5. Harry

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Harry e Louis avevano cenato da Fouquet, poi erano andati al teatro Sarah Bernhardt, dove entrambi erano rimasti affascinati da una spettacolare tragedia di Shakspeare.

Così avevano avuto inizio dieci giorni d'incanto, prima che Harry dovesse partire per Roma.

Avevano vagato per le strade, avevano ammirato i lavori di cera al museo Grevin, erano stati al Louvre e in diversi night clubs e avevano cenato all'aperto alla luce tenue dei lampioni stradali che filtrava tra le foglie degli ippocastani.

Louis, di solito quasi astemio, aveva bevuto più vino di quanto fosse opportuno alla sua salute e lo stesso Harry non si era astenuto.

Louis aveva raccontato a Liam, nel ristorante del Thespis Club, tutto questo, ma non quanto si fosse invaghito del ragazzo dagli occhi verdi in quei giorni di vacanza.

Liam, assumendo l'aspetto del saggio anziano, aveva cercato di capire.

" Dimmi " aveva detto " a parte le qualità che in lui ti piacevano, immagino che questo giovane fosse straordinariamente affascinante.....affascinante fisicamente...."

" Sì, molto "

" E tu non sei certo il tipo che ti lasci sfuggire un simile bocconcino, no? Ci sei andato a letto?"

" Non ti dirò nulla, pettegolo del cavolo!"

E non gli aveva raccontato nulla.....

Non gli aveva raccontato nulla di quello che, proprio la prima sera della settimana a Parigi, quando aveva riaccompagnato Harry al suo albergo, era accaduto.

Erano finiti a baciarsi nella camera del riccio, si erano strappati di dosso i vestiti e si erano ritrovati a fare sesso contro la parete della stanza.

Avevano scopato come dei pazzi e Louis si era riversato dentro Harry con un potente orgasmo.

Per tutti i dieci giorni della vacanza a Parigi avevano fatto l'amore, ogni notte, immancabilmente, nella stanza di Harry.

Louis, però, si era reso subito conto che fra loro non era questione solo di sesso, perché amava stare con il riccio, amava parlare con lui e amava la sua compagnia.

Aveva notato che era straordinariamente bravo a letto, tanto che aveva provato il morso della gelosia pensando agli altri uomini che doveva aver conosciuto.

Poi aveva notato in lui altre stranezze, come il fatto che non voleva mai farsi fotografare, nè sentire parlare di matrimoni.

Il matrimonio di chiunque provocava in lui una enorme amarezza estranea alla sua stessa natura.

A volte si lasciava andare anche ad un umorismo macabro e, senza una ragione apparente, diventava impressionabile, depresso e scoppiava perfino in singhiozzi.

" Piccolo " aveva sussurrato una volta " supponi che io non sia quello che voglio apparire..."

" E cosa vuoi apparire?" aveva chiesto Louis.

" Cosa penseresti se il nome che uso non mi appartenesse? E se fossi stato coinvolto in un affare terribile? Da innocente, magari, ma tale che, se tu lo sapessi, mi renderebbe odioso ai tuoi occhi?"

Louis non aveva risposto subito, perché le parole di Harry l'avevano sconvolto.

Si era, però, ripreso in fretta dallo choc e aveva detto a Harry che nulla avrebbe potuto cambiare l'opinione positiva che si era fatta di lui in quei dieci giorni a Parigi.

" Sono contento " aveva allora sussurrato Harry sollevato " perché almeno ci lasciamo da buoni amici..."

" Ci lasciamo?" aveva chiesto Louis sconvolto.

" Piccolo, io devo andare a Roma e..."

" Vengo con te!" l'aveva interrotto Louis.

" Non puoi e non devi " l'aveva però bloccato Harry " perché io vado a trovare un vecchio compagno di scuola e un altro viene a raggiungerci. Non voglio che ci vedano insieme...ma non finirà qui, te lo prometto, perché ci incontreremo ancora a Londra, quando tornerò...fissiamo subito un appuntamento!"

L'appuntamento era stato fissato per il 24 giugno, una cena al ristorante Ivy, ma Harry non si era presentato.

Aveva raccontato questo fatto a Liam e l'amico gli aveva chiesto:

" Non hai provato a rintracciarlo?"

" Il suo nome non è sull'elenco telefonico " aveva risposto Louis " ma a questo punto, non sono più sicuro di nulla, dato che è passato quasi un anno "

Louis aveva pensato ad ogni ipotesi, al fatto che Harry fosse già sposato, ad una disgrazia che poteva essergli capitata, ma non era giunto a nessuna conclusione.

Diceva a se stesso di averlo dimenticato, ma non era assolutamente vero.

Il fantasma dal mantello nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora