Kaminari, ancora seduto sul marciapiede della discoteca, pensava ai documenti persi e a come sarebbe tornato a casa privo di essi.
Le ore di buio, ancora lunghe dal divenire luce, lo trasportavano nella disperazione di dover recuperare con tempo e pazienza le proprie carte.
Si portò le mani tra i capelli, divaricando le gambe, convinto che le donne non erano che demoni insediati in corpi di angeli, finché qualcosa non lo colpì sulla nuca, facendogli emettere un rantolo di dolore.
Alzò il capo, notando il vestito corto della sua rapinatrice, le iridi brillare di una luce che in precedenza vi era assente.
"potrai mai perdonarmi? Kaminari?" chiese, con voce flebile, assumendo un'espressione dispiaciuta, chinandosi alla sua altezza, mostrando, con estrema attenzioni, piccole visioni delle sue vesti intime.
Denki raccolse il proprio portafoglio, emanando un ringraziamento ai cieli, volgendo, poi, uno sguardo colmo di confusione al meraviglioso demone che precedentemente lo stese.
"grazie di avermelo riportato" si alzò, attento a non lasciarsi sfuggire lo sguardo dove avrebbe desiderato posare "ma preferisco non rischiare" e prese ad andarsene, nella tentazione di tornare e esplorare ogni singolo angolo di quella ragazza.
"solo una notte" riecheggiò la voce di lei nella notte, confondendosi con le note alte che rimbombavano all'interno del locale.
Denki si voltò, assottigliando le palpebre, ella lo aveva respinto, quale divinità le fece cambiare idea?
L'atteggiamento della ragazza del tutto naturale sembrò convincerlo che non fosse una farsa, eppure, rimaneva il medesimo corpo della sua rapinatrice.
"come ti chiami?" chiese, Denki, perplesso.
"Yaoyorozu" rispose, mentre gli si avvicinò, con il ticchettio dei tacchi "possiamo fare qualsiasi cosa tu voglia" gli sorrise "pur di farmi perdonare" gli avvolse il braccio destro tra le proprie braccia, facendolo scontrare contro il seno, facendolo arrossire.
Denki pensò, che quella ragazza, dai capelli corti e tatuaggi rossi, l'avrebbe portato alla rovina, ma chi era lui? Per rifiutare tale offerta?
Camminarono, parlando di cose che probabilmente nessuno dei due avrebbe ricordato il secondo dopo essere state dette.
La ragazza posò lo sguardo su una moto, incatenata all'esterno di un locale mezzo vuoto, e sorrise, convinta, che quella serata, forse, sarebbe potuta divenire più movimentata.
"sai guidare una moto? Denki?" batté le folte ciglia.
"no" rispose, titubante, sapendo dove lo sguardo della ragazza fosse andato a parare secondi prima.
"perché mi menti?" imbronciò le labbra, incrociando le braccia.
"perché non è nostra, Yaoyorozu" spiegò, secco.
"la è, se non ci vedono prenderla" sorrise, porgendogli un'occhiolino.
Kaminari riconosceva la gravità della situazione, che era sbagliato, che sarebbe stato gettato in cella se gli avessero beccati, ma avvolto dalle braccia di lei, che si artigliava a lui pur di rimanere sopra quel sedile a godersi il vento sferzargli il viso, non poteva che pensare che ciò, se la rendeva felice, era perfettamente nella norma.
Kaminari non seppe quanto tempo trascorsero su quel mezzo, eppure, vedere l'espressione appagata e rilassata, di Yaoyorozu, attraverso lo specchietto lo istigavano a percorrere altre miglia e miglia.
"Denki" lo chiamò, lei, ad un semaforo rosso "ormai e tardi" spiegò "è ora che torni a casa" fece, con un'espressione di stanchezza e dispiacere.
"se me lo chiedi, ti porterò ovunque tu voglia" rispose.
Ella lo informò del proprio indirizzo, prima che la luce rossa, sopra le loro teste, divenisse verde.
Yaoyorozu scese, attenta al vestito, dalla moto, spazzolandosi con le mani.
"spero di rivederti, Yaoyorozu" le sorrise, Kaminari, imbarazzato, ma compiaciuto della sua esperienza.
"spero tanto non sia troppo lontano questo arrivederci, Denki" e si sporse, quel minimo per potergli sfiorare le labbra con le proprie "vorrei poter trascorrere altro tempo con te" e si ritirò, salutandolo con un gesto della mano, mentre Denki, tra il deluso e al settimo celo, si addentrò nelle strade che lo avrebbero portato a casa, abbandonando la moto rubata isolati più indietro.
Di domenica mattina vi era solo un bar aperto, il quale serviva uno dei miglior cappuccini che Kaminari avesse mai ingerito.
Con tanto di pantaloni da ginnastica grigi, larghi, e felpa abbondante del medesimo colore, si diresse al locale, situato di fronte al proprio condominio.
Ordinò, sedendosi, poi, accanto alla vetrina, sorseggiando la sua bevanda calda, scorrendo il pollice sullo schermo del suo telefono, provando a cercare il nome di quella ragazza, che la medesima notte, lo aveva incantato, sui social, ma nessuna di esse corrispondeva al suo viso delicato e perlaceo.
"dei muffin ai frutti di bosco, perfavore" la sua voce.
Kaminari alzò di scatto lo sguardo, dirigendosi, con esso, alla cassa, dove una ragazza, coperta da un capello a visiera e un giubbotto abbondante, consegnava le monete richieste, dirigendosi immediatamente fuori dal locale.
Denki abbandonò il denaro corrispondete al cappuccino, ancora non completamente terminato, sul tavolo, affrettandosi nell'uscire.
"Yaoyorozu" gridò, vedendola lontana, lasciando che la porta del bar si chiudesse da sola.
"Yaoyorozu" la chiamò ancora, ma ella non si voltò.
"Yaoyorozu, aspetta" corse, afferrandola per il polso, facendola voltare.
Lei sgranò gli occhi, dimenandosi sotto la sua presa.
"se rivuoi il tuo portafoglio non lo ho" gli ringhiò contro, rivolgendogli uno sguardo colmo di odio.
Kaminari non comprese il motivo di tanto astio "ovvio che non lo hai, avendomelo restituito" sorrise, credendo di aver risolto ogni dubbio, forse dettato da una probabile sbornia.
"ma che dici?" rispose, con il volto contorto in un'espressione di quasi disgusto "lasciami andare" strattonò il proprio braccio, lontano dalla presa del biondo.
"Yaoyorozu, perché ti comporti in questo modo?" preoccupato, Denki, indietreggiò di un passo, notando come lo sguardo di lei, non fosse lo stesso della serata trascorsa, come se ella, non fosse colei che aveva imparato ad adorare.
"chi diavolo è Yaoyorozu?" gli sbraitò contro.
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Denki avrà a che fare con un tipetto problematico.
Spero vi piaccia ♡ al prossimo capitolo
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No type // KIRIBAKU
FanfictionBakugo non rincorre l'amore, non lo cerca, non lo desidera. Preferisce lasciarsi trovare da esso, nonostante lui non veda che colui che merita è sotto il proprio sguardo. Kirishima non è il ragazzo che cerca l'amore nei dettagli, capelli soffici, ca...