12-Sentimenti

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Capitolo 12

-Credo sia ora di andare. Non sei poi così antipatico Michael- sorrise Cristine al ragazzo.

-Hai ragione. Tu però sei più sarcastica e acida di quello che mi ero immaginato-

Chris alzò gli occhi al cielo.
-Sempre spiritoso-

-Lo so, è un talento naturale- finse di vantarti il ragazzo dai capelli blu.

Chris scosse la testa e non rispose. Cominciò ad incamminarsi verso la cabina di Iride che tanto detestava.
-Perché stai andando nella mia stessa direzione? La cabina di Atena è da tutt'altra parte- chiese al ragazzo che si trovava di fianco a lei.

Michael alzò le spalle e si soffiò un ciuffo di capelli che gli copriva il viso. -Ho voglia di accompagnarti-

Cristine lo guardò attentamente ma, come la prima volta, non riuscì a capire le emozioni che provava.

"Perché ci riusciva con tutti gli altri ma con lui no?"

Questa domanda continuò a girarle in testa, ma decise di tenerselo per sé e fece un'altra domanda. -Perché prima eri antipatico e scorbutico mentre adesso sei tutto il contrario? L'ha detto persino Annabeth che sei scontroso con tutti. Perché con me non lo sei?-

Michael spalancò gli occhi sorpreso e smise di camminare. Il suo sguardo si posò sull'erba sotto i suoi piedi e giocherellò con i bordi della maglietta.
Anche se Cristine non riusciva a leggere i sentimenti del ragazzo capì perfettamente che Michael era nervoso.

La figlia di Iride si avvicinò a lui e mise una mano sulla sua spalla per spronarlo a parlare.

Quando Michael alzò lentamente la testa, i suoi occhi verdi osservarono rapiti quelli arcobaleno della ragazza, mentre lei tratteneva il fiato.
Non sapeva perché, ma lo sguardo così profondo del ragazzo dai capelli blu le faceva un certo effetto.

-Io...Non lo so precisamente, però sento che tu puoi capirmi, perché so che anche tu sei come me. Ci assomigliamo più di quanto pensi- e dopo aver osservato un'ultima volta Cristine, Michael si avviò verso la cabina di Atena lasciando la ragazza da sola e con mille domande che le giravano per la mente.

Cristine, il mattino dopo, si ritrovò nel tavolo dei figli di Iride a fare colazione e osservava tutti gli altri semidei intensamente, cercando di leggere le emozioni che provavano attraverso i loro occhi e ci riusciva senza il minimo sforzo, erano come un libro aperto per lei.

Le emozioni di due semidei in particolare la colpirono.
Tristezza, pentimento e... Paura.

Non una paura normale, ma un altro tipo di paura.

Paura di perdere una persona a loro cara.

Cristine spalancò gli occhi Annabeth e Nico avevano davvero paura di perderla?

Questo non lo sapeva con certezza, non era pratica nel suo potere quindi poteva sbagliarsi facilmente,ma sapeva dentro di sé che aveva ragione.

Vagò lo sguardo e quando si puntò sul tavolo di Efesto incrociò lo sguardo di Leo Valdez che la salutò con la mano. Cristine contraccambiò il saluto con un piccolo sorriso.

Leo provava felicità, era fin troppo felice e questo fece insospettire la ragazza.
Leo Valdez era tendenzialmente una persona felice, ma questa felicità gli faceva brillare gli occhi e si ripromise che più tardi avrebbe indagato.

Questa volta osservò Piper e solo in quel momento, anche se da lontano, notò che i suoi occhi era cangianti, passavano dal marrone, al verde e poi all'azzurro.
Lei non stava provando emozioni, era rilassata, senza pensieri nella mente e questo fece sorridere lievemente Cristine. Avrebbe voluto essere anche lei così, purtroppo aveva troppe cose a cui pensare e non era possibile tutto ciò.

Si sentì osservata e quando voltò lo sguardo una chioma corvina e due occhi verde mare la stavano osservando curiosi.

Percy.

Si era dimenticata che gli doveva delle spiegazioni dopo quel giorno alla stalla dei Pegaso.

Lui provava solo curiosità.

Curiosità di risposte.

E le risposte poteva darle solo lei.

Così prese un tovagliolo pulito e con una penna ci scrisse sopra e lo ripiegò delicatamente.
Si alzò dal tavolo e quando fu abbastanza vicina a quello del figlio di Poseidone lo lanciò al ragazzo.

Lui la guardò interrogativa, così aprì il fazzoletto.

"Vediamoci questa sera al molo a mezzanotte, se vuoi risposte non mancare.
-Chris"

Cristine si appoggiò su una colonna e quando vide Percy annuire nella sua direzione lei alzò il pollice in alto e andò via.

La priorità era senza dubbio Leo.
Tutta quella felicità non la  convinceva.
Per niente.

Non perché non fosse felice per il figlio di Efesto, ma lei le sapeva certe cose, e sapeva perfettamente che una felicità così intensa non sarebbe durata allungo e quando sarebbe finita avrebbe portato solo un enorme tristezza.

Lo sapeva perfettamente, l'aveva provato sulla sua pelle così tante volte e non voleva che succedesse anche a lui.

Dopotutto lui era un bravo ragazzo e non si merita di soffrire.

Diversa|| Percy Jackson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora