Capitolo 26

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Si trovarono all'ingresso di Hogwarts e, come loro solito, uscirono dal cancello per smaterializzarsi. Arrivarono, così, in una piccola radura, che sembrava un'ellissi perfetta. Qualcuno forse aveva piantato gli alberi in punti precisi per formare una piazza nella foresta.
Camminarono a passo deciso seguendo la direzione decisa da Amelie. Piton si chiedeva come facesse ad avere un tale senso dell'orientamento, soprattutto in un posto in cui non era mai stata. Inoltre, se il passo dell'uomo era silenzioso, quello della ragazza non esisteva proprio. Sembrava quasi che non appoggiasse i piedi. Oppure aveva forse applicato un incantesimo silenziante? Non voleva chiedere: magari avrebbe fatto la figura dello stupido per non averlo capito subito, oppure per pensare che fosse impossibile camminare così.

Amelie, dal canto suo, era impegnata nel cercare la direzione esatta, nel percepire ogni rumore, nell'aguzzare la vista dove l'udito non arrivava e nel mantenere la mano pronta a correre alla bacchetta.

Il terreno cominciò a farsi leggermente pendente, per poi diventare scosceso. Piton cercò di guardarsi in giro, ora che avevano conquistato una posizione più alta, ma la fitta vegetazione gli impedì la vista di qualsiasi cosa ci fosse oltre.

Il professore non aveva fatto ancora i conti con se stesso: aveva semplicemente lasciato in sospeso la situazione, come suo solito. Avrebbe dovuto realmente uccidere quello stesso giorno? Sentiva che, ad ogni passo che faceva, il suo momento si avvicinava. O meglio, la sua condanna.
Facendo finta di avere ancora del tempo per pensarci, continuava a seguire la ragazza, che avanzava inquieta per la foresta. Finchè ad un tratto Amelie si fermò e indicò uno spazio dietro a dei cespugli, dove si appostarono. Al di là dei cespugli si poteva vedere l'entrata di una grotta. All'interno c'era una luce di una lanterna che proiettava l'ombra di un uomo su una parete: sembrava essere ancora solo e, in attesa del suo compagno, camminava su e giù per la caverna, modificando continuamente le ombre che Amelie e Piton riuscivano a vedere.

Bastarono pochi minuti perhè arrivasse l'altro componente della setta: era un ragazzo piuttosto giovane, alto e dai capelli castani e gli occhi chiari. Non iniziarono subito a parlare, segno che non avevano ancora saputo che colui che stavano aspettando fosse morto. Nonostante passò diverso tempo, i due non spiccicarono parola, restando in un silenzio assoluto. Dopo quasi un'ora cominciarono a sbiascicare qualcosa a denti stretti: evidenemte decisero di dare inizio alla riunione, se così si poteva chiamare. Le parole non arrivavano nitide alle orecchie di Amelie e Piton. Intuivano solo quando finiva di parlare uno e iniziava l'altro o quando cambiavano tono: varie volte sembravano adirarsi l'uno verso l'altro.
Con un sonoro " vaffanculo", il ragazzo giovane uscì a passo svelto dalla caverna. Amelie si precipitò a seguirlo, gesticolando al professore di fare lo stesso con l'altro uomo.

Aspettò che il ragazzo si allontanasse abbastanza per non essere sentito dall'altro, nel caso avesse voluto chiamare aiuto. Poi iniziò la sua azione con fermezza. Notò per prima cosa che il ragazzo doveva avere più o meno la sua età ed era molto attraente. Lui puntò subito i suoi occhi azzurri ghiaccio in quelli della ragazza, sicuro di qualsiasi cosa stesse per fare.

Piton, invece, lasciò passare molto tempo. Camminò per una lunga distanza, senza mai decidersi a pararsi davanti all'uomo e compiere ciò che avrebbe determinato la fine di quella maledetta setta. Doveva farcela per Amelie, ma allo stesso tempo non ce la faceva per lui. Sapeva, però, che questo suo continuo procrastinare non era utile a nessuno. Infine, prese una manciata di coraggio e fronteggiò l'uomo. Non doveva chiedere neanche il luogo della prossima riunione: era la fine. Doveva ucciderlo e nient' altro.
E se, invece, lo avesse catturato? Che problema c'era? Alla fine sarebbe stato rinchiuso ad Azkaban e la setta avrebbe comunque cessato di esistere.
Lanciò uno stupefictum, ma non andò a segno. Aveva perso il momento: ormai l'uomo si era accorto di lui ed era già sulle difensive.
"Sei tu quello che ha ucciso i miei compagni?" chiese minaccioso.
Piton non rispose e rimase immobile. Per un momento aspettò che l'altro agisse, poi lanciò un altro stupefictum. Anche questo fu abilmente schivato dall'uomo.

Amelie era stata ferita ad una gamba durante lo scontro, ma alla fine era riuscita ad avere la meglio. Ora guardava il corpo del ragazzo, che giaceva a terra con gli occhi aperti in uno sgurdo assente.
Lasciò il cadavere alle sue spalle e si allontanò lentamente trascinando la gamba ferita. Amelie aveva un incredibile sesto senso, così riuscì a seguire una direzione precisa. Era sicura che l'avrebbe portata da Piton, anche se non sapeva perchè fosse giusta. Man mano che camminava si chideva quanto tempo avrebbe impiegato per raggiungerlo. Da una parte la sua gamba non aiutava. Procedeva così lentamente che non riusciva a capire quanto spazio stesse realmente percorrendo. Ogni cinquanta metri le sembrava di averne già percorsi mille.
Continuava ad avanzare e le sembrava che fosse troppo lontano. Che gli fosse successo qualcosa? O forse si era solo allontanato troppo. Magari era in pericolo in quel momento. Impossibile, è perfettamente in grado di cavarsela.

Piton riuscì finalmente a colpire l'uomo con il suo solito attacco. Lo guardò mentre era steso a terra. Doveva immobilizzarlo e poi portarlo al Ministero. Ma ad Amelie sarebbe andato bene lo stesso? Certo, il suo obbiettivo era distruggere la setta. D'altra parte, Azkaban aveva perso la sua fama ultimamente, viste le evasioni avvenute prima della guerra. Doveva ucciderlo per Amelie. Si avvicinò puntando la bacchetta. Non riusciva a pronunciare quelle due parole. Eppure quando era nel torto ci era riuscito benissimo, disse a se stesso.
Con uno scatto l'uomo si alzò da terra e alzò la bacchetta su di lui.

"Avada kedavra"

Spazio Autrice

So che in questo momento mi state odiando e quindi posso capire che non rispondiate alle mie domande...
Comunque grazie per aver letto e spero che, nonostante tutto, vi stia piacendo.♥

Per gente che ci capisce qualcosa qui su wattpad:
ci sono dei messaggi privati, giusto?
1-non mi arrivano le notifiche di questi messaggi
2-non so dove andare a vedere se arrivano, se esistono o cosa
3-non so dove inviarli o rispondere( già, perchè se non so dove si vedono, non so neanche dove rispondere)
Se c'è qualcuno che gentilmente me lo potrebbe spiegare, mi farebbe un grande favore.
Scusate, ma sono un disastro con la tecnologia.
E scusate anche a chi avesse mandato qualche messaggio, perchè non li ho visti. Quindi non è che non vi sto rispondendo perchè vi odio.

Clear RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora