4
Il Mason risultò irreperibile, subito dopo il misfatto del braccio rotto al povero vigile, e il sindaco, non sapendo dove andare a parare, consigliò ai due agenti di rivolgersi a don Genesio che sapeva tutto di tutti, vita, morte e miracoli, compresi i pensieri di tutte le anime dei suoi parrocchiani e anche di più.
E sottolineò il fatto che il prete fosse l'unico interlocutore, visto che un sindaco a malapena riusciva a trovare i pochi contributi per le misere casse comunali.In canonica, il povero don Genesio mise le mani giunte alzandole al cielo, quasi a implorare e, abbassando con forza le palpebre, chiuse gli occhi scuotendo la testa con delusione.
- Benedetto ragazzo! Non so più che fare con lui. Ho provato tutte le strade possibili, ma non gli bastano più gli aiuti che gli do. È più facile per lui seguire la brutta strada - sembrò quasi giustificarlo il prete, abituato ad assolvere, capire e perdonare, anche il più becero dei peccati.
E a quella famiglia e a quei due ragazzi prestava particolare attenzione, perché pure il Cielo Divino si era distratto e aveva girato la testa altrove.
Tutti conoscevano la triste storia della famiglia Mason.
Il padre, soprannominato "Gambalunga" per via dell'altezza, si era sposato con la santa donna Adele, e da capofamiglia si arrabattava per mantenere lei e i due figli piccoli con umili lavoretti saltuari e con quel poco che poteva racimolare.La moglie cercava di tirare su i figli come meglio poteva, con quello che passava il convento, quasi segregata in casa. Infatti non vedeva anima viva per giorni, data la lontananza della casa dove abitava, sperduta nelle campagne desolate al confine del paese.
Finché un giorno avvenne l'irreparabile.Quel giorno, il "Gambalunga" stava andando con la moglie a trovare i suoceri, dopo aver preso una scorciatoia sconnessa e malandata, ma che accorciava di molto il tragitto, come sempre a cavallo della sua moto Gilera rossa.
Adele era seduta dietro, fiera e salda, attaccata alla maniglia del sellino, sussultando ad ogni scossone di buca e sopportando il tragitto sconnesso per poter soddisfare l'unico giorno di libera uscita proprio andando a trovare la sua famiglia d'origine. Un sollievo meritato, dopo giorni di lavoro in una casa dove i problemi non avevano mai fine.
Arrivato finalmente dai suoceri, appoggiando la Gilera al cavalletto, si rese conto con grande stupore, di non avere più la moglie seduta dietro.Saltò subito in sella imprecando, sperando di non trovare la donna troppo ammaccata, stupito e arrabbiato con lei perché incapace, a detta sua, di tenersi attaccata ad un sellino, e non era nemmeno la prima volta che percorrevano quella stradina sterrata.
Incazzato nero, tornò indietro a riprenderla con l'intento di sgridarla, con la rabbia che si era fermata in gola, durante tutto il percorso, e quando la trovò era sul ciglio della strada che sembrava dormire. La rabbia si tramutò in paura, colpa, vergogna, rimorso.
La sua Adele sembrava dormire con il volto sereno di sempre e la sua pelle delicata e candida, e l'uomo si rese conto subito che il suo non era altro che un sonno perenne.Da allora non riuscì più a capacitarsi, il dolore e il rimorso lo accompagnarono giorno e notte.
Una tragedia troppo grossa per lui e i due figli maschi ormai grandicelli, ma che avevano giusto bisogno della figura femminile di riferimento e proprio nel momento più importante della loro crescita.Il pover'uomo cominciò a bere, passando tutti i giorni seduto al bar, lo sguardo lontano e gli occhi assenti in un punto davanti non ben definito, sotto lo sguardo compassionevole degli avventori del locale e di tutti i passanti che conoscevano la sua triste storia.
Cominciò da allora a sentire il peso addosso di quegli sguardi, il peso di essere un padre degenere che faceva morire la moglie e non riusciva a mantenere i figli, sangue del suo sangue. Si sentì impotente, inetto, vuoto, e cominciò a trascurare i figli sempre di più, fino ad escluderli dai suoi pensieri. C'era solo lui al mondo e doveva espiare per quello che aveva fatto. Doveva patire, soffrire, fino a quando l'ultimo bicchiere di alcol non avrebbe decretato il suo annientamento e quindi la sua fine.
STAI LEGGENDO
Il paese è piccolo la gente mormora (Completa)
Ficção GeralPrima di iniziare, devo ringraziare alcuni di voi, i quali mi hanno chiesto di rimettere su watt questa storia sfaccettata, e lo faccio con piacere. Grazie a tutti. Una fitta trama di storie intrecciate. Una vita dura, fatta di miseria e ristrettez...