Chapter 3

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"Sono fottuto" Pensò Keith.

La pantera saltò e Keith si spostò prontamente di lato. Tempo mezzo secondo, che stava di nuovo caricando verso di lui.

Lance non aveva idea di cosa fare. Lui era già caduto in panico. Se fosse stato al suo posto, sarebbe diventato un ottimo bocconcino per pantere in pochi secondi. Si sorprese del sangue freddo di quel ragazzo.

Keith in quel momento non pensava a nulla. L'istinto aveva preso il sopravvento sulle sue azioni. Lance invece si scervella per rimanere abbastanza lucido da provare ad aiutarlo.

Magari saltare in mezzo a loro urlando "Ehiii, sono qui, prendi me" non sarebbe stata una buona idea. L'acqua... Cavolo, le pantere adoravano l'acqua. Non poteva usarla come potenziale nemica. Pensa, pensa...

Fu quando la pantera ferì il ragazzo che a Lance si accese la lampadina nel cervello.

"Uhm... Ehi!" Urlò.

Genio. Dopo di questo gli avrebbe costretto a dirgli il suo nome.

E gli lanciò il bastone.

Il ragazzo lo prese al volo, e iniziò a brandirlo contro il felino, serrando i denti per sopportare il dolore al braccio. Dopo un paio di colpi, riuscì ad atterrare il micione, gli diede un colpo dritto nell'occhio e poi uno sul cranio. La pantera scappò.

Col fiatone, si accasciò al suolo, tremando per lo shock e per il dolore fortissimo alla ferita.

"Magari ora potresti dirmi come ti chiami, visto che non sapevo cosa dire quando ti ho dato il bastone."

"Keith, mi... chiamo Keith." Disse col fiatone.

Dopo pochi secondi, la rabbia di Lance svanì completamente e gli si strinse il cuore a vederlo così.

"D-disinfetta il taglio con l'acqua. Io vado a prendere qualcosa per fasciarti la ferita."

E poi svanì veloce come la luce.

Keith lo ammise: aveva avuto paura. Solo un poco. Si era trovato completamente spiazzato. Non se l'aspettava. Per niente.
Si rigirò il bastone tra le mani e lo osservò, cercando di calmare il tremore. Gli girava la testa. Si alzò, sorpreso di riuscire a reggersi sulle gambe, e si inginocchiò vicino al fiume.
Non aveva mai toccato quell'acqua.
Prese un bel sospiro e la versò sopra il graffio, soffocando un urletto. Lo fece di nuovo, e di nuovo ancora.

Lance correva a perdifiato. Aveva sì e no una centinaia di scheggie nei piedi, ma non importava, Keith aveva più bisogno di aiuto.
Entrò come una furia nella sua capanna, prese dei panni e qualche erba che gli capitò sotto tiro, e ripartì mettendo a dura prova la sua resistenza.

"Eccomi!"
Arrivò e si inginocchiò anche lui vicino al fiume. Keith era seduto, e sembrava più sfinito di lui. Aprì gli occhi.
Il letto del fiume in quel punto era molto più stretto che da qualunque altra parte, tanto che con un salto si poteva oltrepassare.

"Tieni, avvolgili intorno alla ferita, l'hai pulita bene, sì? Prendi anche le erbe, così non ti viene la febbre."

Keith allungò le mani e prese le bende. Lance era abbastanza bravo come medico. Avrebbe voluto aiutarlo di più, ma non poteva attraversare il fiume.
Keith avvolse i panni intorno al braccio, cercando di tenere la mano ferma.

"Fa male"
Lance si infilzò con le sue stesse unghie per non muovere le mani.

"Cosa dirò quando tornernò al villaggio?"

"Non è colpa tua"

"Mi chiederanno come ho fatto a sopravvivere e dove è uscito il bastone, non mi lasceranno venire qui mai più."

"Mangia le erbe"

Keith le ingoiò tutte d'un colpo.

"Fanno schifo." Commentò.

"Grazie, Lance, per avermi salvato la vita." Lo ridicolizzò Lance.

Keith non ci credeva. Non stava per dirlo davvero a... lui.

"Grazie." Sospirò.

Lance sgranò gli occhi.

"Wow, un grazie da Keith! Non ci credo, sono la persona più fortunata del mondo!" Si alzò sollevando le braccia in segno di vittoria ed improvvisò un balletto.
Keith abbozzò un sorriso. Era in guai seri. Magari poteva dire che aveva strusciato contro un ramo. Bah, come fa un ramo a provocare un taglio così profondo? E dove aveva  le bende? Magari poteva dire che aveva messo in fuga la pantera con un qualcosa preso da terra, ma le bende rimamevano. Oh, forse poteva dire che erano passato dei turisti. Non era la prima volta che passavano lì. Guardò Lance.

"Posso dire che sono passati dei turisti a darmi le bende."

"Sì, potrebbe andar bene." Disse Lance interrompendo la danza.

"Tieni" disse Keith porgendo il bastone a Lance.

"Se vuoi puoi tenerlo"

"Non posso, è troppo ben lavorato per essere un semplice bastoncino e sospetterebbero subito di una persona della vostra tribù."

"Va bene." Lance lo afferrò.

"Meglio che vada." Disse Keith.

"Vado anch'io." Rispose Lance.

"A domani." Lo salutò Keith.

"A domani." Risalutò Lance.

A domani?
Lance sorrise.

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