Prologo

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"HARRY POTTER", aveva urlato Silente, inondando la sala Grande con la sua voce potente e zittendo ogni mormorio sorpreso.

La sua espressione era stata indecifrabile: era arrabbiato, ma il suo viso tradiva una certa consapevolezza per come stavano procedendo gli eventi.
Come se avesse già previsto tutto, anche se lo faceva arrabbiare comunque.

Quanto ad Harry era assolutamente sconcertato.
Perché il Calice di Fuoco aveva buttato fuori anche il suo nome, dopo quelli degli altri Campioni?

Ma soprattutto; perchè il suo nome era stato messo nel Calice?

Silente gli aveva fatto cenno di venire da lui.
Fu l'entrata peggiore che avesse mai fatto: tutti i presenti, tranne Hermione e qualche altro Grifondoro, gli avevano lanciato addosso ingiurie e offese, accusandolo di aver compiuto chissà quale rito satanico o di magia nera per essere riuscito a mettere il suo nome nel Calice:

"Potter, fai schifo!"

"Non hai diciassette anni!"

"Che imbroglione..."

"Pratica le Arti Oscure!"

Harry cercò di ignorare gli insulti che gli si rivoltavano contro mentre si dirigeva a passi lenti e tremolanti verso il preside.
Il vecchio mago lo squadrò da capo a piedi:
"Hai messo tu il nome nel Calice, Harry?"

Stava sudando freddo. Questa volta aveva paura sul serio:
"No, professore. Lo giuro."

"Hai chiesto a uno studente più grande di mettercelo per te?"

"NO! ASSOLUTAMENTE NO!", gridò. Era terrorizzato dall'idea che uno scherzo di cattivo gusto si potesse trasformare in una minaccia di espulsione.

Silente e la professoressa McGranitt si lanciarono un'occhiata, poi fu quest'ultima a parlare:

"Bene, signor Potter... oltre quella porta.", spiegò, indicando un uscio al lato del tavolo degli insegnanti.

Harry la oltrepassò e dopo una lunga scalinata si trovò davanti i suoi tre avversari; Cedric Diggory, il Tassorosso Campione di Hogwarts, Viktor Krum, il bulgaro proveniente dalla scuola di Durmstrang, e Fleur Delacour, la Campionessa di Beauxbatons, in Francia.

Loro lo guardarono confusi: in teoria dovevano esserci solo tre campioni, non quattro, ma il calice non sbagliava mai.
Harry era molto più spaesato e sconcertato di loro tre messi insieme e, quando entrarono Ludo Bagman, Piton, Silente e la McGranitt a discutere delle probabilità della sua partecipazione, iniziò a farsi strada dentro di sé uno strisciante sentimento di viscerale paura.

"Beh, il limite d'età è stato inserito solo a partire da quest'anno come misura precauzionale in più...", diceva Bagman, "...il Calice ha voluto quattro campioni: per me bisogna assecondarlo.".

Dopo un lungo dibattito, gli altri tre professori si ritrovarono d'accordo, alcuni di più e altri con un po' di riluttanza, per cui fu deciso:

Harry Potter avrebbe dovuto competere nel Torneo Tremaghi.

N/D:
Ciaooo, eccomi qui con una nuova Drarry!
Spero che il prologo vi sia piaciuto :)
Alex

L'ho fatto per te ~ DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora