Il ragazzo continuava a girovagare nel bosco alla ricerca della figlia di Iride, ma non riuscì a trovarla.Passò per un piccolo sentiero e, quando i suoi occhi si posarono su un punto del bosco in particolare, tutta la tristezza gli piombò addosso come un macigno nel cuore. Così con passo strascicato, Nico si avvicinò ad un tronco di un albero ormai segnato nel tempo.
Quel posto era speciale, perché era il loro posto.
Lui e Alexa quando volevano stare soli o a pensare venivano spesso in questo spiazzo di erba con un solo albero, come se in quel posto il tempo si fermasse e c'erano solo loro, Nico e Alexa.
Però a distrarlo dai suoi pensieri fu un singhiozzo mal trattenuto, che proveniva proprio da dietro il grande albero.
Nico si alzò in piedi e dalla parte opposta della corteccia dell'albero si ritrovò Chris rannicchiata su se stessa mentre piangeva.Il figlio di Ade andò nel panico, non sapendo come comportarsi quando una persona vicino a lui stava male, poi però si ricordò di lei. Adorava abbracciare le persone che stavano male giustificandosi sempre che il contatto umano aiutava a stare meglio.
Così si sedette vicino a Chris e un po' impacciato abbracciò delicatamente la ragazza.
La figlia di Iride quando lo notò alzò subito la testa mostrando i suoi occhi rossi pieni di lacrime e si irrigidì inizialmente, poi lentamente si rilassò e appoggiò la sua testa dell'incavo del collo di Nico e continuò a piangere.
Lui stette zitto, non disse mai nulla, semplicemente accarezzava delicatamente i lunghi capelli corvini della ragazza e la sua schiena cercando di calmarla.
Per fortuna Chris smise di piangere quasi subito e si staccò dall'abbraccio di Nico e, ancora una volta lo guardò negli occhi senza mai abbassare lo sguardo -Scusami, non è da me crollare in questo modo, solo che... L'ultima volta che l'ho vista prima che partisse per il campo è quando le ho chiuso la porta in faccia dopo averla mandata a quel paese. Mi sento così in colpa di averla tratta in quel modo, lei voleva solo cercare di rendermi felice, mentre io mi sono comportata da vera stronza- finì il discorso con voce tremante.
Il ragazzo scosse la testa -Non credo ti sia comportata da stronza, insomma non è una cosa bella quello che hai fatto, però posso capitare che con la sua allegria ti potesse mettere di pessimo umore, soprattutto con la sua insistenza-
Una piccola risatina lasciò le labbra della ragazza.
-Io ho sempre pensato che quella piccola ragazza fosse speciale. Era l'unica che mi capiva, che mi voleva bene e nonostante la nostra diversità io ne volevo a lei- Nico sospirò tristemente.
Chris sorrise leggermente.
-Nonostante io sia stata una pessima sorella e l'ho sempre tratta male lei non l'ha mai fatto con me, non mi ha mai girato le spalle-Il corvino volse lo sguardo verso il cielo che lentamente si stava colorando di un arancione tenue per il tramonto -È tipico di lei non abbandonare mai le persone per cui tiene-
Anche gli occhi di Chris si posano sul cielo -Sai, darei di tutto per vederla un'ultima volta, per chiederle scusa, per vedere il suo sorriso smagliante e la sua voce insopportabile-
Nico annuì -Anche io, ho provato svariate volte ad evocare il suo spirito, ma lei non si è mai presentata alle chiamate-
La figlia di Iride lo guardò sbalordita -Tu puoi evocare gli spiriti?!-
-Sì, sono un figlio di Ade dio dei morti è normale evocare gli spiriti-
Chris si alzò in piedi come una molla e con i suoi occhi colorati fissò intensamente quelli neri di Nico.
-Evocala- disse con determinazione.Nico scosse la testa -Ti ho gai detto che io ci ho pro...-
Però venne interrotto da Chris -Non importa, io non so come, ma sento che è la cosa giusta da fare in questo momento.- ammise la corvina.
Nico la fissò negli occhi e poi si fissò le sue mani indeciso. Quanto riportò lo sguardo su quello della ragazza annuì -Facciamolo-
Solo in quel momento Nico poté notare il sorriso di Chris, non come aveva fatto in precedenza. Questo era un sorriso vero.
STAI LEGGENDO
Diversa|| Percy Jackson
Fanfiction||QUESTO È IL SECONDO LIBRO|| Diversità 1-Motivo di opposizione o di un conflitto. 2-Condizione di chi è considerato da altri, o considera sé stesso, estraneo rispetto ad una presunta normalità. Ormai erano passati tre anni. Tre lunghissimi anni dal...