CAPITOLO SETTE

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Fist parte all'attacco con un destro dall'aria micidiale. I tirapugni, poi, sono due: uno in ogni mano. Che bastardo!

Chang Wook schiva abilmente la bomba rivolta al suo zigomo e contrattacca con un pugno al naso, che Fist evita, incassandolo però sulla clavicola. Il problema è che sembra non gli abbia fatto nemmeno il solletico, mentre carica un nuovo colpo. Il tirapugni di metallo scintilla sotto la luce de riflettori, precipitando poi nell'ombra quando colpisce lo stomaco di Chang Wook, che spalanca la bocca senza fiato. Mi tremano le ginocchia mentre cerco di vedere meglio: adesso Chang Wook indietreggia fino a bordo ring, ma piroetta su se stesso per attaccare il fianco dell'avversario con una scarica di pugni. Fist barcolla di lato, tuttavia prima di cadere si aggrappa al suo braccio destro, bloccandolo con una presa.

"Rage! Rage! Rage!"

"Oddio!" grido, ormai il volto rigato di lacrime. Non ho mai assistito di persona a nulla di simile e il fatto che Chang Wook sia su quel ring a incassare pugni mi rende isterica. Ho un capogiro ma sgomito fin sotto al quadrato, alla ricerca disperata di Dog. Voglio che la smettano!

Il bastardo, però, è comodamente seduto su una sedia pieghevole, alla mia destra. E' protetto dalle transenne che separano il pubblico da bordo ring, così cerco di scavalcarle per prenderlo a calci nelle palle, ma la gente dietro di me mi schiaccia all'improvviso contro il metallo, togliendomi il respiro.

Quando finalmente si ritrae come un'onda, mi accascio sul bordo, tossendo disperatamente. Ho la gola in fiamme e gli occhi prosciugati; annaspando in cerca d'aria volgo lo sguardo in alto... e incontro il suo.

"Chang Wook..."

I suoi occhi sono sgranati, l'espressione di pura ferocia.

Ci fissiamo brevemente: Fist lo ha costretto faccia a terra, con un braccio bloccato dietro la schiena in una presa che definirei crudele.

All'improvviso, però, Chang Wook ruota sul proprio asse intrecciando le gambe a quelle dell'avversario nell'intento di fargli perdere l'equilibrio e, al contempo, ruota la spalla per liberarsi dalla presa; ci riesce ma si ritrova schiena a terra, con Fist che incombe su di lui con il volto sfigurato dalla fatica.

"Oh, no... no..."

Con quella stazza – e quei tirapugni – Fist potrebbe ridurre il suo volto a una maschera di carne. Mi viene da vomitare.

"Dog! Dog, fermalo, grasso bastardo!"

Le grida rimbombano nel capannone al ritmo dei corpi che mi schiacciano contro la transenna come piccole valanghe; cerco di resistere come posso mentre mi sbraccio verso lo stronzo comodamente seduto a pochi passi da me. Dog volge leggermente la testa nella mia direzione, ma non sono certa che mi abbia sentita.

"Maledizione!" esplodo, e tiro una gomitata al primo stronzo che mi si schiaccia addosso. Mi guadagno un insulto e schizzi di sangue sull'abito azzurro. "Ne vuoi ancora? Non lo vedi che sono qui?!" grido, addosso a non so chi, voltandomi poi verso il ring.

Fist, a cavalcioni su Chang Wook, ora ha entrambe le braccia bloccate dalle sue: si stanno misurando in un gioco-forza di cui posso solo immaginare l'intensità... mascelle serrate, occhi sbarrati, muscoli tesi.

C'è una strana bellezza in un'immagine del genere: potenza, emozione, sangue e sudore mischiati per riprodurre una scena primordiale alla quale assisto, impotente ma affascinata.

Chang Wook ruota la testa verso bordo ring. E in quell'istante i nostri occhi si incrociano.

'Rage': ora capisco.

*** *** ***

Rage spalanca la bocca in un grido che si perde nel frastuono e, con uno scatto, colpisce la fronte di Fist con una poderosa testata. L'avversario barcolla all'indietro solo per un momento, ma tanto basta a Rage per ribaltare la situazione: gli colpisce fulmineo la mascella con un destro e poi, aiutandosi con il braccio sinistro, si solleva per continuare l'attacco.

Fist incassa un paio di colpi e poi si ripara il volto con le braccia, ma è troppo tardi: Rage adesso gli è cavalcioni, il corpo tonico e teso come un arco, i muscoli scolpiti che lavorano sotto la pelle lucida e sudata illuminata dagli spot bianchi, intento a rovinargli il volto con la stessa concentrazione di un pittore su una tela vergine.

"Chang Wook!" lo chiamo, dal basso.

Il suo viso mi fa paura.

Un rivolo di sangue gli sta colando da una tempia e, benché sia miracolosamente riuscito ad evitare i pugni di Fist diretti alla sua faccia, ha il viso sfigurato dalla rabbia. O dalla passione. O da qualcosa che non riesco a immaginare.

"Chang Wook!"

"E' inutile, bellezza."

Dog è alla mia destra, adesso, con i gomiti appoggiati sull'altro lato della transenna. Mi volta le spalle, ma è talmente vicino che riesco a sentirlo.

"Che cazzo vorresti dire?"

"La gattina ha gli artigli in mezzo a tutte quelle lacrime, allora!" ride. Lo ignoro.

"Che cazzo vorresti dire?!" ripeto.

"Che quando prima mi hai gridato 'fermalo', piccola" sogghigna, "ti stavi riferendo a Fist... ma hai sbagliato soggetto."

Mi avevi sentita, allora... eppure, adesso che assisto alla scena, capisco cosa Dog voglia dire.

Sì: Rage mi fa paura.


Despite Love - Nonostante l'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora