Capitolo 28

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Piton le chiedeva di passare un'altra notte nei suoi alloggi, sempre che per lei non fosse un problema.

Amelie si disse che la Greengrass non avrebbe certo sentito la sua mancanza. E così uscì, cercando di passare inosservata in sala comune e sperando di non incontrare professori.

Quando entrò nell'ufficio trovò Piton stirato, probabilmente appena uscito dalla doccia. Indossava la solita camicia bianca con un papillon stretto al collo. Per tutta la stanza si spargeva un piacevole profumo. Insomma, lui era preparato ad una serata speciale, mentre Amelie aveva raccattato un maglione vecchio dall'angolo del baule. Inoltre, non sapeva cosa dire e così rimase impalata a guardarsi in giro.
Per fortuna Piton la invitò a sedersi, altrimenti sarebbe rimasta lì come una cretina.
Presero un tè.

"Come stai ora?"

"Bene. Veramente"
Piton la guradò compiaciuto. Era sicuro che non gli stesse mentendo e si vedeva che era finalmente tranquilla.
Le offrì tutto quello che aveva da mangiare nella stanza. Amelie era entrata in dei giorni in cui stava mangiando tutto ciò che le capitava sotto tiro. Tutta quella felicità le costava energie da recuperare in qualche modo. Poi era bello passare del tempo con quell'uomo che la faceva sentire a suo agio. E finalmente non doveva occuparsi di altre cose, ma poteva dedicarsi a lui.
Lasciò la sua poltrona per andarsi a sedere vicino al professore sul divanetto.
Piton ne fu sorpreso, ma visto l'evidente segno di voler stare appiccicata a lui, prese l'iniziativa e la baciò. Intanto le accarezzava la schiena e appoggiava le mani sulla sua vita, mentre lei incastrava le dita tra i suoi capelli.

"Sei bellissima"
Amelie arrossì e riprese a baciarlo. Piton fece correre le mani partendo dalle spalle per arrivare ai fianchi e poi scendere ancora per sollevarla. Si alzò in piedi con Amelie avvinghita alla sua schiena. Continuò a baciarla con sempre più foga. Era lei che cercava da ormai molto tempo. Solo lei.
Si mosse finchè la schiena di Amelie finì contro la libreria, dopodichè fece aderire i loro corpi. Con la bocca scese sul collo lasciandoci leggeri segni. Piton portò la mano sul lato della libreria per aprire la porta nascosta dietro essa.
In un attimo Amelie si ritrovò sul letto con il professore che la sovrastava.

Puton si scostò e si mise a sedere sul bordo del letto.
"Scusa, mi sono fatto prendere troppo" disse senza gurdare in faccia la ragazza, pensando di averle fatto un grave torto.
"No, va bene."
"Non voglio che tu dica così solo perchè vuoi soddisfarmi" rispose immediatamente l'uomo, non convinto dalle parole di Amelie.
"Ti ho detto che va bene"

"Va bene o lo vuoi?"

"Lo voglio"

"Sei sicura"
"Sì"
Allora l'uomo prese a baciarla più dolcemente rispetto a prima. Si adagiò man mano sul corpo della ragazza. Poi le tolse il maglione e così ripresero le sue esitazioni: staccò le mani da lei e rimase a lungo a guardarla prima di andare oltre. Dopo un po' si decise e le tolse anche la maglietta.

Procedettero quasi senza accorgersene a levarsi tutti quegli inutili vestiti, per ritrovarsi solo con l'intimo l'uno davanti all'altra. Bastò poco perchè anche quello finisse sul pavimento.

Piton voleva essere il più delicato possibile, dopotutto aveva tra le sue mani un corpo minuto rispetto alla sua stazza. Si mosse dentro di lei con cautela, sperando di farla sentire bene. Sentendo che lei emanava un sospiro di piacere ad ogni spinta, si lasciò completamente andare anche lui, annebbiato dal piacere.

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Amelie si svegliò con la faccia appoggiata al petto di Piton.
"Dormito bene?"
"Sì"

Si accorse che erano ancora entrambi nudi. Arrossì.
Piton amò vederla arrosire.

"Muoviti, abbiamo entrambi lezione", disse l'uomo gentilmente.
"Potresti iniziare ad alzarti tu, mentre io resto ancora a riposarmi cinque minuti."
Piton accettò, perchè era estremamente felice di vederla dormire, dopo tutte le notti in cui la incontrava nei luoghi più bui del castello.

Entrò nel bagno per lavarsi e vestirsi, per poi andare a svegliare prepotentemente Amelie, che non aveva nessuna voglia di allontanarsi da quelle coperte calde e profumate.

Amelie uscì per prima dall'ufficio, controllando bene che non passasse nessuno. Piton uscì qualche minuto dopo, per non destare alcun sospetto.

Fare finta di niente per tutta la giornata sembrò un'impresa per entrambi, ora più che mai.

Spazio autrice

Gente, vi avviso che siamo agli sgoccioli.

Non urlatemi contro (anche se in verità sarebbe un buon segno, perchè vuol dire he vi sta piacendo la storia).

Lo sapete: tutto finisce. Anche le cose belle. Anche io. Anche tu.

Dopo queste parole molto incoraggianti (è il mio lavoro essere incoraggiante), vi inizio a ringraziare per aver letto, votato, commentato, delirato, fangirlato ecc... per questa storia. I veri ringraziamenti al prossimo capitolo.

Clear RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora