Capitolo 7 - Prime complicazioni

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"Dunque Potter; quello è un letto, quello è un divano, quelle sono finestre e.."

"Malfoy, dacci un taglio per piacere.", lo fermò Harry, già stufo di stare con lui dopo neanche due minuti.

La risatina antipatica di Draco risuonò per il dormitorio acquisendo, a causa dell'acustica non proprio perfetta, quasi il suono di un latrato spettrale.

Il biondo lo fece accomodare sulla poltrona della Sala Comune, mentre lui si sistemò sul divanetto verde e argento. Rimasero per qualche minuto a fissare il pavimento (o il soffitto) prima che Harry si decidesse a parlare:

"Allora... cos'è che dovremmo fare esattamente?", chiese con un tono a metà fra il sarcastico e l'esasperato.

Draco cominciò a ridere:

"Dai, Potter, mi credi così imprevidente?! Ho qualche DVD niente male..."

"NO MALFOY, CON TE NON VOGLIO GUARDARE DEI P...", iniziò a urlare, ma si interruppe quando sentì il ragazzo ridere di gusto. La sua espressione esterrefatta costrinse Draco a spiegare il motivo di tanta ilarità:

"Ma cosa credi, idiota! Sto scherzando!", cercava di dire, ma era sopraffatto dalle risa, "LA TUA FACCIA ERA QUALCOSA DI EPICO", esclamò.

Harry cominciava a sentirsi a disagio. Non conosceva quasi per nulla Draco Malfoy, ma non aveva mai creduto che potesse avere questi sbalzi d'umore così improvvisi e violenti. Tra l'altro non sapeva come comportarsi: non sapeva se alleggerire la situazione scherzando (ma avrebbe rischiato l'ira del ragazzo) o se rimanere rigido come uno stoccafisso sperando che arrivassero le tanto agognate 18:00.

Non si era mai trovato in una situazione del genere.

"Oh... ehm... okay.", farfugliò.

Ora sì che si sentiva a disagio.

Draco a quel punto si alzò e andò verso una specie di armadio, dal quale tirò fuori una bottiglia di vetro di cui si intravedeva il liquido lucido e ambrato che era contenuto:

"Vuoi da bere? Forse è meglio che ti sciogli un po', Potter.", propose il biondo, questa volta senza alcuna apparente malizia.

Tuttavia, Harry rimase diffidente: Draco era il più bravo della classe in Pozioni (dopo Hermione, ovviamente) e per lui non sarebbe affatto complicato farsi dare gli ingredienti da Piton per una pozione strana o con effetti collaterali devastanti:

"Cos'è?", chiese, in tono duro.

"È succo di mela, deficiente! Ma sai almeno leggere?", esclamò, spalancando gli occhi per fare una finta smorfia di stupore e girando la bottiglia, sulla quale troneggiava la scritta "Apple Juice".

"Sì, va bene... calmati. Se tieni l'etichetta nascosta è un po' difficile che riesca a leggerla.", rispose il moro, ancora non proprio convinto e leggermente offeso dall'appellativo scelto.

Draco alzò gli occhi al cielo, afferrò due bicchieri e portò tutto sul tavolino di fronte a loro. Poi ne prese uno e ci versò un po' succo. Vedendo che Harry continuava a guardare bottiglia e bicchiere come se non ne avesse mai visti, decise di intervenire:

"Cosa aspetti? Che ti serva anche?", lo esortò, smorfioso.

Harry stava per controbattere, ma si rese conto che avrebbe solamente peggiorato la situazione, per cui rimase zitto e acchiappò la bottiglia. Fu infatti Draco a parlare:

"Silente, se lo vuoi sapere, mi ha detto che prima di poter parlare di... insomma hai capito... dobbiamo diventare amici.", lo informò, scandendo l'ultima parola come se fosse una battuta, infatti si lasciò scappare una risatina sarcastica.

L'ho fatto per te ~ DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora