Capitolo 5: L'attacco (✅)

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I suoi pensieri furono interrotti bruscamente dall'entrata di due donne che aprirono la porta molto lentamente ed entrarono nella stanza a passo felpato, proprio per cercare di non disturbare la ragazza visto che non sapevano se stesse dormendo. Katherine si mise seduta lentamente sul letto, puntando poi gli occhi sulle due figure. Sembravano abbastanza giovani, anche se ovviamente era difficile capire quanti anni avessero visto che i lupi potevano vivere per secoli e mantenersi sempre giovani.

La prima donna aveva i capelli neri mossi sulle punte, gli occhi azzurri e portava un abito davvero molto bello e stretto che le arrivava al ginocchio. Era bianco e stonava un po' col colore della sua pelle, ma non per questo non le stava bene. L'altra invece aveva i capelli corti e sempre scuri, mentre aveva gli occhi marroni e portava dei pantaloni molto eleganti neri e una camicia bianca. Katherine le guardò, non sapendo se salutarle o fare qualcosa. «Io sono Lisa e lei è Isabel, è un piacere conoscerti Luna» disse quella con il vestito, mentre entrambe facevano un inchino un po' troppo profondo.

La ragazza rimase sconvolta, tanto che ogni parte del corpo le si era bloccata. Era ovvio che la compagna di un Alpha venisse trattata in quel modo, ma non si sarebbe mai sentita a suo agio. Era più forte di lei; non voleva che quei lupi si inginocchiassero al suo cospetto, in fondo erano gli stessi che avevano contribuito al massacro del suo branco. Non sapeva quando ne avrebbe parlato con Sebastian, ma prima o poi l'avrebbe fatto, doveva. Prima di tutto voleva sapere perché aveva ucciso la sua famiglia, ma non era ancora pronta per sopportare altro dolore.

Le due donne nel frattempo avevano iniziato a poggiare sopra alle lenzuola tutto l'occorrente per prendere le sue misure. Quella con i pantaloni prese un metro e fece alzare Katherine. «Ti faremo rimanere in piedi per poco tempo, tranquilla» assicurò Isabel, mentre iniziava a misurare il giro vita e prendeva tutto quello che le serviva per fare un abito o anche dei semplici pantaloni. Era abbastanza contrariata, non voleva che le altre donne vedessero il suo corpo, ma non poteva e non voleva cominciare a fare i capricci.

Lasciò che facessero il loro lavoro e poi, dopo quasi dieci minuti, finalmente poté sedersi sul letto e stendersi. Non aveva sonno, però si sentiva comunque molto stanca e quindi aveva bisogno di rilassarsi. Quando le due scrissero le misure su un foglio, fecero un altro inchino e presero tutte le loro cose. «I vestiti saranno pronti tra pochi giorni, lavoriamo in fretta» dissero con un sorriso sulle labbra, poi lasciarono la stanza a passo leggero, tanto che neanche sentì che uscirono. Si mise meglio sul letto, per poi sbuffare e guardare il soffitto. Non aveva nulla da fare, ma non poteva neanche fare qualcosa.

Le ore non passarono affatto velocemente; rimase stesa su quel letto, anche quando le portarono un pranzo sostanzioso che mangiò da sola. Quando vide che fuori il cielo stava diventando sempre più scuro, sperava che almeno Sebastian rientrasse in camera. Era abituata a stare da sola ovviamente, ma quando l'aveva incontrato, era difficile staccarsi da lui, anche se lo odiava.

Si mise seduta sul letto, appoggiando la schiena sul cuscino morbido. Aveva ancora il suo maglione addosso; non vedeva l'ora di mettersi dei vestiti tutti suoi. Si alzò lentamente, camminando e avvicinandosi alla scrivania. Prese dei fogli tra le mani, leggendo le intestazioni: 'Branco del continente asiatico' e tanti altri. Erano tutti i branchi che il Re Alpha aveva sotto il suo comando.

Sebastian, oltre a essere l'Alpha dell'unico branco nel continente Europeo, lo era anche degli Alpha degli altri continenti. Ovviamente il branco non era tutto lì, ma alcuni lupi vivevano in paesi diversi in modo che potessero controllare il continente nel modo migliore possibile. Gli anziani del villaggio raccontavano spesso queste cose a delle assemblee cittadine, e lei non partecipava quasi mai, era Elisabeth a riferirle tutto. Appena sentì un rumore proveniente dalla porta, lasciò i fogli sulla scrivania e si sedette ai piedi del letto. Cercò di assumere un'espressione rilassata e, quando l'uomo entrò, la cambiò totalmente visto che lo vide con tanti vestiti da donna tra le mani.

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