"Signori e belle pollastrelle..." il ragazzo dal nome a me sconosciuto attira l'attenzione attraverso il megafono.
"Tra due minuti inizia la seconda gara della stagione, andate al bancone delle scommesse dove quella ragazza ritirerà le scommesse. Non siate tirchi: potrebbe essere la vostra notte fortunata." Incita la folla di ragazzi. Loro seguono il suo consiglio e si dirigono da me. Prendo tutti i soldi e segno ogni cifra: non deve esserci nessun motivo di litigio o rissa alla fine della gara.
Questa notte abbiamo fruttato un sacco di bigliettoni, non vedo l'ora di ricevere la mia parte.
"Buonasera bellezza..." un ragazzo, che non vedo bene a causa della poca illuminazione, si avvicina a me.
"Veloci, veloci, avvicinatevi: tra poco inizia la gara!" Urla il ragazzo del megafono.
"Quanto scommetti?" Gli chiedo sbuffando: non voglio mettermi a parlare con lui.
"Piano, piano dolcezza. Io sommetto cinquecento verdoni su Anderson se mi prometti di venirmi a parlare dopo la gara. Potremmo anche andare a fare colazione fuori più tardi." Propone lui ammiccando. So cosa intende per fare colazione fuori e la risposta è un categorico 'no': sono una cattiva ragazza, non una poco di buono.
"Facciamo così: tu scommetti cinquecento verdoni su Anderson e se vince ti procuro una ragazza. Che ne dici?" Gli propongo io. Lui ci pensa un po' su.
"Ma io voglio te." Mi disgusta questo ragazzo.
"Tranquillo, non ti perderai niente: conosco una bella biondina di nuovo sul mercato da venerdì scorso. Se vuoi te la faccio avere per le cinque e mezza sul Bay Bridge, che ne dici?"
Lui mi stringe la mano.
"Affare fatto." Poi mi lascia i soldi sul bancone.
"Abbiamo un accordo." Mi punta un dito contro. Io annuisco: lo sapevo, sono tutti uguali. Ho imparato a ragionare come loro e a parlare come loro quando c'è da cavarmela in situazioni del genere. I ragazzi che girano qui sono tutti uguali, vogliono tutti una cosa sola.
Ovviamente io non conosco nessuna 'biondina': l'ho inventata sul momento per scrollarmi di dosso quel tipo. Durante la gara dirò a Scott che devo andarmene, gli lascerò i soldi e scapperò prima che finisca e che quel ragazzo mi venga a cercare per la ragazza immaginaria.
"Madames et messieurs, da questa parte il vincitore dell'ultima stagione" il tipo al megafono indica una auto nera.
"Da questa parte invece il vincitore dell'ultima gara." Indica l'auto di Anderson.
"Accendere il motore." Il suono dei motori accesi si propaga nell'aria mischiandosi con le urla dei ragazzi che incitano i corridori.
"Pronti..." le luci dei freni si accedono.
"Partenza..." non vedo l'ora di andarmene.
"Via."
Mi dirigo velocemente verso Scott. L'uomo sta guardando con molta attenzione le due auto gareggianti. Tiene una bottiglia di Beck's nella mano destra e urla ai corridori di accelerare. Vicino a lui c'è un tipo tozzo e con un accenno di barba. Non lo vedo molto bene perché è girato quasi di spalle.
Mi avvicino a Scott, voglio andarmene il prima possibile, ma devo fare attenzione: quando è nervoso bisogna pensare due volte prima di parlare.
Gli batto una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione e lui si gira per vedere chi lo abbia chiamato.
"Drake." Si rigira a guardare le auto che corrono.
"Scott, io devo andare." Lo avverto.
"E i soldi?" Mi chiede girandosi e puntando i suoi occhi castani nei miei.
"Sono nella cassaforte." Lo informo. Scott annuisce e is rigira.
Anche io mi volto per allontanarmi da questo posto il più in fretta possibile.Do un'occhiata al mio inseparabile orologio: le quattro e cinquanta. E sono a piedi.
Sì, c'erano i pullman, ma il mio ha avuto un guasto e la metro oggi ha fatto sciopero. Conclusione? Sono a piedi. Sbuffo per la millesima volta stasera e tiro un calcio ad un sassolino sul marciapiede.
All'andata sono venuta con Scott, ma al ritorno no. Scott è fatto così: nel suo piccolo cervello ci sono solo i soldi e nel suo ancor più minuscolo cuore ci sono solo tutti i sogni che verranno realizzati quando avrà tutti i soldi necessari. Scott ha molti scagnozzi, uno più grosso dell'altro. Però io sono la sua miglior ladra: sono piccola e molto abile. Gli altri sono fin troppo grossi e stupidi per portare a termine i lavori che faccio io.
Ecco un esempio: loro lavorano nel giro della droga e fin qua mi sembrava abbastanza ovvio. Il problema è che loro, quando qualcosa non va come dovrebbe, tirano fuori la pistola e sparano. Sparano al primo che capita, senza pensare alle conseguenze, senza pensare a non lasciare tracce, senza pensare a tutto ciò che include l'azione dell'uccidere.
Io, invece, penso prima di agire: non sparo al primo che mi capita sotto tiro perché so cosa comporta l'uccidere. Quegli omoni hanno crimini e crimini commessi, la loro fedina penale è piena, o almeno dovrebbe esserlo se li scoprissero. E sarebbe anche ora che li sbattessero dentro: io lavoro molto meglio di loro e sono stata beccata, sono sempre la prima sospettata. Loro invece non pensano a ciò che fanno neanche se li pagano e non vengono beccati. La vita è ingiusta.
Scott dice che sono piccola per le rapine nelle banche, dice che manderei tutto all'aria. Mi dice che devo dimostrargli che sono grande abbastanza per essere inclusa in qualche scasso e io non faccio altro che dimostrarglielo: glielo dimostro tutte le volte che mi assegna una villa, perché lui mi assegna solo ville, supermercati...
Mai una volta che mi chiami per dirmi "hey Shira, martedì notte ti voglio per una rapina in una banca, posso contare su di te?"
Io aspetto da anni una chiamate del genere, ma indovinate? Sempre le solite quattro scemenze.
Però da domani sera le cose cambieranno: ho intenzione di chiedergli di includermi in qualcosa di più serio, voglio vivere da ladra che sono, vivere il brivido che si ha quando si impugna una pistola in mano e si urla "Questa è una rapina, consegnateci tutto!" Secondo me è bellissimo poterlo dire, magnifico.
Ti senti potente, hai il mondo ai tuoi piedi, nessuno ti ferma, nessuno ti disobbedisce. Sei tu a comandare quando hai una pistola in mano, sei tu a essere rispettato. Tutti ti temono, tutti. E questa è una sensazione che non ho ancora provato, ma che avrò presto l'onore di provare.
Dicono che per governare bisogna essere amati e non temuti. Mai sentita una stupidaggine più grossa di questa. La gente va tenuta sottomessa: è così che vai lontano. E se questo vuol dire rapinare banche, se diventare ricchi è un sogno raggiungibile solamente commettendo crimini, io non mi tiro indietro. Io non ho paura, non ho paura di niente e di nessuno. Non mi credete? Mettetemi alla prova.
Scott si pentirà di non avermi inclusa prima nel suo prossimo colpo, glielo dimostrer...
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F.I.R.E.W.O.R.K.S. [SOSPESA]
DragosteUna personalità nascosta, malvagia. Una mente caotica, folle. Un cuore spietato, crudele. Degli occhi freddi, magnetici. ***************** Il suo nome è Jason. Il suo non è il solito passato complicato, anzi ha una carriera scolastica impeccabile...