Capitolo 20

32 3 4
                                    

Jacob rimase serio, mi fissò dritto negli occhi, poi, con nonchalance, mi racchiuse nel suo enorme cappotto.
<Devi aver freddo...>
Spalancai gli occhi e mi strinsi fra le spalle, rimanendo paralizzata all'istante. Non ebbi nemmeno il coraggio di muovere un muscolo... rimasi fra le sue braccia arrossendo sempre di più.
<OH GUARDA LO ZUCCHERO FILATO.> Urlai di colpo alzandomi e correndo in contro alla bancarella. Quella situazione era troppo imbarazzante, il mio piccolo cuoricino da fan non avrebbe retto ancora per molto, perciò decisi di demolire il magico momento per evitare un infarto.
<Chohee, mi hai fatto prendere un colpo ahah > Esclamò Jacob seguendomi e portandosi una mano al petto. Sorrisi e chiesi scusa, riportando quasi immediatamente la mia attenzione sull'omino che sfornava zucchero filato a go go.
<Ne prendo due> Disse poi Jacob, alzando la mano e mostrando due dita tutto entusiasto. *Perché sembra sempre un bimbo felice?* Domandai a me stessa guardandolo incuriosita mentre parlava con gioia all'uomo.
Picchiettai la sua spalla, cercando di attirare la sua attenzione per ridargli i soldi per lo zucchero filato che mi aveva offerto, ma appena incrociò lo sguardo con le monetine che tenevo in mano corrucciò la fronte.
<Tieni> Esclamai sorridendo, abbassando lo sguardo imbarazzata a causa dei suoi occhi confusi fissi sui miei.
<Chohee, non serve. L'ho preso per te di mia iniziativa>
<Sì, ma mi secca farti spendere soldi...> Sussurrai iniziando ad ingozzarmi di zucchero filato. Sentii Jacob sospirare, si avvicinò un pochino e appoggiò una mano sulla mia spalla, fissandomi sorridente, ma poco prima che potesse aprire bocca, Ayno si unì improvvisamente a noi dividendoci all'istante.
<Jacob. Chohee. Cosa state facendo? Qui. DA SOLI?.> Esclamò dilatando le narici e squadrandomi dalla testa ai piedi.
<Mangiamo lo zucchero filato> Rispose felicemente Jacob, fissandomi con occhi sbrilluccicosi. Ayno sbuffò e prese sotto braccio Jacob, stringendolo a se e trascinandoselo via.
<Che fate? Mi lasciate qui?!> Borbottai rincorrendoli.
Ayno voltò si poco la testa, ma potei benissimo notare la sua espressione strafottente.
<YAH. Si può sapere che hai oggi?! Ce l'hai con me per la storia di Lou?>
Dopo aver urlato quella frase a pieni polmoni, stufa degli sguardi strafottenti di tutti, notai Ayno fermarsi di colpo. Si girò a poco a poco, poi, fissandomi negli occhi con aria perplessa, domandò:
<Perché? Che cos'è successo con Lou?>
Fu in quel momento che capii di aver fatto la cazzata del secolo. Non avrei dovuto sclerare in quel modo... Ora mi ritrovavo in una situazione in cui avrei preferito non essere...
Sbattei le palpebre e mi guardai a destra e a sinistra, cercando di pensare rapidamente a qualcosa da dire per sviarlo, ma non riuscivo a trovare nessun argomento altrettanto "succoso".
<Lou? Ehm, chi ha mai parlato di Lou?> Borbottai indietreggiando mentre Ayno mi si avvicinava con cautela e malizia. Alzai gli occhi al cielo e congiunsi le mani in preghiera, sperando in un miracolo divino che fortunatamente arrivò, o almeno fu quello che credetti per i primi dieci secondi.
Incrociai per un paio di millesimi di secondo lo sguardo con quello di Lou, dal'altra parte della strada e, come se mi fossi scordata di tutto, alzai la mano di scatto e feci uno scatto in avanti nel tentativo di raggiungerlo... Poco dopo mi accorsi della cavolata che avevo fatto. Vidi Lou penetrarmi nell'anima con uno sguardo ferito e di disapprovazione, dopodiché si voltò e fece retromarcia, tornandosene sui suoi passi.
<Eheheh Se Lou ti ignora dev'essere successo qualcosa di interessante > Sentii la voce di Ayno alle mie spalle mormorare e farfugliare cose inerenti me e Lou, cercai di ignorarlo ma non so per quale motivo me la presi seriamente, lo fulminai con lo sguardo e feci un passo in avanti, pronta ad attaccarlo e cucirgli la bocca... ma Jacob si mise fra noi due e prima che potessi anche solo accorgermi della sua presenza avevo già fatto uno scatto in avanti, scontrando di colpo la mia fronte sul suo torace.
<AHI.> A causa del contraccolpo caddi quasi a terra. Mi coprii la fronte con una smorfia di dolore e me la massaggiai.
<Oh! Ti sei fatta male?!> Disse poi, prendendomi di scatto per il polso e tirandomi più vicino a sé.
Sgranai gli occhi e tirai la testa indietro ritrovandomi il suo viso preoccupato proprio davanti al naso.
<N-no, mica sei fatto di metallo ahah... Mi hai solo presa alla sprovvista...> Mormorai con un sorriso imbarazzato, cercando di evitare lo sguardo di Jacob. Lui rise, portò una mano sulla mia testa e la accarezzò, come fossi un cagnolino.
<Sei così adorabile quando sei in imbarazzo>
Sgranai gli occhi e fra noi tre calò un silenzio di tomba... Sentivo il mio viso andare a fuoco e iniziai a desiderare di correre via e trasferirmi in un paese straniero... Ayno ci lanciò un'occhiataccia, mentre appoggiando una mano sulle nostre spalle, ci allontanava l'uno dall'altra. Nonostante continuasse a dividerci, riuscii a stare per molto tempo al fianco di Jacob, mi sentivo stranamente al sicuro vicino a lui. Tutto sembrava andare bene, ma non riuscivo ancora a cancellare dalla mia mente il viso offeso di Lou... Continuavo a pensarci e continuavo a vedere il suo sguardo ferito... Mi sentivo un mostro per averlo trattato a quel modo e per tutto il giorno percepii un dolore lancinante al petto... Dopo una continua riflessione su cosa fosse meglio fare e cosa non fosse meglio fare, presi una decisione. Mi decisi a parlargli.
Quando arrivammo dagli altri, al di fuori del luna park, mi diressi come una furia nella sua direzione, più convinta che mai. Sentivo gli sguardi perplessi di tutti addosso, ma cercai di ignorarli... Mi fermai proprio davanti a lui, tirai un lunghissimo sospiro, poi gli afferrai il polso.
<Dobbiamo parlare.> Dissi fissandolo dritto negli occhi. Feci uno scatto in avanti, tirandolo per fare in modo che mi seguisse, ma non si mosse neanche di un millimetro, mi trattenne con tutta la sua forza.
<No, non dobbiamo.>
La sua voce suonava più fredda che mai, riuscivo a sentire il suo dolore fra quelle parole... Ma io avevo seriamente bisogno di parlargli. Corrucciai la fronte e mi morsi le labbra, chiusi gli occhi, poi mi voltai.
<Io ho bisogno di scusarmi con te. Lou, sono stata una stronza e mi dispiace tantissimo... Non volevo dire quelle cose... Mi sono uscite di bocca involontariamente! Me ne pento... non volevo ferirti...>
Piombò un silenzio profondissimo, nemmeno i grilli osavano fare rumore... Guardai Lou dritto negli occhi, cercando di fargli capire quanto fossi dispiaciuta, ma lui rise. Alzò la testa al cielo e rise sarcasticamente, liberandosi brutalmente dalla mia presa.
<Ti stai scusando perché sei davvero dispiaciuta o per far sentir meglio il tuo ego?>
<...>
<Sembra che tu lo stia facendo solo per sentirti meglio, per non sentire quel peso sul cuore... Non accetto delle scuse gettate al vento così...>
<Ma sono sincera!> Urlai, afferrandogli nuovamente la mano e costringendolo a guardarmi negli occhi. Iniziando a percepire un groppo in gola.
<...Ti piaccio? Sei innamorata di me?>
<... Cosa centr->
<Se non provi nulla per me allora perché ti scusi di aver detto ciò che pensi?! Lo fai solo per metterti a posto la coscienza... ammettilo.>
Rimasi basita dalle sue parole... non riuscivo a credere a ciò di cui mi stava accusando... Volevo prenderlo a ceffoni, ma non riuscii a fare nulla... Rimasi ferma impalata a fissarlo mentre le lacrime mi rigavano il volto...
<Ti prego Lou... non fare così...> Mormorai ferita, cercando di sforzarmi di smettere di piangere e provando con tutta me stessa a non apparire come una miserabile ai suoi occhi... ma nulla, non volle neanche starmi a sentire, ritrasse la sua mano e si voltò...

Maybe It's You...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora