Urlai a pieni polmoni quelle parole, appoggiando di colpo le mani sulle sue spalle, obbligandolo a guardarmi negli occhi...
...Forse avrei dovuto urlare qualcosa di più normale... ma temevo che non mi avrebbe calcolato se avessi detto qualcos'altro...
Rimanemmo lì impalati a fissarci negli occhi con lo sguardo perplesso. Iniziai a percepire un caldo bestiale salire dai miei piedi fino alla punta delle orecchie, poi tolsi le mani e abbassai lo sguardo, pentendomi amaramente di aver creato una situazione di puro imbarazzo.
<Ehm... Già... uhm... Fa tanto male...>
Non sapevo come uscirne, ma almeno ero riuscita a distrarli. Sapevo che l'argomento "ciclo" per gli uomini era un tabù, così avevo deciso di approfittarne per creare un diversivo, ma ora non sapevo più come risolvere la situazione...
Dopo un paio di minuti di silenzio infernale, presi una decisione. Una decisione più avventata che altro... ma era pur sempre qualcosa.
Guardai con la coda dell'occhio Ayno e Jacob, controllando che non fossero troppo vicini a me per bloccarmi, poi, con uno scatto degno di nota afferrai brutalmente Lou per il braccio, trascinandolo lungo le stradine di Seoul con me.
Mi resi conto solo dopo un paio di metri che in questo modo Ayno avrebbe pensato ancora più male, ma poco m'importava, mi bastava solo che non parlasse con il mio ostaggio.
<Yah!> Esclamò Lou, fermandosi di colpo e facendomi rimanere in piedi per pura fortuna.
<Si può sapere che ti prende?> Domandò poi, tenendomi per il polso e fissandomi con un'aria preoccupata. Portai una mano sulla sua e cercai con la forza di toglierla, guardandolo con un sorriso finto.
<Pft, nulla! >
<È... per il ciclo?>
Sbarrai gli occhi e feci un'espressione stupita, sorpresa dalla sua domanda. Scossi la testa e abbassai quasi subito lo sguardo, ma continuai senza accorgermene a tenere una mano sulla sua.
<Uhm... È solo che non volevo che tu parlassi con Ayno...> Borbottai battendo la punta del piede a terra, continuando a fissare il marciapiede per evitare di incontrare il suo sguardo. Mollò la presa e infilò le mani in tasca.
<Credo che i tuoi sforzi siano stati vani>
<Cosa? A me pare abbiano funzionato, non vedo Ayno da nessuna parte> Dissi guardandomi attorno con minuziosità. Sentii una mano sulla testa, mi voltai e vidi Lou sospirare con rassegnazione.
<Ahhh, non c'è proprio nulla qui eh?>
Corrucciai la fronte e tirai una sberla alla sua mano, facendogliela ritrarre subito e massaggiare con un'espressione addolorata. Incrociai le braccia e alzai il capo, guardandolo negli occhi con uno sguardo di sfida.
<Secondo la base di cosa qui non ci sarebbe nulla?> Domandai offesa indicandomi la testa. Lou rise, scosse il capo e si abbassò alla mia altezza, cantilenando poi la sua risposta.
<Perché io ci vivo con Ayno! Non ha pensato a questo particolare, Agente 007>
Sbarrai gli occhi e mi paralizzai.
*Diamine, non ci avevo pensato!*
Mi atteggiai come se non avessi dimenticato quel piccolo e insignificante particolare, ma era palese che non mi fosse passato neanche per l'anticamera del cervello. Nel momento in cui aprii bocca per obbiettare alla sua presa in giro, il telefono mi squillò.
<Uh è Johnny!> Dissi sorridendo e accettando la chiamata.
<Brutto babbuino! Mi hai abbandonata per strada prima!... Mh? No, non sto facendo nulla al momento, perché?... Al cinema?... Ma è pomerig-... Mh... Uh! Davvero?!... Allora ci vengo, vieni a pr->
All'improvviso, prima che potessi anche solo dire a Johnny di venirmi a prendere a casa, il telefono mi venne strappato di mano. Alzai lo sguardo e guardai confusa Lou, il quale se lo portò all'orecchio con fare molto seccato.
<Sei Johnny? Mi spiace, ma Chohee ha da fare. Non la chiamare più.>
Riattaccò subito dopo, infilandosi il cellulare in tasca e mettendolo silenzioso.
<Ma che fai?! Ridammelo!>
<No>
<Ma che- Senti, ridammi subito il cellulare o ti strappo i capelli a morsi.> Mugugnai appoggiando le braccia sui fianchi e fissandolo con un fare molto seccato.
<Provaci>
Sospirai e alzai gli occhi al cielo, voltandomi nell'intento di andarmene e lasciarlo lì.
<Me ne vado a casa. Sono stufa di te...> Borbottai quelle parole mentre continuavo a camminare verso un vicolo pochi passi più avanti di me, ma poco prima che riuscissi anche solo ad allontanarmi di qualche metro, notai Lou camminarmi affianco. Voltai di poco la testa e lo guardai male, ma non aprii bocca. Rimasi in silenzio finché non fu lui a rivolgermi la parola.
<Chohee, non fare così dai> Disse con voce pacata, appoggiandomi una mano sulla spalla con cautela. Mi fermai non appena mi sfiorò, voltandomi e fissandolo negli occhi con decisione.
<Io ci volevo andare al cinema!>
Rimase in silenzio, tolse la mano dalla mia spalla e si mise a braccia conserte, guardandomi con arroganza.
<Bene, allora vacci!>
<Ci andrò eccome! Ora ridammi il cellulare> Esclamai soddisfatta, allungando il braccio verso di lui, tenendo la mano aperta e aspettando con gioia che mi ritornasse il telefonino
<Ma oltre a Johnny ci sarò pure io.>
Avrei dovuto immaginare che ci fosse stato dell'altro...P.O.V CHOHEA
Uscii dall'ascensore e mi diressi nella saletta del caffè, pronta a gustarmi la mia pausetta e un bel cappuccino dopo tutte quelle ore passate a stampare documenti, ma passando di fronte ad uno degli uffici dei miei colleghi, notai Baron assieme ad una ragazza con capelli lunghi e neri.
<Oh! Baron è ancora qui?> Borbottai osservando con disinvoltura i due che parlavano. Cercai di ignorarli e continuare per la mia strada, ma i miei occhi rimanevano fissi su di loro e non riuscivo a fare a meno di osservarli.
D'un tratto Baron iniziò a dirigersi fuori dalla stanza sorridendo e continuando a conversare con la ragazza, poi, lei si voltò di scatto, mostrando il suo viso. Sussultai e sgranai gli occhi, portandomi una mano sulla fronte.
<Oh diamine è Yunjae.> Bisbigliai arretrando e sentendo la paura crescere dentro di me. Cercai di darmela a gambe prima che mi vedesse, ma la caviglia mi si storse e caddi a terra con un enorme tonfo. Appena alzai lo sguardo, notai Baron e Yunjae fissarmi perplessi...
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Maybe It's You...
FanfictionUna ragazza (Ha ChoHee) all'ultimo anno di liceo incontra il suo primo amore,un ragazzo apparentemente indifferente,ma che nasconde un animo dolce.