Estelle Payne rimase impassibile di fronte all'accusa rivoltale da Dawlish e replicò al legale con voce tesa e irata:" Come osi sostenere che ho falsificato il testamento? "
" Estelle " disse l'avvocato conciliante " io so e, come me, lo sanno tutti, che tu sei bravissima a contraffare le calligrafie. Io conoscevo il modo di scrivere di tuo padre e questo terzo testamento non è scritto da lui e, come me, la pensa anche il grafologo a cui l'ho fatto vedere in via privata. Ammetti adesso quello che hai fatto, così eviteremo di dover ricorrere ad altri...."
" Bell'amico che sei !" urlò la donna scattando in piedi " Mi hai fatto venire qui per svergognarmi davanti a tutti!"
" Svergognarti?" ruggì Dawlish " Io sto proteggendoti! Se continui a sostenere che non hai contraffatto il testamento, ti metterai in una situazione in cui più nessuno potrà aiutarti!"
Estelle, allora, messa con le spalle al muro, dimostrò la sua colpevolezza scoppiando a piangere, ma non disse nulla e si limitò a voltarsi e a scappare fuori dallo studio di corsa.
Dawlish, non appena la donna se ne fu andata, prese il testamento e lo gettò nel camino acceso, dandogli fuoco.
Sherlock Holmes, che fino a quel momento era stato zitto, si accese la pipa e chiese:
" Avvocato, lei si ricorda la data in cui il nostro famoso fantasma apparve al defunto Clovis Payne?"
Dawlish sembrò non stupirsi per l'insolita domanda e rispose prontamente:
" Non me lo ricordo di preciso, ma dovrebbe essere accaduto nell'autunno del 1926, poco dopo che mio figlio aveva iniziato a lavorare con me "
L'investigatore annuì con uno strano sorriso sulle labbra, poi, insieme a Watson, Liam e Louis si congedò dall'avvocato.
I quattro si fermarono a mangiare un panino in un bar e poi si diressero verso Greengrove.
Stavano per imboccare il viale che conduceva alla villa, quando un rumore assordante li colpì.
" È un'ambulanza " disse Holmes a Liam " accostati e lasciala passare "
La paura fece rabbrividire Louis e crebbe ancora di più non appena l'ambulanza apparve e sfrecciò fuori dal cancello del parco.
Liam la lasciò passare, poi risalì il viale alla massima velocità possibile, frenò bruscamente davanti alla casa e scese con un balzo, imitato da Louis.
La porta era spalancata e Harry e Zayn erano sulle scale con gli occhi sbarrati.
" La zia Estelle " balbettò il ragazzo moro sconvolto " è...è caduta dalle scale...."
" Come è successo?" chiese Louis avvicinandosi a Harry e circondandogli la vita con un braccio.
" Non lo so con esattezza " rispose Zayn " ma, dopo aver portato la macchina in garage, ha cominciato a risalire la scalinata. Deve essere inciampata...insomma...abbiamo sentito un gran fracasso e siamo corsi qui....io, Harry e il dottor Fortescue, che ora è sull'ambulanza con la zia "
" Ma non è possibile che sia stata spinta?" chiese Louis.
" No " spiegò Harry " io, Zayn e il dottore eravamo a pranzo insieme e le cameriere e Tiffin erano con noi, mentre Pennington riposava nella sua stanza "
Sherlock Holmes si avvicinò con un sorriso enigmatico ed esclamò:
" Ci avviciniamo alla soluzione e, per adesso, non ci resta che aspettare la notte "
Il pomeriggio trascorse lentamente e la cena venne servita alle otto.
Sherlock Holmes e Watson rimasero anche loro a cenare a Greengrove, mentre il dottor Fortescue restò all'ospedale con Estelle, perché le sue condizioni non erano tali da incoraggiare.
Oltre ad una commozione cerebrale, aveva riportato anche la frattura del braccio sinistro ed escoriazioni multiple.
Dopo cena, il gruppo si disperse e ciascuno andò per proprio conto.
La pioggia era cessata lasciando il cielo serale sgombro da nuvole, così Louis e Harry fecero una passeggiata fino alla spiaggia.
Dopo le dieci ripresero la via di casa e, una volta all'interno dell'abitazione, si sedettero sul divano della sala a scambiarsi baci e coccole, dato che erano completamente soli.
Vennero interrotti dall'arrivo di Sherlock Holmes e del dottor Watson, che si sedettero sul divano che si trovava proprio di fronte a loro.
Il dottore emise un sospiro stanco e, con indifferenza, appoggiò la testa sulla spalla dell'investigatore, che gli infilò una mano fra i capelli e gli accarezzò la cute.
Harry spalancò gli occhi stupito, invece Louis ridacchiò e disse:
" Non mi avete mai detto nulla...."
" Tu non hai mai chiesto nulla " sottolineò Holmes con un sorriso " come non mi hai raccontato mai nulla del bellissimo ragazzo riccio che è accanto a te e che ti ha rubato il cuore..."
" Beh, io....non sapevo....se...."
" Ti capisco " esclamò Watson " e non ascoltare Holmes, anche lui non è un tipo che parla molto di sentimenti. Stiamo insieme da parecchio e mi ha detto che mi ama forse due volte "
" Ma è sottinteso quello...." borbottò l'investigatore punto sul vivo.
" Certo, come no...." scosse la testa Watson con un tono comunque dolce e, chiaramente, innamorato.
" Comunque..." disse Holmes cambiando discorso " siamo alla resa dei conti..."
" Davvero?" chiese Harry drizzandosi sul divano.
" Sì, e desidero che mi seguiate tutti e due in biblioteca. Tu, Watson, rimani in corridoio per fare ciò che sai...."
Il dottore annuì e, mentre Harry, Louis e Holmes entravano in biblioteca, lui rimase fuori, nell'ombra.
Nella biblioteca regnava un silenzio assoluto ed era accesa solo una lampada, quella accanto allo scrittoio.
Il locale era stato risistemato, il vetro alla finestra era stato sostituito, le carte messe in ordine sulla scrivania e le macchie di sangue sul tappeto fatte sparire.
Le due porte del guardaroba e dell'altro sgabuzzino erano chiuse.
" Curioso carattere questo Pennington " sussurrò Holmes riempiendosi la pipa " ed è chiaro che non ha avuto un'infanzia felice. Questa biblioteca è il suo regno e qui restava chiuso per buona parte del giorno e della notte "
" Esatto " puntualizzò Harry che, come suo segretario, lo conosceva bene.
" Io e lui abbiamo avuto una corrispondenza abbastanza fitta di lettere, ma non sono mai riuscito a capirne bene la personalità " ribadì Holmes.
Il silenzio calò nuovamente nella stanza, ma venne rotto dopo pochi minuti dall'investigatore che chiese:
" Ora ditemi.....cosa hanno in comune le tre persone che hanno visto il fantasma, cioè Clovis Payne, Estelle Payne e la cuoca Tiffin?"
" Non lo so...." ammise Louis con sincerità.
" Tutte e tre hanno avuto liti e disaccordi con Pennington...."
" Vuoi dire....intendi dire...." chiese Harry balbettando " che Pennington c'entra qualcosa in tutta questa storia?"
" Sì, mio caro " rispose Holmes " perché Pennington è il nostro fantasma dal mantello nero!"
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Il fantasma dal mantello nero
FanficLouis è un famoso scrittore inglese, innamorato di un ragazzo, Harry, con un passato avvolto nel mistero. Liam è un suo amico d'infanzia, che torna dall'America a Londra in seguito alla morte di suo nonno. Sherlock Holmes e Watson conoscono Louis da...