COSA VUOI ESSERE?

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Natsu si sentì essere toccato alla testa facendolo svegliare. Gemette prima di aprire gli occhi e cercò di mettere a fuoco le coperte bianche del letto di Zeref. Aveva dormito per tutta la notte con la schiena curva, quindi al minimo movimento sentiva dolore, manco avesse portato un frigo giù per dalle scale di una palazzina. Alzò la testa verso Happy che stava ancora dormendo, poi si girò verso Zeref e lo colse con un sorriso sulle labbra e gli occhi aperti che puntavano sui suoi.

-Finalmente ti sei svegliato. Ci mancava poco che mi sbavassi sulle coperte-
-Zeref...-
Natsu si alzò dalla sedia ignorando il dolore alla schiena.

-Lieto che tu sappia il mio nome-
Scherzò Zeref, ma gli scherzi finitono quando Natsu lo abracciò di getto facendolo rimanere di sasso.

-Ehi...-
Lo chiamò Zeref con dolcezza.

-Sono felice che tu sia qui-
Natsu tirò su la testa e gli sorrise tra le lacrime.

-E dove sarei potuto essere?-
-Al mio posto, se non peggio-
Natsu si fece serio e lo guardò con una faccia da arrabbiato, facendo distorcere il naso a Zeref.

-Sei un idiota! Potevi rimanerci secco! E che avrei detto alla mamma? Non sarei più riuscito a guardarla negli occhi, che cazzo! Tu non pensi mai alle conseguenze delle tue azioni!-
Quella scenata aveva svegliato completare Happy, che stava sdraiato sopra i piedi di Zeref a guardare il suo padrone.

Zeref stette zitto per qualche secondo e che parevano minuti per Natsu.

-Hai ragione-
Parlò

-Non penso mai alle conseguenze, ma sai una cosa? Non me ne pento affatto e sono disposto a farlo ancora pur di salvarti dai miei problemi-
-I tuoi problemi sono anche miei, capito?-
La voce di Natsu si addolcì.

La porta della stanza si aprì e Mavis fece il suo ingresso cercando di far il più silenzio possibile. Lei si girò verso di loro e si bloccò quando entrambi la stavamo fissando.

-O mio dio, Zeref!-
La ragazza fece cadere quello che aveva tra le mani e corse dal giovane, buttandosi letteralmente su Zeref.

Il ragazzo cercò di non fare versi per il dolore dove lo avevano sparato, quindi si limitò a stringere le labbra e guardare Natsu. Il fratello minore guardò lui e poi dove stava Mavis, capendo perché improvvisamente era diventato un po' più bianco di prima

-Mavis, non voglio rovinare il momento ma... sei sulla ferita-
La ragazza guardò Natsu, poi Zeref e il suo pallore e in fine dove stava, legandosi subito restando al fianco di Natsu.

-Dio, scusa! Sono una scema! Ti ho fatto male?-
-Ho visto la luce bianca per una seconda volta, vedi tu-
Mavis si sentì mortificata ancora di più è Zeref cercò di risolvere.

-Tappa, stavo scherzando. Ho provato dolori peggiori-
Natsu lo guardò con un sopracciglio alzato.

-Questo è il tuo tentativo di farla sentire meno in colpa? Ottimo lavoro, fratello-
-Mr. Mi-faccio-prendere-a-pugni-per-una-ragazza, sta zitto-
Natsu arossì di colpo e balbettò per protestare.

-N... non dovresti neanche saperlo!-
-Zeref sa sempre tutto-
E poi gli fece l' occhiolino.

Mavis si mise a ridere e solo in quel momento si ricordò di aver lasciato a terra le sue cose. Andò a prendere le sue borse di plastica e le mise sul tavolino dove vide anche quella che doveva essere la cena di Natsu.
Con le braccia sui fianchi, guardò con rimprovero Natsu.

-Perché non hai fatto neanche uno sforzo? Non mangi niente da più di 24 ore-
-Scusami, Mavis. Però...-
Natsu si sentì tirare un coppino e subito mise la mano dietro la testa per massaggiarla.

LA SCOMMESSA CHE TI CAMBIA LA VITA [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora