16. Un vero sparo

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Harry e Louis si guardarono in viso contrariati, quando udirono bussare alla porta e, seppur a malincuore, invitarono il visitatore ad entrare.

La porta si aprì e comparve Liam che, dopo averli guardati con un sorriso malizioso, sussurrò rivolto al suo amico:

" Credo che tu abbia trovato il tuo innamorato di Parigi..."

Louis annuì e, per confermare ciò che gli era appena stato detto, strinse a sè Harry e lo baciò sulla fronte, presentandolo a Liam, che non l'aveva ancora conosciuto.

Quest'ultimo si sistemò la giacca visibilmente agitato e disse:

" Senti, Louis, ho appena finito di parlare con Holmes e Watson e i due avrebbero piacere di scambiare due parole anche con te e con Harry. Però adesso c'è un problema e ho bisogno di aiuto, potete seguirmi?"

Harry e Louis si alzarono e seguirono Liam nel corridoio, insolitamente deserto.

Liam guardò da ogni parte, poi indicò la porta chiusa della biblioteca alla loro sinistra.

" Quando lo zio ci ha fatti uscire, una ventina di minuti fa, io ho chiuso la porta, ma lui deve averla bloccata dall'interno con il catenaccio e ora non risponde "

Per confermare quanto detto, tentò di aprire la porta, ma questa non cedette.

" Zio Pen!" cominciò allora ad urlare " Rispondi!"

Louis provò a sua volta a chiamare il nome del padrone di casa, ma non rispose nessuno.

Oltre a Harry, che era accanto a Louis, anche il medico uscì nel corridoio, mentre dalla sala di musica venivano ancora le note del disco che stava suonando.

Nello stesso momento, dalla porta della sala da pranzo, uscì Zayn, che chiese subito:

" Cosa è successo? Dov'è mio marito?"

" Non lo so, non risponde dalla stanza in cui lo abbiamo lasciato. Dov'è la zia piuttosto?" rispose Liam.

" Non lo so, non ne ho idea " balbettò il ragazzo moro.

" Dobbiamo entrare nella biblioteca " intervenne risoluto Louis " non c'è un'altra porta da cui farlo?"

" Sì, dal salotto " esclamò Zayn e, correndo verso la porta della stanza indicata, scomparve per riapparire subito dopo.

" È chiusa anche quella!" annunciò fissando Louis.

" Ci sono le finestre " intervenne Liam " una era rimasta aperta!"

Tutti allora corsero fuori, passando dalla porta finestra del corridoio, attraversarono il giardino e svoltarono a destra verso la biblioteca.

Tutte e due le finestre, purtroppo, erano chiuse dall'interno, ma bastò un'occhiata attraverso le tende mal tirate per rivelare la verità.

A qualche metro dalla finestra, accanto alla poltrona nella quale l'avevano trovato entrando lì dentro qualche ora prima, Pennington giaceva sul tappeto.

La luce delle due lampade lo illuminava e rivelava il sangue che colava copioso da una ferita a sinistra del torace.

Le dita si chiudevano debolmente sul tappeto e accanto a lui stava il suo revolver.

Liam reagì prontamente all'accaduto, si tolse la giacca e, dopo averla avvolta intorno alla mano destra, diede un pugno contro il vetro di una delle finestre, frantumandolo proprio vicino alla maniglia.

Infilò la mano stando attento alle schegge e aprì la finestra.

" Louis, guarda se c'è qualcuno nascosto qui nella stanza e controlla se davvero le porte sono chiuse a chiave " disse Liam, mentre il dottore e Zayn erano accorsi da Pennington.

" Sì, sono chiuse " riferì lo scrittore, dopo aver toccato le maniglie.

Per scrupolo controllò poi i due vani ai lati del camino.

Quello a sinistra, poco più grande di un armadio, conteneva soltanto mensole piene di libri, quello di destra invece, il guardaroba, aveva un lavandino, un divano con cuscini e un armadio metallico con le chiavi nella serratura.

Tutti e due erano deserti e non c'erano finestre.

" Insomma " esclamò Liam agitato " nessuna via di uscita tranne quelle che conosciamo, che sono tutte chiuse. Oh, povero zio! È morto, vero?"

" No " rispose brusco il dottore " c'è troppo sangue perché possa essere stato colpito il cuore. È una brutta ferita, ma penso di poterlo aiutare..."

" Si è cambiato la giacca " disse Zayn in stato di choc " non è quella che Estelle aveva sporcato con il miele..."

" Su questa giacca " disse il medico " ci sono bruciature da polvere da sparo, un colpo quasi a bruciapelo...
Il cuore è più in alto di quanto si creda comunemente, a meno che non sia stato lui a ...."

" A tentare di uccidersi?" chiese Liam " Non credo...."

" Smettetela di cianciare!" sbottò il dottore, cambiando velocemente atteggiamento " Zayn aiutami e anche tu Liam, lo dobbiamo portare di sopra "

Louis aprì la porta per farli uscire e si trovò faccia a faccia con il dottor Watson.

Questi si lisciò i baffi, guardò la scena con la fronte corrugata, si voltò e scomparve lungo il corridoio.

Il dottore, Liam e Zayn portarono a fatica Pennington fuori dalla biblioteca e si avviarono verso la stanza del ferito.

Dopo un po' di tempo gli occupanti della casa si ritrovarono nel salotto, mentre una pendola del diciottesimo secolo segnava l'una meno dieci.

Zayn passeggiava nervosamente e ogni tanto si scontrava con Watson, che camminava anche lui nella stanza senza una meta.

Dall'altra parte del tavolo stavano Harry e Louis, che ogni tanto si lanciavano occhiate furtive.

Liam e il dottore occupavano due sedie vicine, con le spalle rivolte al camino di marmo.

Sherlock Holmes, invece, era davanti alla finestra e fumava la pipa con apparente indifferenza.

Il fantasma dal mantello nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora