Capitolo 5 - Rivelazioni

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Quella mattina, Draco si svegliò con un tale sorriso da destare sospetti in tutto il dormitorio Serpeverde. Lui non se ne curò: era felice dopo tantissimo tempo e non aveva nessuna intenzione di intristirsi o arrabbiarsi.

Il motivo di tanto buonumore era solamente la prospettiva del suo incontro con Augustus; potrebbe sembrare strana una reazione del genere ad un avvenimento di per sé così scontato, ma per Draco non lo era. Aveva un amico vero, qualcosa che non aveva mai avuto, perciò non vedeva l'ora di passare del tempo con lui.

Aveva anche preso la sua decisione, sebbene con molta riluttanza: gli avrebbe rivelato la sua cotta per Theodore.

Ormai quel segreto era diventato troppo importante e opprimente per tenerlo per sé: aveva bisogno di dirlo a qualcuno.

E quel qualcuno era proprio Augustus.

Si avviò a passo svelto verso la Sala Grande, dove in quel momento veniva servita la prima colazione. Passò davanti al tavolo dei "Grifondioti", come dispregiativamente li chiamava lui, e adocchiò Potter, Weasley e la Granger che mangiavano.

Lanciare loro un'occhiataccia canzonatoria non fece altro che aumentare la sua soddisfazione e felicità.

Posando lo sguardo sulla tavolata delle serpi, adocchiò anche qualcos'altro. Merlino, quasi perse l'equilibrio!

Theodore Nott stava facendo colazione da solo! Senza quel cretino di Blaise Zabini che gli girava intorno continuamente! Alla felicità genuina del ragazzo si aggiunse una certa dose di ansia adrenalinica.

Era la sua occasione:

"Ciao Theodore!", lo salutò, meno freddamente del solito (la calorosità di Draco era riservata a pochi, sicuramente nessuno che Nott conoscesse). Fece per sedersi alla sua sinistra, ma il biondino mise una mano sulla panca impedendoglielo.

"No, Malfoy. Qui c'è Blaise", lo informò in tono monocorde, senza neppure guardarlo in faccia.

Draco allora si spostò alla sua destra:

"E qui c'è Pansy."

Questa volta gli occhi di Nott erano fissi nei suoi, facendogli chiaramente capire di girare al largo.

Seriamente? Mi stai prendendo per il culo?, pensò il Serpeverde arrabbiato e confuso, cercando di ignorare le pugnalate al petto che quelle due frasi e quell'occhiata gli avevano inferto.

Vedendo che lo sguardo di Theo ritornava ai suoi cereali, Draco decise, con il cuore a pezzi, di andarsene a mangiare altrove. Era vero: non si erano mai ritenuti amici e non era da escludere la possibilità che a Nott lui stesse antipatico, ma aveva creduto ingenuamente che un saluto e una parola gentile avrebbero potuto cambiare qualcosa.

Cercò di reprimere le lacrime che minacciavano di scendergli sul viso. Fortuna che quella mattina la sua felicità era così immensa da non poter diminuirsi! Bastava un rifiuto da parte del suo amato per metterlo al tappeto.

Forse non era così forte come faceva credere.

Sbocconcellò qualcosa, ma non ci riuscì più di tanto. Dopo una decina di minuti, infatti, si diresse verso l'aula di Pozioni, dove avrebbe dovuto fare lezione con Cedric Diggory e i suoi amichetti Tassi.

"Andate a pagina 394", disse il professor Piton con la sua solita voce monotona. Draco fece come aveva detto e lesse il titolo a caratteri cubitali "Pozione Restringente".

Aveva già letto quel capitolo: sapeva che quella era "una pozione che restringe chi la beve. Se è preparata correttamente, all'ultimo stadio assume un colore verde acido.", spiegò il professore, traducendo i suoi pensieri.

L'ho fatto per te ~ DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora