Capitolo 21

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Questo capitolo è dedicato in particolar modo a  TheRebelRobot96 e ClaudioAffy 🙄

Leggendo capirete il perché 😏

Buona lettura, amici 😁




《Aiuto!!》

Il grido, femminile e colmo di terrore, risuona un'altra, agghiacciante volta all'interno dell'edificio prima che Ian entri in azione.

《Connor. Tu cerca il varco mentre io e Liv andiamo a salvare la donna》ordina l'uomo con voce sicura e priva di incertezze.

Il ragazzo annuisce, convinto, e si incammina lungo il corridoio centrale, a passi lenti e misurati.
La nebbia gli arriva ai fianchi, ma pare innocua.

Per ora.

《Noi andiamo di qua.》

Ian mi sfiora una spalla per indirizzarmi nella giusta direzione: l'ascensore si è aperto su un trivio.
Questo piano del palazzo è adibito ad uffici e vi sono tre corridoi, pressoché identici, che si diramano al suo interno.

Connor ha preso quello centrale mentre io e Ian quello di destra.

《Hai mai visto nulla del genere?》gli domando, camminando adagio nella fitta nebbia.

Ho provato a scrutare attraverso quel velo dal penetrante odore di zolfo, però non riesco a scorgere neppure il pavimento.

《No. Mai.》È la ferale risposta dell'uomo, che continua a scandagliare l'ambiente con sguardo attento per non farsi cogliere impreparato.

《Aiuto!! Vi prego!! Non c'è nessuno?!》L'urlo della donna squarcia nuovamente la notte, facendoci accelerare il passo finché...

《Ahi...》borbotto, inciampando su qualcosa.

Ian mi sorregge per un braccio, impedendomi così di rovinare a terra. Mi tengo a lui mentre provo ad avanzare ancora, ma inciampo nuovamente, al che l'uomo mi prende per i fianchi e mi alza, posandomi accanto alla parete.

《Ehi...》brontolo, appoggiando la schiena al muro.

《Scusa... Continuavi ad inciampare...》Ian mi rivolge un sorriso storto da ragazzo scapestrato per poi inginocchiarsi a terra e controllare il pavimento.

《Stai attento》gli raccomando, con ansia crescente.

Quella nebbia non mi piace per niente. Non è normale.

《Tranquilla...》mormora lui prima di lanciare una colorita imprecazione e rialzarsi di scatto.

《Cosa? Cosa hai trovato?》gli chiedo in maniera pressante, col cuore in gola.

Dopo un anno passato nel Triassico, non dovrebbe esistere qualcosa che può spaventarmi eppure provo una sensazione che rasenta la paura in questo momento.

《Niente che tu abbia voglia di vedere》taglia corto lui, prendendomi per mano e scostandomi delicamente dalla parete.

《Questo devo deciderlo io》ribatto, strattonandolo un poco.《Non trattarmi come una bambina perché non lo sono.》

Apprezzo la gentilezza di Ian però sono una donna adulta e non devo essere protetta dalla bruttezza del mondo.
Ho perso la mia innocenza molto tempo fa.

L'uomo si gira verso di me e mi rivolge uno sguardo dolce.

《Lo so che non sei una bambina. Non era mia intenzione offenderti》mi rassicura, carezzandomi il dorso della mano col pollice.《Però lì a terra ho trovato un cadavere. E non vorrei farmi trovare qui quando l'animale che ha ucciso quell'uomo tornerà per finire il suo pasto.》

Oh...

Deglutisco un paio di volte prima di parlare, con voce ferma e priva di paura.

《Ecco. Vedi. È stato semplice spiegarsi.》Scrollo le spalle e mi rimetto in marcia, facendo attenzione a dove poggio in piedi.

Non voglio inciampare in un altro cadavere.

Mentre io controllo le porte sul lato destro del corridoio, Ian fa la stessa cosa sul lato sinistro, ma entrambi troviamo solamente porte chiuse.

《Com'era quel cadavere?》gli domando di punto in bianco, girando l'angolo.

《A brandelli. Come se fosse stato graffiato da un branco di belve feroci》mi risponde lui, in tono incolore.

Mmhh...

Comincio così a vagliare diverse ipotesi sul possibile colpevole, ma nessuna contempla una fitta nebbia di zolfo.

《Aiuto!》

Il grido mi strappa alle mie elucubrazioni mentali riportandomi al centro di quel corridoio pieno di morte.

《Siamo vicini》mormora Ian, voltando la testa verso destra e bloccandosi.

Seguo la direzione del suo sguardo e noto in fondo al corridoio una grande sala riunioni, dalle porte di vetro. Al suo interno scorgiamo una figura snella e indubbiamente femminile in piedi sul lungo tavolo che occupa sicuramente gran parte della sala.

A causa della scarsa illuminazione, però, non riusciamo a vedere molto altro.

《Dobbiamo avvicinarci...》sussurro, avviandomi in direzione della donna.

《Con cautela》aggiunge Ian, abbassando lo sguardo sulla nebbia che ci avvolge fino ai fianchi.

E subito mi torna in mente il cadavere  in cui sono incappata prima.

Con cautela...

Camminiamo piano, tenendo una mano sempre appoggiata alla parete vicino a noi e raggiungiamo senza intoppi le porte della sala, porte che sono aperte a metà come se qualcuno, o qualcosa, fosse uscito di corsa senza pensare a chiuderle.

《Sia ringraziato il cielo!》esclama la donna, con voce acuta, appena ci nota.《Aiutatemi vi prego! Quelle bestiacce hanno...》Non riesce a finire la frase per colpa di un singhiozzo di dolore.

《Non si preoccupi, signorina. La aiutiamo noi.》La voce di Ian è così rassicurante che sono certa riuscirà a calmare la donna.

I miei occhi sono ancora puntati a terra in cerca di qualsiasi movimento all'interno della nebbia quindi non presto molta attenzione a quella donna.

Grave errore.

《Come si chiama?》chiede Ian con fare discorsivo, per cercare di distogliere la donna dai fatti traumatici a cui sicuramente ha assistito.

《Nina...》risponde con voce densa di lacrime lei.

Nell'udire quel nome mi immobilizzo, smettendo persino di respirare.

Non è possibile...

Alzo la testa di scatto, dimenticandomi della nebbia, degli animali nascosti al suo interno, del varco e del mondo intero, per dare un'occhiata alla donna che stiamo soccorrendo.

Mi lascio sfuggire un ansimo di sorpresa che fa voltare Ian mentre i miei occhi si fissano su di lei.

È giovane, non più di trent'anni. Porta i capelli, lunghi e biondi, sciolti sulle spalle magre. Indossa un tailleur rosso scarlatto che accentua la sua bellezza, anche se in questo momento è sgualcito e strappato in alcuni punti. Il rossetto è sbavato così come il mascara, molto probabilmente a causa del fiume di lacrime che sgorga incessante dai suoi occhioni azzurri.

《O mio Dio...》mormoro, sgomenta, mentre il cuore mi si blocca nel petto.

Io e la donna ci fissiamo per un eterno istante prima che si scateni il finimondo.

Anomalie: New World Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora