Capitolo 29: Halem

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L'ansia che in quel momento Magnus stava provando, era tale che rimase immobile a guardare Cassandra per alcuni secondi. Era la prima volta che gli rivolgeva la parola senza averle fatto una domanda. Katherine, che era lì per la visita, scese dal lettino e sorrise alla ragazza, che non ricambiò. Anzi, le fece capire che doveva andarsene, anche se poi avrebbe dovuto parlare lo stesso con i due Alpha. La lupa capì al volo e lasciò la stanza, senza guardare l'altra. Sperava davvero che un giorno le due potessero diventare amiche, ma era molto improbabile viste le occhiate dell'ibrida. Quando furono da soli, Cassandra si lasciò andare in un pianto disperato che fece preoccupare enormemente il medico che subito la abbracciò e le chiese cosa fosse successo. «So che s-sembra che non voglia e-essere la tua compagna... ma non è c-così. Voglio solo p-proteggerti da quello che o-ormai è il mio ex b-branco.» Lo guardò negli occhi sempre più sconsolata e lo abbracciò forte, per la prima volta. Vedere il suo Alpha dopo che era scappata dal branco, le aveva fatto capire che il suo compagno e tutte le persone dentro quella Villa sarebbero morte prima ancora di riuscire a vederlo. Non poteva permetterlo e, anche se aveva un'opinione molto bassa sui lupi, li avrebbe avvisati su tutto quello che gli ibridi come lei potevano fare. «Non ti preoccupare, non so cosa hai passato, quindi non ti giudicherei mai, ma ora, dimmi da chi mi volevi proteggere.» Le prese il viso tra le mani e guardò quegli occhi che gli erano entrati nell'anima sin dal primo momento. «Il mio Alpha è stato qui minuti fa...», così gli raccontò tutti quello che le aveva detto. Magnus deglutì rumorosamente e le carezzò una guancia. «Perché non ho sentito il suo odore?» domandò poi indispettito, mentre la giovane abbassava la testa e prendeva un lungo respiro.

«Perché possiamo nascondere il nostro odore. Siamo invisibili a tutti gli effetti ed è per questo che gli ibridi qui possono entrare quando vogliono, però io li posso sentire anche se non li posso sentire, sono una specie di radar, ogni ibrido lo è» lo informò, mentre il dottore la guardava spesato. Aveva intuito che anche lei fosse un ibrido modificato, ma sentirselo dire era molto diverso da come se l'era immaginato. Si portò una mano tra i capelli e decise che la mossa più saggia da fare fosse quella di comunicare tutto quello che avevano scoperto a Sebastian. Era anzi molto strano che il suo Alpha le avesse detto che il giorno dopo sarebbe arrivato visto che era ovvio che sapesse che Cassandra avrebbe informato tutti. I due quindi si diressero velocemente verso l'ufficio dell'Alpha che non distava molto dallo studio. I loro passi erano molto veloci, tanto che alcuni lupi si affacciarono e li guardarono con un sopracciglio inarcato. Il loro odio verso i due andava aumentando ogni giorno di più, e anche il Re non sapeva che fare per mettere tutto in ordine, com'era prima che Cassandra entrasse nel loro branco. I due entrarono nella stanza visto che la porta era aperta e richiamarono l'attenzione dell'uomo che era impegnato a controllare una pila di fogli infinita. «Sebastian, dobbiamo parlarti, e subito» disse il medico con un tono di voce non sarebbe piaciuto al lupo, ma di certo non potevano permettersi di mettersi a discutere in quel momento, dato che ogni secondo era prezioso.

Il Re alzò al testa sorpreso nel vederli entrambi davanti a lui a distanza di mezz'ora. Fece segno loro di accomodarsi e, dopo alcuni secondi, Magnus iniziò a spiegare tutto quello che era successo e Sebastian sbarrò le palpebre, non riuscendo a credere a tutto quello che gli era stato detto. «Ma allora perché quella volta che quell'ibrido aveva attaccato Katherine avevo sentito il suo odore?» chiese non riuscendo a credere a quello che il suo beta gli aveva appena riferito. In quel preciso istante fu proprio la giovane a parlare: «Perché possiamo nascondere il nostro odore a piacimento. Se l'avevi sentito significa che era un avvertimento. È un modo avvisarvi che prima o poi tutto il branco verrà nel luogo in cui si è verificato il primo attacco» spiegò, mentre si sentiva presa alla sprovvista da un'ansia senza eguali. Era la prima volta che rivelava tutte le usanze degli ibridi alla razza che ne aveva determinato la loro quasi estinzione. I due uomini non sapevano cosa dire. Sicuramente in nessun libro avrebbero trovato quello che avevano appena scoperto ed entrambi erano riconoscenti alla ragazza per aver parlato. «Il mio Alpha, Halem, continua a fare degli esprimenti per diventare l'essere più forte sopra questo mondo, ed è per questo che quel giorno ero nella foresta. Ero scappata dal branco visto che voleva che prendessi parte all'ultimo esperimento, ma mi ero davvero stancata di soffrire, così presi questa decisione.» Guardò entrambi, mentre continuava a torturarsi le mani. Aveva davvero paura che Halem potesse prenderla di nuovo con sé e farle passare le pene dell'inferno.

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