scroccare qualcosa da mangiare. Louis, ovviamente, era stato più che felice di non dover passare la serata in solitudine, con Niall e la sua ragazza nella stanza accanto a fare cose che lui non voleva neppure immaginare.

Secret little rendez-vous. » l.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora