Capitolo 3: La Villa (✅)

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Restò paralizzata sul posto, trattenendo il fiato e accorgendosi solo in quel momento della vicinanza tra i loro corpi. Il tono di voce che usò la mandò letteralmente in estasi, tanto che sperava che ci fosse un qualcosa che potesse sorreggerla dietro di lei visto che le gambe le tremavano. Sperava si allontanasse al più presto, non avrebbe resistito anche a lungo in quella posizione. Con tutto il coraggio che aveva poggiò le mani sul suo petto nudo. In quel preciso momento sentì meglio il suo profumo. Era qualcosa di paradisiaco, una fragranza che le aveva inebriato tutti i sensi. Come poteva reagire in quel modo sapendo che aveva ucciso i suoi genitori? Il legame dei lupi era così forte da annebbiare tutto il resto.

Il compagno diveniva il centro del tuo universo, una calamita da cui era impossibile staccarsi. Ti attraeva, non potevi farci niente, anche perché non volevi che quel sentimento mutasse. Katherine sentì il petto marmoreo e caldo dell'Alpha davanti a lei. Il cuore iniziò a batterle forte, troppo forte. «Sei la prima lupa che incontro, sai?» domandò staccandosi leggermente dal suo corpo e guardandola dall'alto della sua statura. La lupa era molto più bassa, ma non si fece di certo scoraggiare. Ovvio che sono la prima che incontri visto che li hai uccisi tutti, pensò, senza però dire niente visto che la saliva sembrava essersi seccata. Le parole quindi non uscirono.

Rimase ferma immobile, a fissarlo in tutta la sua bellezza. L'Alpha prese la sua mano, per poi tirarla con delicatezza, in modo che camminasse con lui. Non poteva andarsene così, senza salutare Elisabeth, se almeno era ancora lì. Si fermò di colpo, facendo girare il lupo. La guardò interrogativo e finalmente Katherine trovò la forza per far finalmente uscire la voce.

Sembrava facesse fatica e forse era così. Prese un respiro. «Devo salutare una persona» sussurrò con un tono di voce molto basso e pacato, osservando il volto dell'uomo. Quest'ultimo sembrò pensarci un attimo, ma poi le lasciò la mano, acconsentendo che andasse a salutare l'anziana che era nascosta in un angolo. Katherine corse da lei, come se fosse un varco che portasse in un altro mondo, un universo in cui i suoi genitori erano ancora vivi. Buttò le braccia al collo all'anziana, cercando di non farle male e stringendola a sé. «Lo sapevo sai bambina? Il destino aveva messo in serbo per te qualcosa di straordinario» disse l'anziana, mentre metteva le braccia intorno al busto della sua figlioccia che iniziò a singhiozzare.

«Come fai a dire che è qualcosa di straordinario? Quell'uomo ha ucciso la mia famiglia e tutto il mio branco!» gridò continuando a piangere, mentre il suo corpo veniva scosso da dei tremolii. L'anziana le carezzò i capelli, sapendo che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui l'avrebbe vista. Le prese il viso tra le mani rugose, guardandolo un'ultima volta e avvicinando le labbra alla fronte della giovane. «La Dea Luna hai detto che non sbaglia mai, non ha sbagliato nemmeno stavolta» affermò, mentre le sue labbra si increspavano in un sorriso dolce.

Katherine continuò a piangere, mentre Elisabeth tentava in tutti modi di fermare il loro percorso. «Non voglio andare con lui... voglio rimanere qui» disse disperata, mentre l'anziana vedeva che il lupo si stava avvicinando a passo lento. «Basta piangere. Sei forte, non lasciare che le emozioni di dominino. Sei stata la figlia che non ho mai avuto e per questo non ti ringrazierò mai abbastanza. Ti voglio bene» soffiò, baciandole di nuovo la fronte e accorgendosi che l'Alpha si stava avvicinando sempre più velocemente. Elisabeth si allontanò di un passo, alzando una mano in segno di saluto e agitando anche il suo bastone. Questo non era un arrivederci, ma un addio e la lupa lo sapeva molto bene.

Alzò anche lei la mano in segno di saluto, accennando ad un lieve sorriso; non voleva che la ricordasse a pezzi, anche se lo era stata fino a pochi secondi prima. Il profumo del suo compagno la fece girare di scatto. Si asciugò velocemente le lacrime, mentre lui la guardava con la fronte aggrottata. La giovane lo superò, dirigendosi verso gli altri lupi che stavano sicuramente aspettando il loro Alpha. Si mise dietro tutti quanti, mentre delle grida attiravano la sua attenzione. Erano di una ragazza che voleva scappare a tutti i costi. Evidentemente non sapeva che il suo compagno l'avrebbe trovata ovunque. La lupa aveva molto freddo, anche perché i vestiti che aveva addosso erano ancora parecchio bagnati. Si sarebbe sicuramente ammalata e non poteva permetterlo. Il suo compagno la raggiunse, leggermente alterato, facendo segno al branco di partire.

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