25. You'll never be alone

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SHAWN'S POV

Le luci dell'alba coloravano la stanza di una sfumatura di ambra intenso che filtrava dalla finestra semiaperta alle mie spalle mentre cercavo di mettere a fuoco la scena con gli occhi ancora intorpiditi dal sonno: Ridley dormiva, il viso rivolto verso la porta, la schiena scoperta era illuminata da un fascio di luce, i fiocchi di polvere nell'aria ci si posavano pigri come attirati dal magnetismo della sua pelle. Mi godetti ancora per qualche secondo lo spettacolo dei suoi capelli sul cuscino e del lenzuolo che le sfiorava i fianchi prima di dirigermi verso il bagno.

La luce chiarissima dei led sopra lo specchio rendeva ancora più evidente il rossore delle mie guance e le occhiaie violacee che sfioravano gli zigomi, ma quello che più mi sorprese fu il sorriso a trentadue denti che non riuscivo a levarmi dalla faccia. Tutto profumava di lei: le coperte, le federe, persino la mia stessa pelle e non potevo fare a meno di pensare che avrei voluto poter imbottigliare quella fragranza delicata per poterne rubare un po' nei momenti di lontananza. "Un profumo leggero, quasi tropicale" mi ripetevo nella testa "perché no? I fan lo adorerebbero, ci metterei la firma".

Andai in cucina e misi a scaldare un paio di waffles surgelati cercando di presentarli meglio che potessi con un po' di sciroppo d'acero e qualche frutto di bosco, spremetti un paio di arance per me e versai del caffè bollente e amaro per lei, a finire l'opera una rosa rossa rubata nel giardino del condominio e un pacchettino regalo.

Aprii la porta con il gomito, appoggiai il vassoio a terra e feci il giro del letto svegliandola con dei piccoli baci sulla linea della spina dorsale.

-Buongiorno bellissima - Le sussurrai all'orecchio.

Si svegliò con un sorriso, arricciando il naso e distendendo le braccia prima di girarsi verso di me.

-Buongiorno - Mugugnò.

-E voilà! - Dissi porgendole la colazione.

Le si illuminarono gli occhi, mi buttò le braccia al collo.

-Ma, Shawn! Ma che bello! Non avresti dovuto disturbarti! -

-Se questa è la tua reazione mi sa che mi toccherà andare da Walmart più spesso a fare rifornimento di merendine surgelate - Risi.

-E questo regalo? È per me? - Fece una faccia buffissima, come quei meme su Twitter di Gene Wilder ne "La fabbrica di cioccolato".

-Ah, quello? No... Deve essere finito lì per sbaglio... - Scherzai.

Le sue dita correvano sulla carta cercando invano di non romperla, mi ricordava quasi Aaliyah da piccola, con la fronte corrucciata e le sopracciglia corrugate per la concentrazione.

-SHAWN! - Urlò ad un tratto - La adoro! Santo cielo! -

Finì di scartare il pacchetto e ne estrasse la macchinetta per le polaroid, una di quelle vecchie, non un surrogato color confetto.

-Ne scattiamo una? - Le chiesi.

-Ma sei matto? - Rispose sgranando gli occhi - Ma hai visto in che stato sono? - Afferrò una ciocca dei suoi capelli e li guardò disgustata - Non mi sono nemmeno ancora lavata i denti! -

La presi per i fianchi e la strinsi a me rubandole la macchina fotografica, lei tentò di scappare verso il bagno, ma riuscii a riafferrarla ad un passo dalla porta riportandola a letto: ridevamo entrambi quando scattai, lei con le mani a coprirsi il viso, io che le baciavo le guance.


-


RIDLEY'S POV

La giornata scorreva più lenta di quanto desiderassi: la domenica mattina il centro commerciale era stracolmo di persone, chi si godeva gli ultimi capi estivi in saldo, chi già dava un occhio ai giubbotti pesanti.

Do I Ever Cross Your Mind? || Shawn Mendes ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora