Capitolo 1 - Un nuovo amico

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Era ormai passato qualche giorno da quando Draco aveva visto la sua nemesi camminare impaurita e sconvolta attraverso la Sala Grande.

Era rimasto attonito da quell'accaduto, non tanto per ciò che era successo in sé, ma per la reazione che la situazione aveva scaturito dentro di sé.
Infatti, una parte di lui - un po' troppo piccola, per i suoi gusti - aveva goduto quando aveva visto Potter così vulnerabile, aveva goduto quando era riuscito a vedere un po' di debolezza sotto quella maschera impassibile.

Ma un'altra parte temeva, per qualche strano e insensato motivo, che lo espellessero, lo punissero o che gli facessero del male.
Lui era certo che lo Sfregiato non aveva messo il suo nome nel Calice: checché se ne potesse dire, Potter non era uno che ricercava ancora più fama di quanta non ne avesse già.
Voleva essere solamente un ragazzo normale, cosa che non gli era concessa in quanto "Ragazzo Sopravvissuto" e con tutti gli avvenimenti che si ritrovava costretto a risolvere da solo.

Draco aveva la consapevolezza del fatto che, se Potter fosse andato via da Hogwarts, a lui sarebbe dispiaciuto non poco.

"È perché se se ne va via lui, a chi posso dare tormento?", tentò, ma non era la risposta giusta.

Evitò di porsi altre domande e cercò di finire la colazione in pace ora che poteva permetterselo, dato che Pansy Parkinson non era nelle vicinanze.

Quella ragazza era assolutamente innamorata di lui in un modo davvero strano, come molte altre del resto, ma lei più di tutte.
Si comportava come se Draco fosse di sua proprietà e gli stava sempre appiccicata.
Alzò gli occhi al cielo.
Se solo Pansy avesse saputo chi gli piaceva davvero!

Guardò l'orologio che aveva al polso e constatò che era ora di andare: aveva Trasfigurazione con i Corvonero.

Si diresse verso l'aula, cercando di non pensare alla sua cotta, ma più ci provava meno ci riusciva.

Ormai si era abituato al fatto di essere attratto dai ragazzi, ma non si era ancora adattato al fatto di essere attratto da lui.

Erano amici da una vita e Draco sapeva che Nott non lo considerava più che tale.
Gli dispiaceva moltissimo, ma, per quanto ne sapeva, Theodore era etero.

E se anche non lo fosse stato, non avrebbe potuto sapere che anche Draco era gay.
Non l'aveva detto ad anima viva, perché aveva paura che qualcuno potesse usare questa sua caratteristica contro di lui. Soprattutto per umiliarlo di fronte a suo padre, eventualità di cui nutriva una feroce angoscia.

Infatti, cercava sempre di apparire il più attratto possibile dal genere femminile: questo suo essere apparentemente un dongiovanni gli aveva regalato la fama del "Principe delle Serpi, Colui che con il suo fascino fa cadere ai piedi tutte le donne".

Un "Finnick Odair", insomma.

Appena entrò in classe, il suo sguardo si posò sul Serpeverde biondino girato di spalle di cui era innamorato prima di soffermarsi a cercare un posto vuoto dove sedersi:

"Signor Malfoy, lei è arrivato con 4 minuti di ritardo.", disse impassibile la vicepreside.

Davvero? Controllò l'orologio e vide che la McGranitt non aveva torto: erano le 8:04.

"Mi scusi, professoressa. Non accadrà più.", si scusò Draco, sfoderando il suo più affabile - e finto - dei sorrisi.

La professoressa gli sorrise di rimando:
"Nessun problema, Malfoy. Per questa volta lascerò passare."

Menomale, non aveva assolutamente voglia di stare un'ora extra in classe per punizione, soprattutto non con la McGranitt.

L'ultima volta che era successo si era ritrovato nella Foresta Proibita con lo Sfregiato ad ammirare unicorni sanguinanti.

L'ho fatto per te ~ DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora