"Le nostre voci ascolterai,
se negli abissi cercherai.
Un'ora sola tu avrai
e quel che abbiam riprenderai"
Harry continuava a crogiolarsi in quei versetti da più di quattro ore, in Biblioteca. La sua fronte era adagiata sul libro che stava leggendo come a sperimentare un nuovo rito scaramantico per fare ricerche. I suoi occhiali rotondi premevano contro le pagine, provocandogli un leggero dolore sopra gli zigomi, ma lui non se ne curava.
Ciò che gli interessava capire (e non ci stava riuscendo) era 1) come avrebbe fatto a sopravvivere per un'ora sott'acqua e 2) che cosa "loro" avevano e che lui doveva riprendere.
Più passava il tempo, più era sicuro che non si sarebbe mai voluto trovare in quella situazione:
"Giuro che se trovo chi ha messo il mio nome nel Calice di Fuoco lo torturo con la Maledizione Cruciatus. E sarò più sadico di Bellatrix Lestrange nell'usarla.", continuava a ripetere la sua mente.
"Harry... penso che tu abbia bisogno di una mano."
Il ragazzo girò il capo senza staccarlo dal libro.
Neville Paciock era davanti a lui con una mista espressione di compassione e voglia di aiutarlo. In braccio portava un librone verde smeraldo che aveva tutta l'aria di essere un manuale di Botanica.
"Tu dici?", rispose Harry, sarcastico, prima di tornare alla sua posizione "fronte-contro-libro".
A quella domanda retorica, Neville sorrise e si sedette sulla sedia di fianco a lui, poi posò il libro smeraldino sul tavolo e iniziò a sfogliarlo.
"Qui dovrebbe esserci quello che cerchi... ECCOLA!"
Harry si era sporto per guardare meglio la figura che l'amico gli stava indicando:
"Questa si chiama Algabranchia. Innesca una mutazione nel corpo: ai lati del collo spuntano delle branchie, mentre le mani e i piedi diventano palmati per facilitare il nuoto. Se la mangi puoi rimanere sott'acqua per un'ora, che è circa il tempo della Prova, giusto?", spiegò diligentemente.
Mentre parlava, il corvino lo ascoltava assorto, al settimo cielo per aver trovato il modo di superare la Prova:
"Esattamente... Ma dov'è che posso trovarla?"
A quel punto sul volto di Neville apparve un'espressione pensierosa:
"Insomma... penso che la professoressa Sprite ne abbia un po' da parte, ma non so se è agibile agli studenti. Glielo vado subito a chiedere."
Detto questo sparì come un fulmine.
Nell'attesa che seguì tra la sua andata e il suo ritorno, che corrispondeva ad un tipo di non più di dieci minuti, Harry visse nella paura e la tensione che la professoressa gli negasse l'alga, unico modo per partecipare, e sopravvivere, alla Prova.
Stava per collassare, quando Neville ritornò sorridente con un pacchettino bianco:
"Eccola... In realtà non avrebbe potuto darmela, ma vista l'esigenza non ha voluto dirmi di no.", affermò il ragazzo.
"Grazie mille, Neville.", disse Harry con un tono quasi di devozione, afferrando l'Algabranchia.
"Prego, Harry. Ora vai a dormire che tra qualche ora inizia la Prova. Ricordati di passare a trovarmi ogn..."
Ma non ebbe il tempo di finire la frase che il corvino era già andato via.
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L'ho fatto per te ~ Drarry
FanfictionHarry James Potter è uno dei campioni del Torneo TreMaghi e non ha tempo di pensare ad altro. Tuttavia, in lui si fa strada una consapevolezza che lui vuole reprimere: quella di essere attratto dai ragazzi, in particolare da Dean Thomas. Draco Luci...