Lance era in modalità iperattiva. Correva di qua e di là nella casa, cercando le cose che gli sarebbero tornate utili. La coperta, il cibo, l'acciarino, una pietra per levigare le frecce se ce ne sarebbe stato bisogno, l'infuso di erbe per la sua pelle, una borraccia, le bende, una pelle enorme che gli sarebbe servita da tenda e sempre altre erbe, ma per curare.
Aveva rivelato tutto ai suoi genitori. Tutto tutto. E l'avevano lasciato partire. Doveva ammettere che grande merito era stato di sua sorella - non avrebbe mai finito di rigraziarla per questo - ma alla fine avevano capito che c'era in gioco più di una semplice cotta, e speravano vivamente che Lance ci sarebbe riuscito."Non mi serve nient'altro?" Gridò Lance.
"Tieni, dei ricambi, porta anche una coperta in più se c'entra." Gridò sua mamma dall'altra stanza.
Lance mise i cambi nella sacca, e provò ad infilarci una coperta, ma non entrava.
"Dai, fa niente, e mi raccomando, stai attento."
"Sì, mamma."
La mamma lo tirò a sé e lo abbracciò, baciandolo sulla fronte.
"Goditi le vacanze." Disse, con una faccia abbastanza pervertita.
"Tranquilla, lo farò."
Poi passò a salutare tutti i suoi fratelli e sorelle più piccoli, fino a stringere tra le braccia Myra.
"Grazie." Sussurrò.
"Ringraziami quando starete insieme. Ora vai, idiota."
Lance mise la sacca sulle spalle e percorse la solita stradina verso il fiume, felice come non mai.
Keith prese tutte le cose che aveva ammucchiato nel letto e le ficcò nella sacca. Scostò le liane e uscì dalla tenda. Suo padre non sapeva niente, ma pazienza. Non gli avrebbe fatto male sparire qualche giorno. Non era di certo la prima volta.
Non sapeva perché lo stava facendo. Avrebbe dovuto tagliare Lance fuori dalla sua vita. Ma le sue gambe continuavano a mettere un passo davanti all'altro, continuavano ad andare verso di lui. E lui le lasciava correre, illudendosi che sgridarsi senza effettivamente fare qualcosa fosse abbastanza.
Quando arrivò al fiume, Lance era già lì ad aspettarlo. Wow, era la prima volta che succedeva. Doveva tenerci davvero tanto."Ti sei fatto una bella dormita, testa calda?" Lo schernì subito.
"Ti senti tanto importante solo perché sei arrivato una volta prima di me? Devo ricordarti che non è mai successo?"
"Appunto, mi sento importante perché non è mai successo."
Keith sospirò.
"Andiamo a vedere questo meraviglioso posto non raggiunto dall'incendio." Disse con finta enfasi.
"Seguimi!" Disse Lance saltellando e afferrando l'arco.
"Grazie per l'illuminazione. Non ci ero proprio arrivato."
Dopo un po' di silenzio, Keith iniziò a notare che si allontavana da Lance. Se prima riusciva a toccarlo allungando un braccio, ora doveva poggiare sulle ginocchia e sbracciarsi più che poteva.
"Non abbiamo tenuto conto del fatto che il letto del fiume non è regolare."
"Non possiamo allontanarci troppo, soprattutto la notte."
"Perché?"
"Se succede qualcosa, non ci sarà il tuo principe a salvarti!" Lance gonfiò il petto in fuori e ci poggiò il palmo sopra.
"Non sono la tua principessa." Borbottò Keith.
Lance lo sentì, e ammutolì all'istante.
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Survivor || Klance AU
FanfictionA Keith piace vivere immerso nella natura. Nel complesso, è tranquilla. Tuttavia, l'uomo può trasformarla in un mostro. È proprio per questo che non si può violare il confine dell'altra tribù. Traduzione in spagnolo: @MookesBooty_