Capitolo 6: La Verità

66 6 1
                                    

Sapete quando succedono delle cose assurde che pensi "Perché proprio a me?".
È così che mi sentivo io in quel momento.

-Norman...io...- inizio, ho la bocca asciutta, non riesco a continuare.
Norman mi guarda ansioso e riprendo a parlare.

-Io...ho un dono...un dono infernale ma affascinante al solo pensiero...neanche io so se esso sia un dono benigno o maligno...- dico sospirando

Alastor è un dono? Insomma...credo di si, oppure è una maledizione?
Mi ha comunque abbandonato anche lui nonostante mi abbia promesso di restare.
Come tutti in fondo no?
Tutti promettono e tutti spariscono al momento del bisogno, più continuo a vivere in questo mondo e più mi convinco quanto faccia schifo

Sento la porta aprirsi di scatto, è l'infermiera di prima, Historia si chiama? Ma che mi importa.
Ha il fiatone, capelli arruffati e una faccia sconvolta, che cos'è successo?

-Signore...- ansima -La Bibbia...il portale...l'epidemia...- continua ad ansimare, fa fatica a parlare.

Norman si allontana velocemente da me e si avvicina a Historia, le mette le mani sulle spalle e la scuote leggermente.

-Dimmi cos'è successo, Historia! Dimmelo! Cos'è successo alla Bibbia?! E il portale?! L'epidemia??- chiede in preda al panico, ha lo sguardo preoccupato.

Lo guardo preoccupata, questa situazione non mi piace anzi mi mette ansia e preoccupazione.
Varie domande mi frullano in mente:
Di che Bibbia parlano?
Di quale portale si riferiscono?
Quale epidemia?

Vedo Norman guardare la ragazza che non riesce ad aprire bocca, per poi portala fuori dalla stanza, chiudendo la porta.

Aspetto qualche secondo, per controllare che nessuno entri, per poi iniziare a dimenarmi facendo far rumore alle catene.

Cazzo. Non devo farmi sentire.

Penso

Ma è impossibile, devo liberarmi in qualche modo.
Continuo a dimenarmi e a far rumore, senza nessun risultato per la mia libertà.
Da qui dentro non riesco a sentire ciò che Norman e Historia stanno dicendo, perciò non mi sforzo più di tanto a scoprire delle informazioni su ciò che sta succedendo.
Voglio solo liberarmi da queste catene e uscire da questa stanza.

Sento la porta aprirsi ed entra di nuovo Norman, ma con delle cartelle mediche e dei documenti.

-Nina...tu mi hai detto che hai un dono...- inizia per poi sedersi a tavolino con me davanti, che cos'ha da dirmi?
-I tuoi genitori quando...quando ti hanno abbandonata e affidata alla Psycho Corporation mi hanno parlato di...fenomeni paranormali da parte tua...- dice guardandomi.

Fenomeni paranormali? Parla di Alastor? I miei genitori sapevano di Alastor e non mi hanno mai detto niente, solo per paura?
Ho troppe domande che circolano per la mia testa, credo di impazzire da un momento all'altro.

-Non mi hanno dato informazioni dettagliate, perciò io ti credo, Nina. E voglio che tu salvi tutti noi- mi dice serio e deciso.

-Salvarvi? E da cosa?- chiedo confusa, insomma...non si salva la gente a caso o da un insetto! Ho bisogno di più informazioni.

-Non posso spiegartelo adesso, saranno gli agenti del FBI e dell'esercito a dirti tutto ciò che ti serve. Ora devi prepararti per partire- mi risponde per poi alzarsi e liberarmi dalle catene.

Sento un peso in meno addosso appena mi toglie quelle catene di ferro, non erano molto strette però davano fastidio e pesavano.
Mi toglie anche la flebo, che mi ha nutrito per tutti questi cinque giorni, mi sento debole e affaticata.

Il Mio Amico ImmaginarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora