11. Il fantasma

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La macchina guidata da Zayn imboccò a bassa velocità un vialetto mal pavimentato, dopo aver superato le colonne che ne segnavano l'entrata e che recavano ciascuna, in cima, uno stemma nobiliare.

Una casa rettangolare di pietra apparve ai loro occhi.

" Sono preoccupato per Pennington " sussurrò il ragazzo alla guida " con quel revolver che si è comprato..."

" Quello è stato uno sbaglio " disse l'avvocato " non avrei mai dovuto permettere che lo comperasse e tanto meno lasciargli prendere lezioni di tiro. Ma temi proprio che si faccia del male, che spari a quel fantasma, come ha minacciato tante volte o ammazzi qualcun altro? Credi che sia possibile..."

" No " esclamò Zayn " Pen non si sente bene, è vero, ma ha la testa sulle spalle, più di quanto credano tutti. Poi ho preso delle precauzioni e non potrà far del male a nessuno. Comunque non oserebbe mai...vedrete che ci starà aspettando in libreria, non ha la minima possibilità di..."

Zayn si interruppe di colpo.

Il rumore che tutti udirono, benché non molto forte, giunse distinto e secco nell'aria quieta della sera.

Fu come se avesse colpito il piede di Zayn che schiacciò subito l'acceleratore, ma scivolò e il motore al minimo e con la marcia ingranata si fermò.

" È stato un colpo di pistola " sentenziò Liam con notevole calma, prima di aprire la portiera sulla destra e scendere.

Scesero anche Louis e l'avvocato, mentre Zayn rimase in auto con gli occhi sbarrati e sconvolti.

Dawlish si mise all'improvviso a correre e Louis e Liam lo seguirono.

I tre aggirarono la facciata della casa e giunsero a due ampie finestre che guardavano sul giardino ormai al buio.

" Sono le finestre della biblioteca " sussurrò l'avvocato.

La portafinestra più lontana, aperta o chiusa che fosse, aveva le tende tirate, mentre la più vicina aveva le cortine aperte.

Chinando un po' la testa, Liam guardò dentro.

L'ultimo barlume di luce del tramonto colorava il cielo di rosso e permetteva a malapena di vedere qualcosa.

Louis, chinato accanto a Liam, potè scorgere la figura di un uomo immobile su una poltrona, accanto ad un grande tavolo situato a circa tre metri dal caminetto fra le due finestre.

L'uomo si alzò a fatica e una voce sonora si fece udire.

Pareva che avesse ancora una lieve nota di spavento o faticasse a respirare appena.

" Chi sei " domandò " sei tornato alla finestra?"

" Tornato alla finestra?" esclamò Liam " Ma se sono appena arrivato....sei tu zio Pen? Stai bene?Sono tuo nipote...."

" Sto bene....più o meno. Entra, coraggio " sussurrò l'uomo, barcollando fino alla portafinestra e aprendola.

Liam entrò e lo seguirono anche Louis e Dawlish.

L'avvocato allargò le braccia e chiese:

" Sei stato tu a sparare? Hai sparato a quella specie di fantasma?"

" Assolutamente no!" urlò Pennington " È stato il fantasma che mi ha sparato addosso e l'ha fatto con una cartuccia a salve!"

Tutti rimasero allibiti di fronte alle parole di Pennington e si guardarono in faccia, per quanto possibile, nella penombra della stanza.

Dawlish si diresse verso lo scrittoio e accese una lampada la cui luce, pur attenuata dal paralume verde, li abbagliò sino a che gli occhi non si furono abituati.

Louis si guardò in giro e osservò la libreria enorme e piena di tantissimi volumi per lo più rilegati in pelle.

La parete di fronte alla portafinestra da dove erano entrati pareva di spessore insolito, dato che vi era stata ricavata una nicchia in fondo alla quale c'era una porta chiusa.

Ai lati di questa nicchia stavano scaffali di quercia massiccia intagliata, che giungevano quasi fino al soffitto.

Scaffali simili erano stati sistemati lungo l'altra parete, ai lati di un'altra porta.

L'ambiente aveva un aspetto scalcinato, così come il tappeto sporco e la tappezzeria delle sedie tutta consunta.

Più che il locale, però, Louis osservò Pennington.

Magro, emaciato, in una giacca da camera marrone, aveva un volto macilento, un gran naso, fronte ampia e capelli brizzolati.

Per Louis fu inevitabile chiedersi come un bel ragazzo come Zayn avesse fatto a sposare un uomo simile.

Nel frattempo Pennington si era avvicinato a Liam e l'aveva abbracciato per cancellare i tanti anni nei quali non si erano visti.

Liam presentò poi Louis e, come al solito, vennero menzionati il suo dramma teatrale e i suoi libri.

" Allora, amico mio " intervenne Dawlish con voce tonante " ci vuoi spiegare cosa è successo?"

" Ho appena trascorso i cinque minuti peggiori della mia vita!" gridò Pennington " Sono stato colpito con una cartuccia a salve ed è chiaro che qualcuno ha voluto spaventarmi o, peggio, uccidermi! Ma dove diavolo è Zayn?"

" Sono qui " rispose il ragazzo, entrando proprio in quel momento " ho seguito i tuoi ospiti fin sotto le finestre, ma, quando ti ho sentito parlare e ho capito che non eri ferito, sono andato a portare la macchina in garage "

" E che bisogno c'era di farlo adesso?" sbottò Pennington.

" Sul viale c'è la macchina di qualcun altro...." si difese Zayn.

Pennington borbottò ancora un po' tra  sè, ma poi sorrise al marito e gli fece cenno di accomodarsi accanto a lui.

Louis li guardò vicini e si chiese per l'ennesima volta come facessero a stare insieme.

Ciao a tutti!
Rubo un attimo del vostro tempo perché ieri mi è capitata una cosa che davvero mi ha dato fastidio.
Due lettrici mi hanno scritto in privato chiedendomi, testualmente, di smettere di pubblicare questa storia perché a loro non piace e perché c'è poco sesso e mi hanno " minacciata" di togliermi il follower se non l'avessi fatto.
Ora, io non obbligo nessuno a leggere ciò che scrivo, ma mi piacerebbe anche avere un minimo di rispetto sia per me stessa sia per ciò che scrivo.
Non ti piace questa storia? Non la leggi, punto e basta.
Non sono certo qui a pretendere che tutti amino indistintamente ciò che scrivo.
Anche io vedo da sola che ha molti meno voti rispetto alle altre, ma a me piace e ci ho messo impegno nello scriverla, anche perché ha una trama molto complicata.
È un genere un po' diverso, ma a me piace sperimentare e non smetterò certo di farlo per chi vorrebbe delle storie ridotte solo a scene di sesso.
Quindi continuerò a pubblicarla per me stessa e per le persone che la leggono e la votano e francamente preferisco avere meno followers, ma veri e sinceri.
Scusate lo sfogo, non è nel mio stile, ma quando ci vuole ci vuole.
Comunque grazie a chi mi segue sempre e baci piccicati ❤️

Il fantasma dal mantello nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora