19. Un nuovo testamento

923 145 27
                                    


Harry e Louis si guardarono in viso con gli occhi spalancati, ma non dissero nulla, si strinsero solo fra loro e andarono a letto, addormentandosi dopo qualche tempo.

Il giorno dopo, lo scrittore si svegliò verso le undici e il riccio, sentendo muoversi il compagno, fece altrettanto.

Si scambiarono un dolce bacio sulle labbra, si lavarono, si vestirono e scesero a fare colazione.

Trovarono la sala da pranzo apparecchiata con cibi e bevande calde, ma solo due sedie occupate...occupate proprio da Zayn e Liam.

Louis avrebbe voluto tacere, ma non ce la fece....

" Io e Harry vi abbiamo visti ieri notte in giardino..." disse quindi di punto in bianco.

Liam si passò una mano fra i capelli con fare nervoso e si difese:

" Non è come sembra...."

" Io e te siamo amici " sussurrò Louis " e credo che sia evidente che conosci Zayn da tempo e che non l'hai visto qui per la prima volta..."

" Hai ragione " intervenne Zayn " infatti io e Liam ci siamo incontrati un paio di anni fa in Marocco. Io mi trovavo lì in vacanza e lui anche. Alloggiavamo nello stesso hotel e beh...il resto ti sarà chiaro...."

" Poi ci siamo rivisti ogni estate, e, credimi Louis, la nostra non è semplice attrazione fisica, ma amore vero...noi ci amiamo...davvero... e sapevo che era il marito di mio zio, ma al cuore non si comanda, non si comanda mai...." aggiunse Liam con un sospiro.

Harry sorrise con tenerezza, si alzò, andò a sedersi accanto a Zayn e gli mise una mano sulla spalla per dimostrargli quanto lo capisse.

" Che cosa avete intenzione di fare?" chiese Louis, versandosi una tazza di caffè.

" Non lo so " rispose Liam " ero intenzionato a dire tutto a Pennington, dopo aver sistemato la questione della casa, ma ora, con quello che è successo, non ho il coraggio di farlo..."

" Ma non potete rinunciare ad un amore grande come il vostro, che va avanti da tempo!" protestò Harry, lasciando trasparire il suo animo romantico.

" Lo so, lo so, ma non è facile la nostra situazione..." sospirò Zayn.

La loro conversazione fu interrotta improvvisamente da un rumore fuori dalla porta che, poi, si aprì di colpo, rivelando le figure di Sherlock Holmes e di Watson.

" Dawlish mi ha telefonato poco fa " esclamò l'investigatore con occhi spiritati " e c'è una novità! Fra le carte che la signorina Estelle gli ha dato ha trovato un nuovo testamento!"

Pochi minuti dopo scrosci di pioggia avvolgevano come in una nebbia le belle collinette lungo le rive del fiume Lymington.

Liam era al volante della Bentley prestategli da Zayn, Louis gli stava accanto e Sherlock Holmes e Watson occupavano i sedili posteriori.

Passato un ponte, girarono a sinistra costeggiando per un po' il fiume, poi svoltarono a destra ed incominciarono a risalire la ripida collina percorrendo la via principale della città che, nonostante la pioggia, era fiancheggiata dalle bancarelle dei venditori, perché il sabato, essendo giorno di mercato, la cittadina era gremita come in un giorno di festa.

" Dove devo andare adesso?" chiese Liam, rallentando leggermente.

" Dobbiamo andare al numero 18 di Southampton Road " rispose Holmes, leggendo un foglietto che aveva in mano e su cui aveva appuntato le informazioni ricevute dall'avvocato.

" Bene, credo di ricordarmi dove si trova il posto" disse Liam, aumentando la velocità dell'auto.

L'orologio della chiesa segnò mezzogiorno e mezzo quando giunsero a destinazione.

Scesero dalla macchina davanti ad una casa di pietra bianca, entrarono e si ritrovarono in una sala d'attesa, dove, pochi minuti dopo, comparve Dawlish, che fece loro segno di seguirlo nel suo studio.

Quando tutti si furono accomodati, l'avvocato prese in mano una busta e disse rivolto a Holmes:

" Prima di tutto ditemi come sta Pennington, sono rimasto sconvolto da ciò che mi ha raccontato al telefono "

" È vivo e credo proprio che ce la farà " rispose Watson, facendo valere la sua qualifica di medico.

" E si è trattato di un tentativo di omicidio o di....o di suicidio?" domandò ancora il legale.

" Sicuramente di un tentativo di omicidio " spiegò Holmes " non ho il minimo dubbio, anche se altri, come il dottor Fortescue, la pensano diversamente. Lui propende per il suicidio e Pennington non ci è certo di aiuto perché non ha visto nulla o non si ricorda nulla...."

" Scusate se mi intrometto " intervenne Liam " ma cos'è questa storia di un nuovo testamento?"

Dalla busta che aveva in mano Dawlish estrasse un foglio di carta e disse:

" Devo confessarvi, signori miei, che sono in imbarazzo, perché il contenuto di questo foglio, scritto con la grafia di Clovis, sconvolge tutto e lascia ogni cosa a Estelle Payne "

" Cosa?" sbottò Liam.

" Già " esclamò Dawlish " ma io ho dei dubbi, delle perplessità e per chiarire il tutto, stamattina ho fatto vedere il testamento ad un eminente grafologo e ora attendo una persona per fugare ogni dubbio "

La porta dello studio, infatti, si aprì dopo pochi istanti e comparve la figura di Estelle, vestita con un impermeabile scuro e di dubbio gusto.

" Volevi vedermi?" chiese rivolta a Dawlish e ignorando gli altri.

" Sì " rispose cupo l'uomo e, dopo aver preso in mano il testamento, continuò: " volevo vederti e dirti che, fra le carte che mi hai dato, ho trovato un nuovo testamento, che nomina te come unica erede del patrimonio di tuo padre"

Estelle si aprì in un grande sorriso ed esclamò:

" Ma è meraviglioso!"

" Ora però dimmi " sussurrò Dawlish "...perché hai contraffatto il testamento?"

Mancano quattro capitoli alla fine della storia ❤️
Più tardi pubblicherò, nel mio libro degli Avvisi, le prossime storie che ci saranno dopo questa!

Il fantasma dal mantello nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora