Capitolo 5: Visite

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Avete mai fatto un incubo che sembrasse così reale, da confonderlo con la realtà? O così frequente da far pensare di esser fuori di testa? Beh...a me si, e non è una delle cose migliori della vita.

Mi ritrovo di nuovo in una stanza totalmente buia, mi alzo dal pavimento e mi guardo intorno come il solito, ormai è la terza volta che faccio questo sogno.

Cammino per la stanza, scorgo un fascio di luce e mi giro verso quest'ultimo, lo vedo avvicinarsi.
Indietreggio per sicurezza ma più faccio dei passi indietro e più la luce si avvicina.
Qualcosa mi blocca la mia "via di scampo", alzo gli occhi verso di esso e intravedo di nuovo quei occhi dal colore strano, sono difficili da descrivere a parole...

Mi allontano immediatamente

-Mostro...- sussurra come il suo solito.
Scuoto la testa, non è reale.

-Sei pazza...- continua a sussurrare

Smettila.

-Tutti ti odiano...- prosegue

Finiscila.

-Sei inutile...- continua e vedo la figura avvicinarsi.
La bocca della creatura si allarga in un tremendo e inquietante sorriso a 32 denti, è così simile a...

Era solo un sogno.

A

pro gli occhi lentamente, sono in una stanza illuminata da luci molto accecanti, saranno luci a led.
Provo fatica ad aprire del tutto gli occhi, ma riesco dopo qualche sforzo, mi guardo intorno.
Questa non è la mia stanza.
Mi trovo di fronte ad un tavolo di legno, molto chiaro, le pareti sono bianco latte, vi sono varie serie di luci sul soffitto, la porta di ferro alla mia destra è chiusa a chiave, mi accorgo solo ora che sono legata con delle catene ad una sedia, anch'essa di legno.
Perché sono legata?
Vorranno per caso farmi prigioniera qui dentro?
Di solito queste stanze sono fatte per i malati di mente...sospiro.
Sapevo che non potevo fidarmi neanche di Norman o Lydia...non mi vogliono realmente bene, come i miei genitori.
Dicono tutti che ti staranno sempre accanto ma appena hai bisogno spariscono come aria.
Aveva ragione quel poeta Italiano, Pirandello si chiama se non sbaglio...disse che tutte le persone indossano una maschera e recitano la loro parte, in questo grande mondo.
Ed è proprio così, la vita è tutta finzione, una recita, come si faceva alle elementari, si studiava una parte come una poesia per poi dirla senza sapere cosa si sta dicendo.
A volte fai fatica a riconoscere la realtà dalla fantasia, proprio come i sogni.
Fai un sogno così realistico da dimenticare se fosse stata la realtà o l'immaginazione.
La vita è un grande teatro dove si deve seguire un copione, devi solo saper recitate a dovere.

Guardo davanti a me il tavolo, ho i capelli sciolti e stringo i denti dalla rabbia, lo sapevo.
Sento una chiave aprire la porta, la guardo per un momento ma poi torno a guardare un punto indefinito, la sento aprirsi e chiudersi per poi sentire dei tacchi avvicinarsi.

-Nina...- sento dire, non è la voce di Lydia o di Helen, è un'altra.

Alzo gli occhi verso la donna è trovo una ragazza sui 30 anni, con capelli ricci castani e occhi blu mare, ha lo sguardo dolce, la pelle bianca con il latte e le labbra perfette dipinte da un leggero rossetto rosso.
Mi sorride per poi sedersi davanti a me, sulla sedia dietro il tavolo e posare delle cartelle mediche che ha portato con sé.

Il Mio Amico ImmaginarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora