La stanza era buia, illuminata da deboli raggi di sole che passavano a stento dalla finestrella.
"Suppongo lei ricordi che il vicecapo le ha ordinato di trovare suo figlio, vivo."
Annuì.
"E suppongo anche che lei ricordi la mancia offerta."
Annuì di nuovo.
"Sono pronto ad offrirle il triplo se, e solo se, il figlio del vicecapo torni in mani mie. Morto."
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Lance si svegliò di buonumore. Il sole era sorto da poco, ma Keith non era ancora uscito.
"Keith! Keith! Svegliati, pigrone!"
Fece per affondare il piede nell'acqua, ma si trattene. Oh, andiamo, era solo una stupida tradizione ad impedirgli di raggiungerlo?
In quel momento, la faccia assonnata di Keith apparse dalla tenda.
"Cosa vuoi? Stavo dormendo benissimo senza te a darmi fastidio."
"Ma se tu hai deciso di venire con me."
"Tu hai fatto gli occhioni dolci, da bambino viziato." E lo imitò esageratamente.
"Non sono viziato, e potevi scegliere di non venire comunque!"
"A che sarebbe servito, tanto ottieni sempre tutto! Mi avresti portato con te trascinandomi con le orecchie se avessi detto di no."
Lance inarcò le sopracciglia e alzò le braccia. Beh, aveva ragione.
"Non hai senso! È stata una tua decisione!" Disse Lance "Potevi rimanertene chiuso in casa a fare le fusa a paparino."
Keith indurì lo sguardo.
"Le fusa a paparino sono l'ultima cosa che faccio."
"Oh, scommetto che ora sta piangendo la scomparsa del suo amato figlioletto!" Disse con voce infantile.
"Non gli interessa di me."
"Beh, a me sì! Non mi andava di stare sveglio da solo, okay? Quindi muoviti e andiamo."
Keith rimase senza parole. Sembrava abbastanza serio, ed offeso. Lance si girò violentemente di spalle e iniziò a smontare la tenda, segno che non voleva fare conversazione.
Keith iniziò a fare lo stesso.Camminarono a lungo, senza parlare, Keith assorto nei suoi pensieri, Lance occupato a tenere il muso. Il fiume si stava lentamente restringendo, ma non riuscivano a toccarsi comunque.
Alzò lo sguardo al cielo. Era quasi ora di pranzo. Proprio mentre stava per chiedere a Lance di fermarsi, un movimento alla sua destra catturò la sua attenzione.
Si vide balzare qualcosa addosso, e prima di capire esattamente cosa fosse, si accovacciò per evitarlo. Tirò fuori la spada dal fodero, si girò e...
...Un serpende.
Odiava i serpenti con tutto se stesso.
Perché doveva essere targhettato da tutti gli animali in quella foresta?
Mentre il serpente saltava di nuovo, lui mosse la spada alla cieca davanti a sé, in panico, sperando di colpirlo. Riuscì a prenderlo e lo sbattè violentemente a terra. Il rettile sibilò, scoprendo i denti, molto probabilmente velenosi. Poi il sibilo si trasformò in un suono strozzato e smise di muoversi.
Voltò la testa verso Lance, che era ancora in posizione di lancio con l'arco.
Aveva ucciso quel coso.
Si rimise l'arco in spalla."G-grazie."
"Figurati." Rispose Lance guardando il serpente con molto, molto dispiacere, come se stesse per scoppiare a piangere. Keith cercava di capire cosa ci fosse di così commovente. Lui stava per vomitare.
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Survivor || Klance AU
FanfictionA Keith piace vivere immerso nella natura. Nel complesso, è tranquilla. Tuttavia, l'uomo può trasformarla in un mostro. È proprio per questo che non si può violare il confine dell'altra tribù. Traduzione in spagnolo: @MookesBooty_