undici

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non sono per niente brava a scusarmi. generalmente se la cosa mi importa scoppio a piangere, facendo credere all'altra persona che voglia fargli pena in modo da farmi perdonare. se invece non mi importa non mi scuso proprio.

non sono fatta per le scuse.

dovrei essere perfetta in modo da non fare errori e non dovermi scusare, ma in realtà è tutto il contrario.

faccio un respiro profondo prima di premere il contatto di Elisabeth, facendo partire la chiamata.

tuu.

beh dai, sta squillando, è già qualcosa.

tuu.

inizia a salirmi l'ansia: cosa le dico?

tu-tu-tu-tu.

ha messo giù.

senza pensarci due volte afferro la giacca mi infilo le scarpe e corro fuori, nonostante sia quasi sera.

cammino velocemente fino a casa di Els e mi fermo davanti al cancello con il fiatone. suono il campanello e mi risponde Margareth, sua madre.

«salve signora Margareth, sono Alexia»

«Alexia, ma è quasi ora di cena! vuoi entrare?»

no guarda, sono venuta qui per accamparmi davanti al cancello. adoro questa donna, ma l'ansia mi rende acida. sorrido e mi impegno comunque a risponderle gentilmente.

«sì grazie, dovrei parlare con Elisabeth»

mi apre il cancello e la vedo affacciarsi sul portone.

la raggiungo e la saluto con un bacio sulla guancia.

«Betty è in camera sua, raggiungila pure» sorride facendomi entrare.

Elisabeth ha sempre odiato quel soprannome, ma Margareth si è sempre ostinata a chiamarla così e questa cosa mi fa sorridere.

la ringrazio e mi avvio verso le scale.

«Alexia» urla mentre sto salendo gli scalini. mi volto nella sua direzione. «vuoi fermarti a cena?»

«oh» è una proposta invitante, mamma non è ancora tornata e se cenassi a casa mangerei un misero toast, ma non so se riuscirò a farmi perdonare da Els e sarebbe imbarazzante cenare da lei se è ancora arrabbiata con me. «no grazie, sono di fretta» rispondo, per poi andare verso la camera di Els.

busso e attendo una sua risposta.

«che c'è, mamma?»

apro lentamente la porta.

«ehm, in realtà sono io» sorrido timidamente.

«che ci fai qui?»

sospiro e tento di formulare un discorso sensato.

«Els...» non piangere, non piangere, non piangere. «non ti pare che i ruoli si siano invertiti? prima io ero quella forte e distaccata, mentre tu eri troppo buona. ora non faccio altro che piangere, ho rovinato tutto, avevo una vita quasi perfetta ma ho lasciato che le debolezze che fino ad adesso avevo represso tornassero a galla. sono una stupida, vero? non pretendo che tu mi perdoni, voglio solo che tu sappia che mi dispiace, mi dispiace tantissimo. penso solo a me stessa, non ci sono mai quando hai bisogno di me. è già la seconda volta che succede e capisco se non vorrai più vedermi. ma ti prego, accetta almeno le mie scuse»

sono fiera di me per essere riuscita a non piangere. alzo lo sguardo, che fino ad ora ho tenuto puntato sul pavimento e vedo Els asciugarsi velocemente una lacrima.

mi butta le braccia al collo e mi stringe forte in uno dei suoi abbracci che mi erano davvero mancati. le accarezzo i capelli e ricambio la stretta.

«scusa» le ripeto all'orecchio.

«ti voglio bene, stupida egoista» ridacchia.

sciogliamo l'abbraccio e mi rivolge uno sguardo inquisitorio.

«allora, hai fatto pace con Justin?» domanda tirandomi una gomitata amichevole.

«sì, ma non è importante adesso. cosa volevi dirmi di tanto importante, che io da stupida egoista non ho ascoltato?»

sorride e abbassa lo sguardo. le sue guance si tingono di rosso e si attorciglia nervosamente i capelli attorno al dito.

mi fa sedere sul suo letto e mi guarda negli occhi, poi, dopo aver inspirato profondamente, parla.

«io e Aaron...» esita per qualche secondo. «abbiamo fatto sesso» non riesce a trattenere un sorriso sincero e gli occhi le brillano.

mi butto su di lei per stringerla in un abbraccio facendola cadere distesa sul letto scoppia a ridere e le faccio il solletico, per poi tornare seria. rotolo giù dal suo corpo prima di soffocarla e mi sdraio accanto a lei.

«allora, com'è stato?» le chiedo.

passiamo un'ora a chiacchierare, lei mi racconta la sua esperienza e io le dico cos'è successo ieri sera con Justin.

«mamma, aggiungi un posto per Alexia, si ferma a cena!» urla Els.

«va bene!» urla di rimando Margareth. «ma non era di fretta?»

Elisabeth mi guarda e si trattiene dal ridermi in faccia.

«aveva un impegno, ma è stato appena annullato» si inventa.

rido e scuoto la testa.

«mi eri mancata» sussurro.

«anche tu, tanto»

***

ecco il nuovo capitolo! come sempre spero vi piaccia, lasciate commenti e stelline per farmi sapere che ne pensate. Alexia ha fatto pace anche con Els, finalmente. siete contente? oppure no? a presto, love you too much!

Anna💗

I don't know you;; jdbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora