Chapter 5

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Oh, se lo odiava. Avrebbe voluto prenderlo con le sue stesse mani e affogarlo in quel fiume maledetto che li separava.

"Sei l'unico capace di farmi salire la voglia omicida più di mio padre."

"Lo prendo come un complimento."

Keith poggiò le dita sulla tempia.

"Io ci provo ad essere gentile con te, ma sono arrivato alla conclusione che è impossibile."

"Tu? Gentile con me? Hmpfff." Controbatté Lance.

"Ma se ieri ti ho dato lezioni gratuite di tiro con l'arco!"

"Beh, dato che non ho fatto centro nemmeno una volta, fai proprio schifo come insegnante."

"Pretendo qualcosa in cambio." Poi decise di provocarlo ancora. "A meno che tu non sia capace di portarmi qualcosa che mi sorprenda abbastanza da farmi tacere per almeno 10 minuti buoni."

Lance sbuffò e lo guardò con disprezzo.

"Non ti deluderò."

La conversazione cadde all'improvviso e per qualche secondo regnò il silenzio.

"Muoviti. Prendi l'arco."

Lance tirò fuori l'arco da sotto il suo nascondiglio, riflettendo su quello che aveva detto Keith. L'avrebbe sorpreso a tutti i costi. Doveva solo lavorarci su.

La lezione proseguì liscia, meglio dell'altra volta, ma Lance era abbastanza taciturno, immerso nei suoi pensieri.
Mentre Keith sbadigliava, Lance scoccò una freccia e lo mancò di pochissimo. La freccia prese in pieno la corteccia. Il ragazzo fece un salto indietro e lo guardò come se fosse pazzo.

"Ma sei pazzo?"

Lance gli fece l'occhiolino e gli puntò contro due pistole finte con le dita.

"Potevi ammazzarmi."

"Sei troppo vicino al bersaglio."

"Ah, perché allora non essere direttamente il bersaglio?"

"Concordo in pieno."

Keith aveva voglia di sbattere la testa contro l'albero finché non si fosse aperta a metà come un uovo. Si allontanò esageratamente dal bersaglio e incrociò le braccia. Lance allora fece finta di tirare davanti a sé, poi si girò di scatto e puntò l'albero dietro Keith, sfiorandolo di nuovo.

Kieith sembrò voler sbroccare, ma mantenne la calma.

"Hai idea di quanto hai rischiato? Potevi uccidermi di nuovo."

"Ma non è successo."

"Questo te lo concedo: o hai avuto una fortuna incredibile, oppure sei diventato un dio con il tiro con l'arco in un giorno."

"Considerando le mie abilità, è più probabile la seconda." Disse Lance dando vita ad un sorriso smagliante.

Keith sospirò.

"Dai, continua."


"Ti prego devi aiutarmi, ti preeego!" Supplicò Lance.

"Neanche per sogno."

"Farò tutto quello che vuoi, ma ti prego aiutami!"

Myra, sua sorella, gli scoccò un'occhiataccia.

"Cosa non capisci della parola no?"

"Devo vedere se funziona, per favore!"

"Neanche se mi supplichi in ginocchio."

"E dai, Myra!"

"No."

"Lo sai che ti voglio bene!"

Myra sospirò, rifiutandosi di rispondere.

"Solo questa volta, ti giuro sarà la prima e l'ultima!"

"Perché devo aiutarti?"

"Perché saresti la più adatta per farlo!" Lance decise di lusingarla. "In fondo, chi è più attraente della mia fantastica sorellina?"

"Mhh..."

"Ti aiuterò con l'artigianato per una settimana."

"Bene. Magari non è così male, in fondo."

"Grazie grazie grazie!" Disse Lance, e l'abbracciò.

"Esattamente, perché dovrei far finta di essere la tua fidanzata?"

"Devo capire una cosa." Disse Lance sorridendo malevolo. "Ho promesso che l'avrei lasciato a bocca aperta, e devo vedere se... ha certi requisiti."

"Ma non ci assomiglieremo?"

"Potremmo dire che è una caratteristica della tribù."

Myra incurvò le labbra.

"Va bene, ma dubito che ci cascherà."

"Dai su, iniziamo a lavorarci."

"Aspetta." Lo sgridò Myra. "Niente baci o cose mielose. Ti concedo al massimo un abbraccio."

"Va bene." Accettò Lance, sperando che avesse tenuto il gioco anche se un bacio fosse stato necessario. "Grazie di nuovo."

Dopo aver passato gran parte della giornata a studiare i comportamenti da fidanzatini con Myra - cosa che gli fece perdere entrambi i polmoni dal ridere - cenò con la sua famiglia e andò a dormire presto, eccitato dal pensiero della messa in scena con Keith. Aveva deciso che sarebbe andato da lui il pomeriggio, in modo da tenerlo sulle spine, e così avrebbe anche avuto il tempo di cacciare. Però... l'arco era proprio di fronte al loro punto d'incontro, e c'era il rischio di essere visto. Non sapeva a che ora venisse Keith, dato che quando arrivava lui era già lì ad aspettarlo, perciò sarebbe andato presto, verso l'alba. Al massimo avrebbe usato una scusa.
Riuscì a malapena ad addormentarsi con tutti quei pensieri in testa.

Il fatidico giorno dopo arrivò, e Lance scoprì con orrore che l'alba era già sorta. Scappò letteralmente di casa senza fare colazione e corse per la foresta, sperando di non incontrare Keith. L'alba non era passata poi da così tanto tempo, magari doveva ancora arrivare. Si fece molto più cauto e attento nei movimenti quando si avvicinò al fiume, e una volta accertatosi che Keith non ci fosse, prese l'arco e le frecce e rincominciò a correre.

Proprio mentre sbucava dalla vegetazione, Keith scorse un movimento con la coda dell'occhio sulla sponda opposta. Magari era arrivato in sintonia con Lance, ma questa speranza si spense quando lui non apparve dagli alberi. Magari era stato solo un animale.
Si sedette e aspettò, inutilmente, per tutta la mattinata.

Lance iniziava a sentire l'effetto dei sensi di colpa. Non riusciva a concentrarsi e ogni volta che prendeva la mira, sbagliava e la
preda scappava, e sentiva anche una morsa allo stomaco continua.
Raccolse frustato l'ennesima freccia che si era infilzata nel terreno anziché sulla preda. Forse non doveva farlo. Chissà cosa stava pensando di lui.
No, basta rimurginarci sopra, ormai aveva deciso così.

"Sei pronto, Lance?"

Lance annuì. Passò un braccio intorno alla vita sottile si Myra, e uscirono da dietro le piante. Sentiva il suo intero corpo fremere d'agitazione.

"Oh," pensò Keith "finalmente Lance si è ricordato di me."
Ma se ne pentì subito dopo.
Lance non era da solo.

"Ciao, Keith... Lei è la mia fidanzata."

Mi sto odiando da sola :')
Almeno è uscito un capitolo più lungo del solito. Ora corro a scrivere l'altro che devo sistemare le cose tra i due -^-

Survivor || Klance AU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora