Capitolo 17

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Il Gran Premio di Singapore regalò un altro podio a un Daniel estremamente rinvigorito, e secondo Lex gran parte di quel terzo posto fu merito del fatto che io ero lì con lui, nonostante non avessi praticamente mai messo piede all'interno del circuito durante tutto il weekend. Avevo seguito tutte le sessioni di prova, qualifica e gara dalla camera d'albergo che condividevo con Daniel, anche se dovevo ammettere che la voglia di sentire di nuovo il rombo dei motori da vicino a momenti mi logorava. Non mi sentivo ancora pronta ad affrontare quel bagno di folla che era il paddock, e soprattutto non mi sentivo pronta per i giornalisti, tra i quali, secondo gli addetti stampa del team, era trapelata la notizia dell'addio di Sebastian ed io ero tra i possibili sostituti, perciò molto probabilmente non avrei avuto un secondo di pace.

E, a questo proposito, il avevo firmato il contratto già da qualche giorno, ma continuavo a custodirlo gelosamente sul fondo della valigia -sì, lo avevo portato con me a Singapore- come un oggetto prezioso. Non sapevo nemmeno io per quale motivo non lo avevo ancora consegnato. Mi sembrava quasi che se non lo avessi più avuto costantemente sott'occhio la possibilità che mi concedeva sarebbe evaporata; era il mio costante monito che sarei di nuovo tornata a correre.

L'occasione di sbarazzarmene mi arrivò da Lex, una piovosa sera di fine settembre. Era tornata ad abitare a casa sua già da qualche giorno, perciò fui sorpresa di trovarmela davanti alla porta di casa, fradicia fino all'osso.

-Di la verità, ti mancavamo- la accolsi con un sorrisetto.

-Non abiterei con due disordinati come voi nemmeno se mi pagassero per farlo- sbottò, alludendo al disordine che aveva ripreso possesso dell'appartamento già un'ora dopo il suo trasloco.

-Quindi a cosa devo l'onore?-.

-Devo parlarti di una cosa importante-.

La seguii fino in cucina, dove si appiccicò al termosifone già bollente a causa del poco amore di Daniel per il tipico clima autunnale inglese.

-Prima di tutto devi sapere che Christian non vuole che tu sappia nulla di questa storia, perciò vedi di non mettermi nei guai- esordì, fulminandomi con lo sguardo -In pratica, negli ultimi tempi lui e Marko sono un po'... ai ferri corti. Christian continua a dire che tu hai già firmato da tempo per la prossima stagione, mentre Marko insiste che non sia vero e sta spingendo per far avere un contratto a Verstappen-.

-Verstappen?! Ma non doveva andare in Toro Rosso?!- esclamai.

Lex alzò gli occhi al cielo prima di rispondere -Non è questo il punto. La squadra darà l'annuncio in Giappone, cioè la prossima settimana, e se vuoi tornare a gareggiare serve la tua maledetta firma!- così dicendo indicò verso il frigorifero, ma quasi le prese un colpo quando vide che sullo sportello non c'era più nulla.

-Oddio. Non dirmi che lo hai perso- disse con voce piatta, come se fosse indecisa se arrabbiarsi o disperarsi.

Ridacchiai -Non l'ho perso. E l'ho anche firmato-.

La mia PR mi guardò come se avessi improvvisamente iniziato a parlare in una lingua incomprensibile -E perché ce l'hai ancora tu?-.

Abbassai lo sguardo, fissandomi le mani -Non ne ho idea-.

A questo punto l'avevo totalmente mandata in confusione, dato che provò un paio di volte a dire qualcosa ma alla fine ci rinunciò -Credo che non riuscirò mai a capirti- disse poi, scuotendo la testa con un sorrisetto -Comunque, io ti ho avvertita-.

-Grazie- le dissi, mentre la accompagnavo verso la porta -Piuttosto, non hai un ombrello?-.

-Quello che tenevo in macchina si è rotto- sbuffò, tirandosi su il cappuccio ancora fradicio.

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