Epilogo: L'amore

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Katherine rimase sconvolta e affranta nel vedere che anche il suo compagno era imprigionato e sembrava anche che non avesse un piano. La bionda lo osservò per alcuni secondi e il re vide che aveva iniziato a piangere silenziosamente. L'Alpha ringhiò debolmente; l'argento gli aveva fatto perdere gran parte delle forze, ed era già tanto se riusciva a tenersi in piedi, anche se erano gli ibridi a sorreggerlo. Cominciava a vedere sempre più appannato, come se avesse degli occhiali e fosse immerso in un tripudio di vapori, ma si sforzò con tutto se stesso di restare lucido. Cassandra era vicina a Katherine. Non aveva tradito solo l'Alpha, ma anche il suo compagno. Magnus non si sarebbe affatto ripreso da quel tradimento, era come se la sua compagna lo avesse rifiutato. «Tre Alpha riuniti in un solo luogo» disse una voce che aveva già sentito poco prima. Halem uscì dal castello con un lungo mantello grigio, con, in mano, un coltello che avrebbe usato di lì a poco. Sebastian trattenne il fiato quando vide che l'ibrido modificato si stava avvicinando proprio a lui. Non voleva morire e lasciare la sua compagna da sola, non poteva. Lanciò uno sguardo disperato a Cassandra che voltò subito la testa di lato, come se non volesse guardare, ed era così. Il Re quindi tentò comunque di affrontare Halem, cercando di non sembrare spaventato. Aveva affrontato situazioni difficili sin dal momento in cui era diventato Re, e non poteva di certo crollare davanti a quell'essere. «Sebastian Carter, Re Degli Alpha» cominciò l'uomo dai capelli bianchi, cominciando anche a rigirarsi l'arma tra le dita. Sebastian non disse niente e rimase in ascolto, lanciando di tanto in tanto un'occhiata a Katherine che era ancora in piedi e guardava la scena tra i due. Il Re si rese conto che non poteva comunicare con lei nemmeno con la mente, e non capiva come fosse possibile. Non sentiva odore di strega da nessuna parte. «Perirai sotto la mia mano, e niente e nessuno mi contrasterà. Diverrò io il prossimo Re Degli Alpha.» Sorrise sinistro e allungo una mano dietro di lui, come se aspettasse che qualcuno arrivasse al suo fianco. Halem aggrottò la fronte e ringhiò. «Muoviti, Cassandra» continuò nervoso, mentre Sebastian guardava il punto in cui prima c'era Cassandra. Dopo qualche secondo, il lupo sentì dei passi dietro di lui e capì che la giovane era tornata. «Ecco, mio Alpha» rispose, consegnandogli un bicchiere che aveva una sostanza rossa al suo interno. Sembrava sangue, e non ci volle molto prima che il lupo si rendesse conto che era il suo. Il lupo guardò Cassandra in cagnesco e assistette alla scena in cui l'ibrido bevette il suo sangue. Non sapeva a cosa gli servisse ingerirlo, ma sicuramente faceva parte di uno dei suoi esperimenti. Finì il contenuto e sorrise vittorioso, leccandosi le labbra e puntando il coltello alla gola del Re. «Le tue ultime parole, Re dei miei stivali?» chiese prendendosi gioco di lui, mentre Katherine si copriva il viso. Cassandra si mise dietro Halem, mentre tra le mani, coperte dai guanti, portava le catene che qualche ora prima lei gli aveva detto di sotterrare. L'Alpha si girò di scatto non riuscendo capire il comportamento di Cassandra e, poco dopo, iniziò a tossire violentemente, come se non riuscisse più a respirare. In quel momento Sebastian comprese tutto. Cassandra non l'aveva mai tradito, aveva un piano in mente già da un bel po' e forse non l'aveva detto nemmeno a Magnus. Halem cadde a terra portandosi le mani alla gola e annaspando aria. I suoi ibridi si avvicinarono, ma appena la ragazza iniziò a colpirli con le catene, scapparono a gambe levate. «Ho avvisato il branco, li cattureranno» disse tranquillamente la ragazza, posando lo sguardo sull'ibrido che stava scalciando da tutte le parti. <<Fallo adesso>> disse una voce nella testa dell'Alpha che si spaventò. Non capì chi fosse quelle gli stava parlando, ma si ricordò solo in quel momento di avere ancora il pezzo di vetro dentro alla tasca. Non ci pensò due volte e si fece aiutare dall'ibrida a togliersi le catene, poi mise la mano in tasca e prese il pezzo, tagliandosi il palmo. Guardò subito la reazione di Halem che smise subito di scalciare e chiuse gli occhi, svenuto. Sebastian guardò il pezzo sporco del suo sangue e non riuscì a capire come potesse essere successa una cosa simile. Alzando lo sguardo, al limitare della foresta, vide l'anziana che lo stava guardando quasi dolcemente, e poi, scomparì dalla sua vista in un battito di ciglia. Quella strega lo aveva aiutato, ma ancora non capiva cosa ci facesse nel territorio dell'ex branco di Katherine. In quel momento però, non gli importava più di tanto visto che finalmente aveva la sua compagna. Corse verso di lei e la tenne stretta tra le sue braccia per paura di perderla di nuovo. «Mi dispiace così tanto... ti ha fatto qualcosa? Stai male?» la bombardò di domande, ma lei non rispose visto che aveva chiuso gli occhi distrutta da quella settimana che sembrava essere stata un anno. Sebastian la prese a mo' di sposa e le guardò il viso che sembrava avere dei tagli che stavano guarendo molto lentamente. «L'avrà sicuramente ferita con l'argento» sussurrò l'ibrida che aveva legato Halem. Sebastian la guardò negli occhi e le sorrise. «Sei stata davvero coraggiosa. Pensavo davvero che mi avessi tradito» replicò, mentre l'altra scuoteva il capo. «Avevo in mente questo piano sin da quando Halem era venuto in camera mia. Speravo solo che il materiale arrivasse prima di stasera, e per fortuna è stato così» disse passandosi una mano sulla fronte imperlata di sudore e poi si sedette con la schiena appoggiato ad un tronco. «Magnus e Adam stanno arrivando, io credo che dormirò un po'.» Dopo avergli sorriso, chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dal sonno e della stanchezza. Non ci volle molto prima che il medico e l'altro beta arrivassero e portassero Halem alla Villa. Tutto sembrava essersi risolto, ma c'erano ancora vari dubbi che attanagliavano l'anima di Sebastian. Dubbi a cui non stava affatto prestando ascolto in quel momento visto che essere nella Villa insieme a Katherine era la cosa che più gli interessava. Ora era stesa sul letto, dopo essere stata visitata da Magnus. Pareva stesse bene e le ferite che Halem le aveva inferto non erano molto profonde; erano anche già guarite. Il bambino stava bene ed era più sano e forte che mai. Sebastian poi si alzò dal letto e baciò la fronte della compagna, poi si avviò verso la porta visto che stava sentendo che Adam si stava avvicinando. Aprì piano la porta e si appoggiò al suo stipite, aspettando il ragazzo a braccia incrociate. «Ce l'abbiamo fatta» sussurrò tirando un sospiro di sollievo, per poi appoggiarsi al muro. «Come avete fatto ad avere il materiale per imprigionare tutti quegli ibridi in così poco tempo?» chiese il Re curioso. In fondo quel giorno erano arrivate solo alcune fiale e delle catene che avevano utilizzato solo per imprigionare l'Alpha ibrido. «Dopo alcune ore che te ne sei andato, i lupi di Dens ci hanno portato tanto altro materiale, è per questo che ne abbiamo imprigionati così tanti. Tutti volevano che questi ibridi scomparissero e non provocassero più dolore.» L'Alpha rimase sorpreso da quella dichiarazione visto che non credeva che i lupi del villaggio facessero una cosa simile. Anzi, molti di loro lo odiavano, ma in fondo stavano combattendo la stessa battaglia e quindi dovevano aiutarsi. «Come sta?» domandò il beta riferendosi a Katherine. «Sta bene, Halem non l'ha ferita gravemente e anche mio figlio sta bene.» Sospirò e pensò alla stretta al cuore che aveva fino a poche ore prima. Aveva davvero pensato che quella notte di luna piena perdesse tutta la sua famiglia. La storia che aveva vissuto il padre stava per ripetersi anche con lui, ma grazie a Cassandra niente di tutto ciò era successo. Adam sorrise e gli diede una pacca sulla spalla. «Comunque, non sappiamo ancora perché quell'ibrido abbia rapito Katherine e non l'abbia uccisa subito. Sicuramente la luna piena deve essere collegata a qualcosa, e poi, quell'anziana sembra non trovarsi da nessuna parte. Pare essersi volatilizzata e penso davvero sia una strega.» Si guardarono negli occhi e fecero spallucce. Avrebbero scoperto tutto a tempo debito, ma l'importante ora era che stessero tutti bene e che non fosse morto nessuno. «Quindi, a quando il matrimonio? E l'incoronazione?» domandò eccitato il ragazzo che cominciò perfino a saltellare sul posto. «Non prima di un mese, non voglio stressarla ancora dal momento che non sa niente.» Sospirò e poi si passò una mano tra i capelli. «In più, volevo che ci sposassimo e che venisse incoronata dopo che Jonathan fosse nato, visto che non manca molto. Sono sicura che lei sarà d'accordo con me.» Diede una pacca sulla spalla al beta e poi lo seguì lungo il corridoio che portava alle prigioni. Voleva vedere con i suoi occhi che Halem era stato imprigionato e che stava soffrendo. Entrarono nelle prigioni e con sommo piacere il Re vide che quasi tutte le celle erano state occupate da ibridi moribondi. Sembrava che stessero per morire, ma i due sapevano bene che non sarebbe mai successo. Adam lo scortò fino alla cella dove Halem risiedeva e lo videro un po' meno moribondo degli altri, anche se il suo colorito verdognolo tradiva l'espressione tranquilla. «Halem, è un piacere vederti in queste condizioni, anche se avrei preferito vederti morto» affermò fiero l'Alpha che colpì le sbarre della cella con un pugno, in modo da dare più fastidio possibile all'ibrido. Difatti quest'ultimo chiuse gli occhi di scatto e si ritirò nell'angolo più buio della cella, per quanto le catene glielo permettessero. «Passerai degli anni meravigliosi qui» lo schernì ancora il lupo, poi i due si diressero lentamente alla volta del paino superiore. «Se Cassandra non ci avesse dato una mano, saremmo tutti morti a quest'ora» borbottò il Re che vide la diretta interessata in sala da pranzo a mangiare insieme a Magnus. Era molto più rilassata e tranquilla di poco tempo prima. Anche per lei, l'imprigionamento di Halem era stato un toccasana; sembrava essere diventata un'altra persona. «Vado da Katherine, non voglio che stia sola ancora.» Salutò tutti con un movimento della mano e li lasciò in sala da pranzo. Percorse velocemente i metri che lo separavano dalla camera e poi entrò senza fare rumore e si accorse che la ragazza stava ancora dormendo. Le carezzò i capelli e anche la pancia che era diventata ancora più grande rispetto a una settimana fa. Si stese al suo fianco, e per la prima volta non si preoccupò di quello che doveva fare come Re Degli Alpha, bensì dedicò tutto il suo tempo ad ascoltare quel silenzio condiviso dall'unica persona a cui aveva donato il suo cuore. A quell'unica persona che gli stava per donare la possibilità di cambiare come uomo, di essere il lupo che aveva sempre desiderato essere. Di essere il padre che i suoi figli non avrebbero mai dimenticato. Dopo quasi un'ora e mezza, Katherine si svegliò e si mise seduta di scatto, osservando il luogo in cui era. Forse credeva che fosse tutto un sogno, ma quando voltò il capo verso l'uomo, capì che quella era la realtà. Gli buttò subito e braccia al collo e non poté non contenere le lacrime. Era come se le avessero tolto un macigno dal cuore e potesse tornare a respirare come prima. Sebastian la strinse a sé e rimase a coccolarla come se fosse un vaso di cristallo e, avendolo lasciato, si sarebbe rotto. «Stai bene? Ti fa male da qualche parte?» domandò l'uomo, mentre l'altra scuoteva il capo in segno negativo e lo abbracciava sempre più stretto.


"Rimanendo lì, tra le braccia della persona che si amava, entrambi capirono che l'amore non era solo dirsi 'ti amo', ma era anche dare vita a qualcuno, qualcuno che avrebbero amato per il resto della loro esistenza. Qualcuno a cui dare il proprio cuore, qualcuno di speciale: un figlio."




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Ed eccoci alla fine!

Anche se questa storia l'avevo già finita in passato, mi dispiace davvero tanto lo stesso:(

Spero veramente che vi sia piaciuta!

Che ne pensate del finale?

Personaggio preferito?

Quello odiato?

Ci vediamo tra un po'! Pubblicherò due storie alla settimana! Un capitolo del sequel e un capitolo dell'altra!

Ciao!❤️

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