Capitolo 3 - La Prima Prova

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"No, davvero?! L'hai fatto sul serio?!"
Draco aveva le lacrime agli occhi dalle risate.

Non era così felice e spensierato da anni.

"Ti giuro!", gli rispose Augustus, mentre rideva anche lui, "Tu avresti dovuto vedere la faccia di mia madre! Io non sapevo minimamente come potesse essere successo, ma continuavo a ridere perché non riuscivo a fare altro!".

Avevano iniziato a parlare nella Torre di Astronomia, ma la temperatura si era fatta molto bassa e avevano compreso che c'era il rischio di trasformarsi in due cubetti di ghiaccio se fossero rimasti lì.
Così avevano deciso di andare a fare un giro ad Hogsmeade a bere una Burrobirra.

In poche ore, Draco aveva saputo abbastanza cose sul suo nuovo amico.
Augustus era un Nato Babbano: i suoi genitori non avevano poteri magici e lavoravano tutti e due nel campo della medicina sperimentale.
Non gli diede fastidio, il ché era strano: normalmente provava disgusto per chi non fosse di stirpe Purosangue.
Li trovava indegni di studiare magia, ma con Augustus non aveva nulla in contrario.

Era un combina guai, ma era davvero divertente; gli stava giusto giusto raccontando di quando, a nove anni, aveva tinto i capelli di suo padre di una sfumatura di giallo abbastanza innaturale, simile al burro avariato.

Era successo durante una lite: Zaneway senior si era arrabbiato per uno dei tanti disastri che aveva combinato suo figlio e perciò lo stava rimproverando, ma ecco che dal suo cranio pelato erano spuntate all'improvviso delle ciocche gialle come funghi dopo la pioggia.

"Io ti stimo davvero troppo!", esclamò Draco, ancora con le gote arrossate per via delle risate precedenti e il tepore della BurroBirra contrastato dal freddo circostante.

"Caro signorino Malfoy, ne sono onorato!", iniziò, con scherzoso tono galante, ma dopo averlo detto si rabbuiò leggermente; "Quasi quasi è stato meglio che tu sia arrivato in ritardo la settimana scorsa: probabilmente non mi avresti neanche visto. Non sono uno che si nota facilmente.".

Il biondo si sentì improvvisamente in dovere di consolarlo, altra reazione strana in lui:
"No, Augustus non ci pensare neanche! Che ne sai? Magari sarei potuto arrivare in ritardo il giorno dopo, o quello dopo ancora! Oppure ti avrei potuto urtare involontariamente nei corridoi! Ci saremmo trovati lo stesso, prima o poi."

Zaneway gli sorrise dolcemente.

A quel punto Draco capì che ormai era fatta: Augustus era un suo amico.
Probabilmente, l'unico amico che aveva mai avuto e che aveva tutt'ora.
E non se lo sarebbe fatto sfuggire.

~✨~

Ormai Harry era sicuro.

Dopo tre settimane dalla sua "Riflessione al Lago Nero" aveva capito che ciò che stava passando era reale: per quanto odiasse ammetterlo, Dean Thomas gli piaceva, e non poco.

Non riusciva a dirlo a Ron e Hermione perché aveva paura del loro giudizio, delle reazioni che una notizia del genere avrebbe potuto provocare. Benché loro fossero i suoi migliori amici, la sua mente non riusciva a non creare scenari piuttosto apocalittici.

Harry, comunque, non aveva molto tempo per pensare ai propri problemi di cuore, perché ne aveva altri: la prima prova del Torneo TreMaghi sarebbe stata quel pomeriggio.

Finite le lezioni, delle quali aveva capito poco a causa delle sue continue distrazioni, si diresse verso il tendone giallo ocra dove lo stavano attendendo Cedric, Viktor e Fleur. Aveva già addosso la divisa rosso Grifondoro, con ricamato all'altezza delle scapole il suo nome.

Si stava preparando quando, vista una strana ombra all'ingresso del tendone, si era avvicinato per dare un'occhiata.

"Psst!", riconobbe la voce di Hermione, "Harry... sei tu?"

"Sì", rispose lui sottovoce. Riusciva a sentire l'amica ansimare: aveva paura che potesse capitargli qualcosa.

"Come ti senti?", gli chiese, ma lui non riuscì a rispondere, "Stai bene?", continuò Hermione, per fare poi di nuovo una piccola pausa.

In men che non si dica, la riccia era tra le sue braccia e lo stava stringendo con tutta la forza che aveva in quell'esile corpo.

Gli augurò un veloce buona fortuna e uscì di scatto dal tendone. Dopo di lei, entrarono subito Silente e gli altri due Presidi delle scuole straniere, Gazza e Barty Crouch, il capo del Dipartimento di "Applicazione delle Leggi Magiche", che li fece posizionare in cerchio attorno a lui.

"Signorina Delacour, scegli pure.", e le aprì il sacchetto davanti al naso. Lei, con riluttanza, infilò la mano e ne estrasse un piccolissimo draghetto verde.

"Il Gallese Verde!", esclamò l'ometto, raggiante, per poi passare il sacchetto a Viktor, "Signor Krum?".

Il ragazzo estrasse un drago rossiccio e dall'aria decisamente più pericolosa del drago di Fleur.

"Un Petardo Cinese!", disse poi, facendo scegliere Cedric, che invece tirò fuori un esemplare di Grugnocorto Svedese.

Rimaneva solo l'Ungaro Spinato, che fu il drago pescato da Harry. Era quello più pericoloso di tutti.

Il tempo passava incredibilmente veloce e dopo quello che a Harry parve un istante, tutti e tre i Campioni avevano affrontato il loro Drago. La voce di Silente risuonò ovattata nel suo orecchio, ma sapeva che era il suo momento.

Doveva farcela. Per Hermione. Per Ron.

Per Dean.

All'entrata della grotta si guardò intorno: vedeva solo in lontananza l'Uovo D'oro, ma nessun drago. Azzardò la prima mossa e subito sentì una ventata d'aria tale da buttarlo sulle rocce.

Ecco il drago.

Si girò di schiena per evitare che lo Spinato gli arrostisse la faccia.

E ora come faceva? Non conosceva mosse speciali o incantesimi per sconfiggere un drago! Sentiva Hermione che in lontananza gli urlava di usare la bacchetta, ma lui non aveva la più pallida idea di come adoperarla.

Cercò di schivare le fiammate brucianti dello Spinato, quando all'improvviso gli venne un'illuminazione:

"ACCIO FIREBOLT!!", urlò con tutto il fiato che aveva in gola.

Aspettò, con fatica e impazienza, la scopa e quando arrivò si mise a cavalcioni su di essa, librandosi in volo e prendendo un grosso vantaggio sull'animale. I suoi compagni Grifondoro erano in delirio.

"Devo solo riuscire a catturare quell'uovo... come se fosse il Boccino.", pensava intanto Harry.

Poi successe qualcosa di inaspettato: il drago ruppe la catena. Era libero.

Il moretto cercava di far prendere sempre più velocità alla scopa in modo da poter sfuggire al feroce animale, ma quello gli stava alle calcagna.

Si arrampicò fin sopra le torri di Hogwarts, facendo un bizzarro slalom tra di esse, rompendo e lasciando cadere alcune tegole, mentre inseguiva Harry sulla scopa.

Ci fu un andirivieni pazzesco, una danza mortale senza limiti, dalla quale Potter uscì vincitore. Riuscì ad afferrare l'Uovo D'oro e pochi minuti dopo, a momenti quasi senza che neppure lui se ne fosse reso conto, era stato catapultato nella Sala Comune della sua Casa, attorniato da Grifondoro urlanti e gioiosi per la sua vittoria.

Non riuscì però a non notare lo sguardo preoccupato che correva tra Ron e Hermione ogni volta che lo guardavano...


N/D: Ciao a tutti!! Questo capitolo forse sarà stato un po' noioso, ma necessario, in quanto il periodo in cui è ambientata la storia è proprio quello del Calice di Fuoco.

Per il momento, può non sembrare Drarry, ma man mano che scriverò i capitoli... non vi voglio svelare nulla :p

Spero che la storia vi stia piacendo, mi raccomando lasciate una stellina o un commento e al prossimo capitolo!
~ Alex

L'ho fatto per te ~ DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora