WINTER

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[Tratta di lupi mannari o avvenimenti paranormali (Derek in forma di Lupo); storia d'amore tra Stiles e Derek; ambientazione Beacon Hills; contenuti erotici]

"Derek! È pronta la cena!"
Stiles si strinse nella giacca color melograno e rilasciò una densa nuvola di vapore. Il cappello di lana gli arrivava quasi sopra gli occhi e il pelo del cappuccio della giacca gli circondava il capo.
Era da due giorni ormai che a Beacon Hills nevicava incessantemente. Sembrava quasi che una qualche creatura sovrannaturale avesse fatto la sua apparsa, se non fosse stato impossibile dal momento che Stiles aveva gettato una sorta di incantesimo sulla città, anni prima.
La neve aveva coperto ogni cosa, case, prati e alberi. I ruscelli erano ghiacciati e l'atmosfera stessa era fredda e deliziosamente bianca. In giro aleggiava un perenne profumo di freschezza, legna e cioccolata calda.
Stiles arricciò il naso quando un candido fiocco di neve si posò su di esso, sciogliendosi a contatto con la pelle del ragazzo. Si trovava nel giardino posteriore di casa sua, per richiamare in casa quello scemo del suo fidanzato. Decisamente scemo perché si trovava completamente nudo, disteso nel prato innevato.
Stiles strinse gli occhi color caramello e li fissò in quelli blu elettrico di Derek.
"Derek, mi farai prendere un malanno se non rientriamo. Ci sono zero gradi e le previsioni meteorologiche hanno previsto l'arrivo di una tempesta di neve nel giro di due ore."
Derek continuò a fissarlo senza accennare a muoversi di un solo millimetro; la neve aveva iniziato a ricoprire il suo corpo.
"Derek."
Stiles avanzò e si accovacciò, fino a trovarsi di fronte al suo ragazzo, che lo guardava implorante. Stiles sapeva quanto Derek adorasse la neve. Ma i suoi occhioni non avrebbero funzionato questa volta.
"Derek Tyler Hale. Ho. Freddo. E per di più la cena è pronta."
Derek non si mosse e continuò a fissare Stiles con occhi supplicanti.
Ovviamente avrebbe vinto lui. Ovviamente. Perché Stiles non sapeva dire di no a quel maestoso lupo nero, morbido come il velluto e incantevole come poche meraviglie al mondo. Così:
"Ancora dieci minuti, poi rientriamo!"
Il lupo si alzò sulle quattro zampe e scodinzolò contento, leccando il volto del ragazzo. Corse per il prato, si rotolò nella neve e si fermò qualche minuto col muso rivolto verso l'alto, godendo della freschezza dei fiocchi di neve che si posavano sul suo pelo color carbone. Poi, repentinamente, cominciò a correre verso Stiles, che sorrise. Il ragazzo non fece in tempo ad abbracciare il lupo che tra le braccia aveva già un corpo umano molto muscoloso, molto attraente e molto, molto nudo.
"Ehi..."
La voce di Derek era roca e profonda come sempre, e Stiles non poté fare a meno di osservare il meraviglioso corpo dell'uomo, mordendosi il labbro inferiore. Scese dalle nuvole quando realizzò che il suo ragazzo era completamente nudo nella neve gelida, in giardino, davanti a occhi indiscreti, nudo, NUDO.
"D-Der, entra immediatamente in casa, ti prenderai una polmonite!"
Derek sorrise, per poi ghignare allusivo. Prese le natiche di Stiles tra le mani e sollevò il ragazzo, prendendolo in braccio.
"Buonasera anche a te, amore."
Stiles sorrise e Derek baciò una guancia del ragazzo, arrossata dal freddo. Si incamminò poi verso la porta finestra di vetro di casa ed entrò, adagiando Stiles sulla credenza della cucina. Chiuse la porta e si girò di nuovo verso Stiles che gli stava palesemente guardando il sedere. E ora stava fissando palesemente l'evidente erezione. Derek rise:
"Lo sai che dopo la trasformazione sono sempre eccitato."
Stiles tossì e saltò giù dalla credenza, dirigendosi verso il forno.
"Sì, okay, ora mettiti qualcosa addosso però, che Lupo Mannaro o meno anche tu ti ammali."
Aprì il forno ma sentì due braccia possenti attorno alla vita, e il fiato di Derek sul collo. Il moro gli sussurrò:
"Cosa ne dici se invece ti sbatto ora, proprio su questo tavolo?"
Stiles chiuse gli occhi e si morse a sangue il labbro inferiore. Avrebbe resistito.
"Der, la cena è pronta, siediti a tavola."
Derek sorrise e si staccò da Stiles. Decise che avrebbe fatto il suo gioco.
"Vado a cambiarmi, arrivo subito."
Stiles estrasse dal forno la teglia dell'arrosto e la posò sul tavolo. Sì sedette e cominciò a servire le porzioni sui due piatti. Derek riapparve, con addosso dei pantaloni della tuta grigio chiaro e nient'altro. Niente maglietta, niente calzini, niente di niente. Stiles alzò un sopracciglio:
"Derek, fa freddo. Hai forse due anni e non sai vestirti decentemente?"
Derek ghignò e si slanciò verso Stiles, sedendosi sopra di lui e circondandogli il collo con le braccia. Fissò i suoi occhi verde chiaro in quelli castani di Stiles e poi lo baciò. Fu un bacio lento e incandescente, pieno di promesse e amore. Quando si staccò disse:
"Baciano così i bambini di due anni?"
Stiles passò la lingua sul labbro inferiore e ne percepì il sapore di menta che aveva appena assaggiato nella bocca di Derek. Però si ricompose e spinse Derek sul petto muscoloso, facendolo scostare.
"Su, mangia."
Derek non poté fare a meno di sorridere. Adorava quando Stiles faceva il difficile. Avrebbe dovuto usare lusinghe più acute per fare cedere Stiles, ma era certo che avrebbe ceduto. Cedeva sempre.
Cenarono tranquillamente, chiacchierando del meteo, di come non vedevano l'ora di provare la nuova vasca idromassaggio e di come non stessero nella pelle per il viaggio di cinque giorni che avrebbero fatto di lì a poco alle Hawaii, per festeggiare il Natale.
Dopo aver lavato i piatti, Stiles si distese sul divano bianco, allungandosi davanti al camino. Derek era in bagno da qualche minuto e decise di accendere la televisione ed aprire una bottiglia di vino. Strappò la bottiglia di Cabernet Sauvignon e ne riempì due calici. Iniziò a seguire le notizie del telegiornale, quando si chiese dove fosse finito Derek. Non stava facendo la doccia perché avevano deciso di provare più tardi la vasca idromassaggio insieme, quindi non capì cosa stesse facendo. Afferrò i due calici di vino e si diresse in bagno. Bussò, ma la risposta provenì dalla camera da letto:
"Sono qui, Stiles."
Stiles aprì la porta della stanza e spalancò gli occhi; la gola gli diventò arida all'improvviso.
Derek era in mezzo al letto, a quattro zampe, completamente nudo, col sedere esposto e spinto all'infuori, in un chiaro invito.
Stiles fece cadere un bicchiere di vino a terra e Derek si accigliò.
"Si fotta."
Stiles appoggiò velocemente l'altro bicchiere su un mobile lì vicino e si gettò addosso a Derek. Lo spinse sulle spalle e lo fece girare supino, per poi salirgli sopra e mettergli le cosce ai lati del bacino.
"È da quando ti sei trasformato che mi stai provocando, non ce la faccio più, scopami."
Derek ghignò e ribaltò le posizioni. Baciò furtivamente Stiles e gli accarezzò gli spettinati capelli castani, per poi scendere dal letto e voltarsi:
"No."
Dopotutto, aveva promesso che avrebbe giocato al suo gioco. Così, uscì dalla stanza. Stiles sbattè ripetutamente le palpebre, sconcertato. Poi, si alzò come una furia, evitò di pestare i cocci di vetro e corse dietro a Derek che stava entrando in bagno. Lo sbattè contro la porta e gli puntò un indice contro.
"Senti, stronzo. È tutta sera che mi sventoli davanti alla faccia tutto questo ben di Dio -lo indicò da capo a piedi- e mi provochi. Ora che finalmente ho ceduto ai tuoi giochetti ti tiri indietro!?"
Derek sogghignò e prese Stiles per le spalle, capovolgendo le posizioni e sbattendolo contro la porta.
"Mmh, come sei prepotente."
"Non sono prepotente, è solo che tu...!"
Derek lo zittì baciandolo con foga. Spinse la sua lingua nella bocca di Stiles e iniziò a toccarlo sotto la maglietta, sentendo la pelle tesa e bollente degli addominali.
"Mi vuoi?"
Stiles gemette:
"Sì."
Derek gli morse il collo.
"Mi vuoi?"
"S-sì, Derek, dai, ti voglio."
Derek leccò il profilo della mandibola di Stiles fino ad un orecchio, dove bisbigliò:
"Mi vuoi?"
"Sì."
Derek abbassò in un colpo i pantaloni di Stiles e gli strappò la maglietta.
"Derek! Era quella che mi piaceva!"
Derek lo zittì baciandolo di nuovo.
"Fai l'amore con me."
"Stronzo."
Derek rise attraverso il bacio e sollevò Stiles, portandolo all'interno del bagno piastrellato color madreperla. Stiles sentì uno scroscio e guardando alle proprie spalle vide che la vasca idromassaggio era ormai piena, ricoperta da uno strato di schiuma e bolle.
"E se non fossi venuto a vedere che fine avevi fatto? Avresti allagato il bagno."
"Ero certo che avresti ceduto. Mi vuoi quasi quanto io voglio te."
Stiles lo baciò con prepotenza e gli graffiò la schiena, lasciando dei segni rossi.
"Hai ragione."
Derek lo posò a terra e gli disse:
"Finisci di spogliarti."
Poi, entrò nell'enorme vasca, chiuse il rubinetto e si immerse completamente, riemergendo qualche istante dopo. I capelli corvini tirati indietro e la barba coperta da una sottile patina di schiuma. Stiles ridacchiò ed entrò nella vasca, immediatamente sedendosi in grembo a Derek.
"Fatti lavare."
Derek sbuffò:
"Stiles preferisco fare altro, in questo momento."
Stiles sorrise:
"Tra poco, ma prima voltati, voglio lavarti la schiena, lupone."
Derek ubbidì immediatamente perché sapeva che Stiles voleva lavargli la schiena solo per poter osservare il suo tatuaggio. L'aveva sempre trovato affascinante. Stiles fece passare la spugna sulle spalle larghe e sui vari muscoli della schiena, per finire con il tatuaggio. Dopo aver passato la spugna, depositò tre leggeri baci, uno per ogni spirale dell'incantevole Triskelion.
Derek si girò di scatto e gli shizzò in faccia un po' d'acqua. Stiles stropicciò gli occhi e saltò addosso al moro, che lo afferrò dietro la schiena e se lo rimise in grembo. Osservò le labbra invitanti di Stiles e le baciò. Di nuovo.
"Der, facciamo l'amore, ti prego."
"Shht, abbiamo tempo."
Strinse a sé Stiles e portò poi una mano al membro del castano e l'altra alla sua apertura. Stiles praticamente singhiozzò a causa dell'eccitazione. Derek tastò il piccolo buco con un polpastrello, per poi spingere leggermente e sentire i muscoli di Stiles rilassarsi e accogliere dentro di sé il dito. Stiles espirò e morse il labbro inferiore di Derek, che inserì praticamente subito un secondo dito, iniziando a muovere anche la mano sul membro di Stiles.
"D-Der..."
Derek morse un capezzolo di Stiles.
"Dimmi, piccolo."
Stiles gemette.
"Questa vasca... È davvero sensazionale."
Derek scoppiò a ridere ed inserì un terzo dito.
"Sì, lo credo anch'io."
"Sono pronto, Der. Ti prego."
Derek fermò i movimenti sull'uccello di Stiles, arricciò le dita nel suo corpo e poi le sfilò fluidamente.
"Sono qui amore..."
Allineò il proprio sesso duro all'entrata di Stiles e con un solo movimento lo riempì fino in fondo. Il castano gemette e mormorò:
"Ti amo... Ti amo... Ti amo..."
"Anch'io ti amo."
E quella sera si amarono davvero. Derek prese Stiles con gentilezza e con passione, con amore; si amarono da bruciare, in quella gelida sera d'inverno.

STEREK || One Shots CollectionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora