Rimasi confusa dalla sua presenza, parcheggiai con rapidità la macchina e afferrai la borsa, correndo in direzione di quel visetto familiare.
<Oh ciao!> Esclamò il ragazzo, venendomi in contro con gioia e serenità.
Mi guardai attorno perplessa e lo salutai con titubanza... Continuando a riflettere su come diavolo avesse fatto a sapere dove lavoravo...
<B-Baron? Che ci fai qu->
<Lo vuoi uno snack?> Domandò interrompendomi e fissandomi con occhi sbrilluccicosi, tirando fuori dalla tasca della giacca una barretta di cioccolato. Non potevo rifiutare... Rifiutare avrebbe significato distruggere con cattiveria il suo splendido sorriso gioioso, perciò accettai e misi lo snack in borsa.
Iniziò a parlarmi con nonchalance, da ragazzo aperto e amichevole che era, ma non riuscivo a fare a meno di domandarmi perché fosse venuto a cercarmi a lavoro... Ci rimuginai su per una ventina di minuti e quando mi decisi a chiederglielo eravamo già di fronte al mio ufficio e mi stava porgendo un cappuccino.
<Ehm... Senti Baron... - Iniziai a sentirmi in soggezione, impaurita di poterlo turbare o ferire in qualche modo - ... Come facevi a sapere che lavoro qui?>
Le parole uscirono fluide e ben scandite, arrivandogli perfettamente alle orecchie. Si paralizzò e notai il suo sorriso scomparire, chinò leggermente di lato la testa e mi fissò negli occhi con curiosità.
Ecco. Il danno era fatto.
Deglutii e iniziai a sentire un caldo bestiale, percependo le guance diventare di un rosso vivido.
<Veramente... Io non lo sapevo ahah Sono qui per parlare con un'amica di vecchia data...> Disse grattandosi la nuca nervosamente.
Calò il silenzio più totale. L'imbarazzo del momento aveva preso il sopravvento e mi ritrovai paralizzata con un cappuccino bollente in mano a fissarlo con un'espressione sorpresa e vuota.
<Mh... Chohea-ssi?> Domandò con voce flebile Baron, cercando invano il mio sguardo e muovendo velocemente la mano davanti ai miei occhi.
Mi sentivo così in imbarazzo... Volevo scavare una buca nel pavimento e infilarci la testa come gli struzzi. Addirittura restare in una vasca piena di lumache sarebbe stato meno terribile... Come potevo minimamente pensare che fosse venuto qui per me?
Cercai di ricompormi, non volevo far trasparire la mia delusione (Anche se era ormai palese.), così sorrisi gioiosamente nell'intento di cambiare discorso.
<Ahhh un'amica! Ohh che bello! E come si chiama, magari la conosco> Esclamai continuando a sorridere e spruzzare falsa gioia da tutti i pori. Baron sembrò sviato, la missione di fargli dimenticare la mia delusione era completata!
<Il suo nome è Park Yunjae>
Le ultime tre sillabe di quella frase non fecero che rimbombare nella mia mente e nella mia anima. Il terrore pervase il mio corpo... Ero sconvolta, non potevo credere che fosse LEI la sua cara amica d'infanzia.
P.O.V CHOHEE
Sospirò e sfiorò con le labbra il mio orecchio, facendomi sussultare dalla sorpresa, poi... parlò.
<Perché ora dovrò aspettare una settimana per farti mia.>
Io non potevo seriamente crederci. Nella mia mente non potevo fare altro che pensare che questo povero ragazzo avesse dei seri problemi.
Sbuffai facendo sollevare parte della mia frangetta e alzai gli occhi al cielo, stufa di sentirlo blaterare cose a caso. Scivolai contro il muro con rapidità e passai sotto le sue gambe, liberandomi in un batter d'occhio dalla sua presa.
<Razza di cretino. Per farmi tua non ci impiegherai una settimana, ma una vita. Mettiti il cuore in pace.> Esclamai spolverandomi la giacchetta e tirando un lunghissimo sospiro.
Lou si volto nella mia direzione, mi guardò con strafottenza e si mise a braccia conserte, avvicinandosi di qualche passo.
<Sono confidente, te l'ho detto... Chi disprezza compra.>
<Ohhh non ne posso più di sentire quella frase! Ti taglio la lingua se osi ripeterla un'altra volta.> Mormorai portandomi una mano in fronte e scuotendo leggermente la testa. Lou appoggiò una mano sul fianco, sbuffò e mi guardò con aria confusa.
<Io davvero non ti capisco. Fai tanto la difficile, ma l'altra volta mi avevi spogliato senza problemi... Mi scombussoli il cervello>
<Aspetta, cosa? Cosa diavolo stai dicendo? Io non ti ho mai spogliato!>
<Oh si invece. Quando ho fatto il bagno dopo al diluvio! Ti sei permessa senza problemi di togliermi la camicia.> Borbottò mettendosi a braccia conserte e guardandomi con arroganza. Rimasi allibita, mi ero completamente dimenticata di quell'episodio, ma non volli dargliela vinta così continuai a ribattere di non ricordarmelo.
<Pft, molto probabilmente te lo sei sognato...> Dissi alzando un sopracciglio.
<Guarda che lo so che te lo ricordi, non sono stupido.> Disse facendo un mezzo sorrisetto. Si avvicinò a me e appoggiò una mano sul mio braccio, tenendo lo sguardo fisso sui miei occhi.
<Hai le abilità recitative di una foca>
Spalancai la bocca e lo guardai con incredulità, mettendomi a braccia conserte e pensando a cosa poter dire per farlo stare zitto.
<Tsk! Ha parlato Mr. HoPresoIlTuoOmbrello! Idiota! Io non ce l'avevo l'ombrello quel giorno! E poi il mio è rosso, non verde.> Esclamai sporgendomi verso di lui con una smorfia di strafottenza. Feci la linguaccia e voltai il capo dall'altra parte, evitando con arroganza il suo sguardo.
<Aigoo, lo sapevo, ma se mi fossi tirato indietro dall'avvicinarmi, ora non avrei la possibilità di fare...>
<Uh? Di fare?> Chiesi confusa, guardandolo con insistenza e aspettando con impazienza che finisse la frase.
Sentii il cuore aumentare la velocità e in pochi secondi le guance divennero di un rosso vivido... Non sapevo cosa mi stesse succedendo, ma non riuscivo a fare altro che fissarlo con agitazione negli occhi, aspettando con impazienza qualche suo segno di vita.
Sorrise come già l'avevo visto fare, con quel pizzico di malizia che mi faceva letteralmente impazzire. Alzò un sopracciglio e posò con decisione le mani ai lati del mio viso, tirandomi a sé e fissandomi negli occhi con uno sguardo magnetico. Si avvicinò piano piano, abbassando lo sguardo sulle mie labbra tremanti.
Non riuscivo a muovermi, le gambe e le mie braccia non obbedivano ai miei comandi, se ne stavano ferme immobili, come paralizzate. Iniziai a sentire le farfalle nello stomaco e l'ansia aumentare, ma non riuscivo a chiudere gli occhi, ero completamente persa a fissare il suo viso mentre si avvicinava con delicatezza al mio. Era così vicino da poter già sfiorare le sue labbra. Mi accarezzò la guancia col pollice, fissandomi con ardore negli occhi, poi, unì le nostre labbra in un inaspettato bacio...
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Maybe It's You...
FanfictionUna ragazza (Ha ChoHee) all'ultimo anno di liceo incontra il suo primo amore,un ragazzo apparentemente indifferente,ma che nasconde un animo dolce.