Extra!

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Salve a tutti! 😃

Questo extra è un piccola avventura giusto per far capire com'è arrivato il cristallo quantico nelle mani di Connor e per preparare le basi dello spin-off 🤗

Non aggiungo altro, solo... 😉

Buona lettura! 😄



«È questo il posto?» domando a Keller, che sta consultando la mappa che Connor ha inviato al pc portatile datoci dal Centro.

«Purtroppo sì» sospira il mio collega, allargando la piantina del palazzo ed aprendo finestre su finestre.

Personalmente non capisco molto di computer e tecnologia varia.

Faccio questo lavoro solamente perché a Liam serviva un comandante in seconda ed io ero senza soldi.

E fuori di testa...

Scrollo il capo, sciogliendo il nodo di tensione che mi attanaglia dall'inizio della missione, e riporto la mia attenzione al presente. Perdersi nel passato è inutile, ormai quel capitolo della mia vita è finito.

Ora sono rientrato in pista come babysitter di bestiole preistoriche.

«Metti questo» dice Keller, tendendo la mano a palmo aperto. Sopra di esso, vedo un piccolo auricolare argentato, lo prendo e lo inserisco nell'orecchio destro. «Perfetto! Ora ascoltami per bene...» E comincia a parlare di telecamere di sicurezza e laser.

Sbuffo, già annoiato da tutta questa preparazione. Voglio entrare in azione, sentire l'adrenalina divampare lungo le vene come un fuoco ardente ed indomabile.

«Tutto questo è molto interessante» interrompo il ragazzo, alzando una mano per fermare il suo fiume di spiegazioni tecniche. «Ma preferirei che tu mi aspettassi qui, facendo da palo, mentre io mi introduco nell'edificio. D'accordo?»

Keller, un soldato affidabile e serio, mi rivolge uno sguardo esasperato, a cui non do molto peso: mi conosce da un anno ormai quindi ha già capito che la parte teorica di un piano mi annoia a morte.

«Certo, certo» fa lui, sospirando in maniera molto teatrale. «Dopo non dire che non ti avevo avvertito...»

Gli poso una mano sulla spalla, stringendola brevemente.

«Rilassati! Non stiamo andando in guerra. Non più. Devo soltanto entrare là dentro e recuperare una pietra.» Accenno ad un sorriso per rassicurare il mio compagno di furto, però lui non si fa abbindolare.

«Si tratta di uno degli edifici più sorvegliati della città» sottolinea Keller, mandando in frantumi i miei buoni propositi di gentilezza e cortesia.

«Ho l'auricolare. Quindi mi dirai tutto a tempo debito. Ora vado altrimenti va a finire che passiamo la notte in macchina senza combinare nulla. Poi chi lo sente Smith?» Mentre parlo, finisco di prepararmi: indosso guanti neri di latex per non lasciare impronte e per avere, allo stesso tempo, una buona sensibilità, ed un berretto da baseball per celare il volto.

Secondo Keller dovrei mettermi un passamontagna, ma la trovo una cosa da film di serie b quindi ho optato per il berretto, nonostante le sue lamentele.

«Vado. Tu sta pronto a darmi le indicazioni giuste.» Gli faccio l'occhiolino dopodiché smonto dall'auto.

La nottata è fresca e non vedo anima viva in giro. Controllo i dintorni con una rapida occhiata e poi attraverso la strada: abbiamo parcheggiato a debita distanza dall'edificio per non insospettire nessuno.

Mi infilo le mani in tasca e raggiungo l'entrata principale, una porta a vetri antiproiettile. Dopo costeggio il grattacielo e giro l'angolo, giungendo così all'uscita di sicurezza.

Anomalie: New World Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora