Capitolo 4

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Katsuki chiuse le palpebre, respirando a piene narici, pronto a non lasciarsi andare, all'ira che tanto lo distingueva, in presenza di Midoriya.

"cosa ti fa pensare che io abbia bisogno della tua amicizia?" gli chiese, con un sorriso di falso autocontrollo, Bakugo.

"non ne ho idea" ci pensò, Kirishima.

Katsuki avrebbe desiderato alzarsi, afferrare il vassoio e sbatterglielo in faccia.

Non vi era nulla di personale, ma il suo viso lo chiamava a gran voce, in un motivo incitante di farsi prendere a pugni.

Bakugo si alzò, avendo terminato il proprio pasto, dirigendosi a depositare il vassoio nel luogo indicato per essere pulito, poi, dalle attuali cuoche.

Con il filo dell'occhio, notò Kaminari scherzare con il gruppetto di sfigati che circondavano Izuku.

Lo attendeva un'ultima lezione e sarebbe tornato a casa, anzi, al suo lavoro part-time.

Non era convinto di far la cosa giusta, ma non lo era mai stato.

Dipinto sempre come il bullo, il cattivo della situazione, come se avesse deciso lui, di apparire turbolento e pericoloso.

Col tempo, aveva imparato che se, chi lo circondava, lo reputava in quel modo, allora avrebbe accontentato le loro teorie e i loro sguardi di diffidenza.

Come in quarta superiore, sospeso per due settimane, per essersi trovato nel luogo sbagliato al momento sbagliato, e non vi era alcuno a prendere le sue difese.

Kaminari lo aveva incontrato solo in quinta, dove aveva intuito che di unirsi alla massa, ormai, non se ne parlava nemmeno.

In quel modo avrebbe avuto più tempo per se stesso, per la scuola e sfortunatamente solitudine, ma questo a Bakugo sembrò non dolere.

Eppure tra tutti loro, vi era chi sin dalle elementari aveva creduto in lui, non era che "Deku", quel moccioso che, ovunque fosse andato, lo avrebbe seguito.

Per quel che poteva valere, Bakugo aveva sempre avuto la certezza che sarebbe rimasto immutato, quel continuo inseguirsi, ma errava, forse aveva commesso troppi sbagli per permettersi ancora la compagnia di Izuku, lui che era così solare e in pace con il mondo.

Kaminari lo raggiunse, con fiato corto.

"avvisami quando torni in classe" gli rivolse uno sguardo severo.

"d'accordo" si fermò, voltandosi verso l'amico "sto andando in classe" e riprese a tornare in aula.

"come sei divertente" lo prese in giro, imitando una voce bassa e ridicola.

"di che parlavate?" chiese, Bakugo, con le mani dentro la tasca unica della felpa che indossava.

"inizialmente delle notizie sui trafficanti di sostanze illegali che stanno fondando radici in città" alzò il viso verso il soffitto, pensieroso, Denki "poi sui ridicoli gesti che Iida non riesce ad evitare di fare" sorrise.

Katsuki emise uno sbuffo.

"come si chiama quel ragazzo con cui parlavi?" gli chiese all'improvviso, Kaminari.

"Kirishima Eijiro" fece svelto, quasi al sol pronunciare il suo nome egli potesse comparire.

"è davvero bello" gli rivolse uno sguardo malizioso "e in più" lo stuzzicò con il gomito "è rosso".

"frocio" lo insultò, Bakugo.

"senti chi parla" osò, l'altro.

"vuoi ripetere?" minacciò.

"ti sei accorto vero che Izuku è un maschio e ne sei innamorato?" gli fece notare "questo fatto ti rende sotto ogni ombra di dubbio, frocio" affermò soddisfatto.

"finiscila" lo scostò bruscamente "è fastidioso e invadente" si lamentò del rosso.

"eppure ha il suo fascino" voltò il capo, a scrutare Eijiro raccogliere i propri effetti per incamminarsi in loro direzione.

"non guardarlo" impartì infastidito, Bakugo.

"l'ultima cosa che voglio è che ci raggiunga" soffiò in sussurro poco dopo.

"ha i capelli talmente rossi da sembrare fiamme" notò Kaminari.

Katsuki rimase minuti a pensare alle sue parole, quasi fossero talmente familiari da poter essere reali.

Come associare il fuoco a Eijiro.

Sto trovando complicato dare un'inizio a questa ff, ma spero le mie idee non sembrino troppo prevedibili e noiose.

Spero vi piaccia ♡ al prossimo capitolo

No type // KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora