4. Così era comiciato tutto...

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Due giorni dopo Louis Tomlinson, preparata la borsa da viaggio nel suo appartamento di Hampstead, corse a prendere un taxi per farsi portare alla stazione di Waterloo, dove aveva appuntamento con Liam.

Era venerdì 12 giugno e il caldo gravava sulla città di Londra immersa nel crepuscolo.

Il taxi percorse Rosslyn Hill, poi Haverstock Hill, infilandosi nel traffico che gremiva le strade, reso ancora più difficile dai divieti di svolta e dai frequenti semafori.

Louis non se ne accorse nemmeno perché era preoccupato dal fatto che, due sere prima, aveva confidato a Liam il suo più personale segreto, la sua avventura con Harry.

Non aveva raccontato tutto, perché nemmeno a lui tutto era chiaro...

Nemmeno lui sapeva...

Ora, lì nel taxi, la realtà gli tornò però alla memoria.

Era accaduto in maggio, poco più di un anno prima, quando era salito su un aereo che partiva per Parigi nelle prime ore del pomeriggio.

Accanto a lui, vicino al finestrino, sedeva un ragazzo stupendo, giovane e che gli aveva rivolto delle domande sul volo.

Louis l'aveva guardato negli occhi, occhi verdi, timidi, sfuggenti, con una certa intensità dietro un'aria ingenua.

Il suo viso aveva un colorito sano, i suo capelli un taglio non troppo corto ed erano scuri e lucenti, mentre la figura snella, ma anche forte, era fasciata in un leggero completo di tweed.

Prima che l'aereo toccasse terra a Parigi, chiacchieravano come vecchi amici.

Il ragazzo aveva detto di chiamarsi Harry Styles e aveva aggiunto di aver appena lasciato un lavoro non precisato, perché l'eredità di una zia gliel'aveva consentito e voleva spenderla tutta nella sua avventura all'estero, dieci giorni a Parigi e una settimana a Roma, prima di tornare a casa e a un nuovo impiego.

Avevano poi scoperto che i loro alberghi erano vicini, Louis al Maurice, che preferiva, Harry in un hotel più grande, anche se meno confortevole in rue de Rivoli.

Avevano scherzato sui difficili nomi che usavano per gli alberghi i francesi e Harry aveva confessato di non saperne molto in proposito.

" Ho viaggiato poco e parlo il francese solo perché l'ho imparato un pochino a scuola " aveva detto con un bellissimo sorriso.

" Ti piacerebbe esercitarti andando a teatro questa sera?" aveva chiesto Louis con nonchalance.

" Ne sarei contento " aveva detto Harry felice.

.....e così era cominciato tutto....

Il fantasma dal mantello nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora