Capitolo 2

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Iniziai a fantasticare su che uomo affascinante potesse essere,come la scena romantica di un drama,ma quando mi voltai...vidi il suo volto...Il volto di Lou.Spalancai gli occhi e lo fissai incredula,come se l'anima di un mio parente si fosse materializzata di fronte a me.Rimasi a fissarlo in quel modo per un po',colta alla sprovvista e leggermente delusa (sperando di trovarmi un Park Seojoon o un Lee Minho davanti).
<Non fissarmi così haksaeng...Sono solo venuto a riportarti l'ombrello...l'avevo preso per sbaglio quando siamo usciti dal supermercato...>esclamò Lou distogliendo a tratti lo sguardo e facendolo vagare per l'ambiente circostante,evitando di incrociare il mio.Stava mentendo,mentiva spudoratamente,io non avevo un ombrello!O almeno non lo avevo con me ora.Annuii per evitare di fargli fare una figuraccia,ma nel mio sorriso si nascondeva del sarcasmo.Iniziammo a camminare in un silenzio di tomba terribile,si sentiva solo la pioggia scrosciare ininterrottamente,accompagnata dal soffio del vento.Di colpo percepii di nuovo le goccioline d'acqua cadermi addosso,sentii Lou imprecare e vidi un puntino verde venir trascinato via dal vento.Rimasi a bocca aperta...Il nostro ombrello era appena volato via a causa di un colpo d'aria...Lou era preso dal panico e iniziò a togliersi il giaccone per cercare di ripararci momentaneamente sotto di esso.Mi prese sotto braccio e coprii le nostre teste con il cappotto,dopodiché iniziammo a correre in cerca di casa mia o almeno un riparo che non fosse un giaccone di pelle.
<FERMIAMOCIIII>urlai ansimante,senza aria nei polmoni e con le gambe indolenzite.Tentai di fermarmi anche per solo cinque secondi,giusto il tempo di riprendere fiato,ma Lou mi strinse più forte a sé e continuò nella sua corsa sfrenata."Che diamine di polmoni ha?!" Pensai mentre cercavo di stargli dietro.Stavamo ancora correndo quando notai la familiarità di quel quartiere.Mi guardai attentamente attorno e vidi un portoncino grigio sporco con vicino delle aiuole simili a quelle presenti nel giardino di fronte a casa mia.Quando mi accorsi che si trattava effettivamente di casa mia mi fermai all'istante facendo quasi cadere a terra Lou,il quale mi fissò con uno sguardo da pazzo omicida,reggendosi su di me per evitare di finire a terra.Sorrisi intimidita e indicai il piccolo edificio a pochi passi da noi.
<Quella è casa mia!Presto entriamo,prima che...che...cheeeeETCÌ!...come non detto...dai muoviamoci!>
Scavalcammo il cancelletto e tirai in fretta e furia fuori le chiavi,ma feci fatica a infilarle nella serratura (lo si sa,si fa fatica a centrarla quando si è di fretta) e dopo diversi tentativi riuscii ad aprire la porta d'entrata.
<AAAAHHHH....FINALMENTE A CASA.>urlai alzando le braccia al cielo.Tolsi le scarpe e mi fiondai sulle scale che portavano al piano superiore,trascinandomi dietro Lou.Iniziai ad aumentare il passo presa dal terrore che mia sorella potesse vederlo e mangiarmi viva,così aprii di scatto la porta della mia stanza e lanciai letteralmente il ragazzo all'interno di essa,fortunatamente prima che mia sorella Chohea potesse vederlo.
<CHOHEE>Gridò mia sorella salendo le scale in fretta e furia.Entrai anche io nella camera e con il cuore che batteva a mille cercai un posto dove Lou potesse nascondersi.Gli indicai di mettersi sotto al letto e poco prima che la maniglia della porta si abbassasse mi gettai a peso morto sul letto.
<Chohee.Dov'è?>
<Dov'è chi?>Domandai voltando il capo e guardandola un po' perplessa.Chohea sorrise,entrò nella stanza,chinò il capo e mostrò il paio di scarpe da uomo che teneva dietro alla schiena.Sgranai gli occhi e mi rizzai in piedi,fissando con terrore quelle scarpe fradice.
<Ah ma dai!Perché diamine te le sei tolte!>protestai appoggiando una mano sulla fronte e guardando il volto di Lou che spuntava da sotto al letto.
<Scusa ma come potevo sapere che tua sorella non voleva uomini a casa!Potevi dirmelo prima!>Urlò il ragazzo uscendo dal suo nascondiglio e spolverandosi i vestiti fradici.Lo guardai in cagnesco e tirai un lungo sospiro,pronta a sentirmele da mia sorella maggiore,ma per qualche strana ragione non mi aveva ancora urlato contro,così mi girai lentamente e solo allora notai il bagliore nei suoi occhi.
<Eonni?Non dici nulla?>domandai preoccupata
<Cosa dovrei dire Chohee...>sospirò guardandomi negli occhi.Iniziai a prepararmi psicologicamente per la ramanzina,ma poi completò la frase.
<...Se mi porti a casa idol dovrei lasciarti portare uomini qui più spesso!>esclamò vivacemente congiungendo le mani e mostrando un sorriso raggiante.Già,per pochi attimi mi ero dimenticata che Lou era un membro dei VAV e che mia sorella era una fan sfegatata,proprio come la sottoscritta.Rimasi senza parole per via della reazione di Chohea e mi limitai ad annuire leggermente col capo.
<Piacere,il mio nome è Lou>disse il ragazzo inchinandosi profondamente.Rimasi sorpresa dal sorriso raggiante che stava mostrando perché quando mi aveva incontrata non sembrava così felice...Beh,forse perché l'avevo aggredito dandogli dell'egoista...ma anche se era palese il perché non mi avesse adorata fin dall'inizio,mi diede comunque un po' di "fastidio".Lou e mia sorella discutevano del più e del meno,ma non aveva ancora fatto caso ai nostri vestiti zuppi e le enormi pozze d'acqua che avevamo formato in giro per casa,se ne rese conto solo dopo che starnutii tre volte di fila.
<Chohee?Stai bene?>chiese toccandomi la fronte e guardandomi con uno sguardo di preoccupazione.
<Ho preso la pioggia...>sospirai indicando la mia divisa fradicia.Lou si passò una mano fra i capelli e si avvicinò a me.
<Abbiamo vorrai dire...Le avevo preso l'ombrello e gliel'ho voluto riportare.L'ho trovata per caso e ne ho approfittato per ridarglielo.Ho voluto accompagnarla per un tratto di strada,ma l'ombrello è voltato via...così abbiamo corso fino a qui sotto al diluvio universale...Quindi chiedo scusa,è colpa mia se ora è così zuppa,non ho tenuto bene l'ombrello...>ammise poi inchinandosi leggermente.Girai lentamente il capo e lo guardai attonita.
<Che ti prende ora?Perché ti stai prendendo la mia responsabilità?>
Lou girò il capo,mi guardò fisso negli occhi per qualche istante e poi disse:
<Hai un nasino carino>
Dopo quell'assurda esclamazione rimasi impietrita. Lo guardai a mia volta negli occhi con uno sguardo tra lo schifato e il perplesso, cercando di dare un senso al suo "complimento" improvviso. Mia sorella rimase senza parole e lo guardò storto, molto probabilmente anche lei era stata colta di sorpresa.
Lou continuava a guardarmi, non si azzardava a distogliere lo sguardo da i miei occhi. Alzai un braccio e appoggiai delicatamente la mano sulla sua fronte, rimasi così per qualche secondo e poi esclamai:
<Hai la febbre, è l'unica spiegazione.>Gli diedi un'altra occhiataccia e mi allontanai da lui
<Yah dongsaeng...>
<Cosa?>
<Penso che il nostro ospite abbia bisogno di farsi una doccia tiepida dopo aver preso così tanta pioggia. Perché non gli mostri dov'è il bagno?>Esclamò Chohea lanciandomi occhiatine e sorridendo sotto i baffi.
<Cosa?Che vada a casa a farsela!>Dissi fissando mia sorella negli occhi e mettendomi a braccia conserte. Chohea iniziò a scuotere la testa, accennando ad un "no" di dissenso nei miei confronti, poi disse:
<Se è vero che ha la febbre non possiamo mandarlo a casa in queste condizioni!>
<E tu portalo in macchina!>
<Non ho fatto benzina>
<Ah bene!Quindi se è malato dobbiamo tenerlo qui?Pensi che i suoi compagni non si preoccuperanno a non vederlo tornare?Magari lo stanno già dando per disperso>Esclamai gesticolando nervosamente. All'improvviso Lou si intromise nel battibecco tra me e Chohea, sospirando:
<Scusate non vorrei disturbarvi,ma ho un po' di freddo...>
Mia sorella si fermò dal parlare, guardò prima Lou e poi me, intendendo un "vagli a preparare la vasca" con lo sguardo. Alzai gli occhi al cielo, afferrai il ragazzo per la manica fradicia della camicia e lo trascinai verso la porta alla fine del corridoio.
<Questo è il bagno...>Sospirai aprendo lentamente la porta marrone. Feci sedere Lou sul wc e gli ordinai di aspettare che la vasca si riempisse, nel frattempo corsi di sotto a prendere dei vestiti puliti dal vecchio armadio di mio padre.
<Ecco, dopo esserti lavato indossa questi...>Dissi appoggiandoli sullo sgabellino affianco alla vasca. Mi accovacciai e immersi la mano nell'acqua per percepire se fosse troppo calda o fredda, poi tirai fuori dall'armadietto dei saponi per il corpo.
<Mh...Mi dispiace, ma abbiamo solo saponi e shampoo da donna, mi sa che ti dovrai accontentare di profumare di frutti di bosco ahah>Esclamai alzandomi da terra e porgendogli i bagnoschiuma.
<Tu non ti fai il bagno?>Domandò Lou osservando i miei abiti e toccandomi la fronte con aria preoccupata.
<Me la farò dopo, ma gli ospiti hanno la precedenza quindi zitto e spogliati.>
Tolsi la sua mano dalla mia fronte e gli sorrisi un po' diffidente, facendogli cenno di darsi una mossa. Feci per andarmene e lasciarlo solo, ma quando mi girai per chiudere la porta notai il suo sguardo un po' "assente" , sospirai e mi avvicinai lui, appoggiando le mani sul colletto della camicia per iniziare a sbottonarla.
<Sei troppo infreddolito addirittura per fare questo?>Domandai alzando lo sguardo e incontrando i suoi occhi spalancati. Corrucciai la fronte un po' perplessa e notai le sue guance tingersi sempre più di rosso ad ogni bottone che sbottonavo. Tolsi la camicia e la gettai nel bidone della roba sporca, appoggiai le mani sui fianchi e sospirai:
<Non ho nessuna intenzione di toglierti pure quelli, quindi datti una mossa.>
<Perché l'hai fatto?>Domandò con un tono imbarazzato e coprendosi il corpo scoperto con le mani. Alzai un sopracciglio e appoggiai una mano sulla sua spalla nuda.
<Guarda che non sei mica il primo che vedo senza vestiti>
Lou sembrò ancora più imbarazzato dopo la mia esclamazione, mi fissò con gli occhi sgranati mentre il rossore delle sue guance continuava ad aumentare.
<Vuoi dire...che...che non sei vergine?!>Domandò abbassando sempre di più il tono della voce e guardandosi attorno, come se stesse cercando di non farsi sentire da qualcuno.
<Lou fatti sta benedetta doccia, prima che la tua febbre peggiori.>
<Non ho la febbre!>Esclamò toccandosi la fronte. Alzai gli occhi al cielo e gli diedi delle pacchette sulla spalla, sorrisi e feci per andarmene, ma non appena misi la mano sulla maniglia della porta, Lou mi afferrò per il polso e mi costrinse a voltarmi.
<Dio santissimo fatti la doccia!>Esclamai furente prima di girarmi e trovarmi il viso di Lou a due centimetri di distanza.

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