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La famosa brigata dei "bravi ragazzi nullafacenti" si radunava a parlare, schiamazzare, dare fiato alle bocche tanto per far qualcosa, davanti al bar sotto i portici, per riempire il vuoto delle loro lunghe giornate, senza ideali, senza voglia di fare alcunché e senza nessuna mira futuristica.
- Ragazzi cosa facciamo? - la voce annoiata del figlio del falegname echeggiò sotto i portici come una domanda retorica.
- Andiamo a rubare un po' di fichi ai Fiorin, lei è sorda e lui è mezzo orbo - fece eco Gigi, il figlio dello spazzino comunale con i suoi pantaloni da meccanico, unti di olio sulle cosce - sarebbe un gioco da ragazzi - specificò, convinto e divertito per la sua brillante idea.
- Io avrei un'idea migliore - questa volta toccò a Fabio, l'unico figlio maschio del mezzadro Genta, sfaticato per scelta, e disperazione del padre per inerzia - i Peron hanno un campo pieno di meloni che si sente la puzza dall'altra sponda del fiume. Andiamo e tagliamo tutti i meloni a metà e facciamo a chi riesce a tagliarne di più. Sapete la sorpresa domani mattina? - e partì una risata generale con sguardi d'intesa che oltrepassavano le colonne.
La visuale della chiesa di fianco, incombeva su di loro come la figura di una grande madre che voleva tenerli d'occhio e rimproverare e ammonire per metterli sulla retta via, cosa che loro respingevano e contrastavano con forza.
E da quel troppo amore di quella grande madre troppo protettiva, i ragazzi sembravano fuggire, facendo sospirare don Genesio che li osservava da lontano senza poter fare nulla, con un senso di sconfitta nel petto e una grande fitta al cuore.A poco servivano le visite del prete alle famiglie, dove le nuove generazioni sembravano voler spiccare il volo in altri lidi, nuovi e più attrattivi. Volare oltre le abitudini consumate dal tempo, oltre l'educazione che non dava risultati, i consigli quasi sempre inefficienti, oltre quelle possibilità che non bastavano mai, e sempre alla ricerca di novità, quasi diventate una necessità per il gruppo di ragazzi annoiati dalla monotonia di vita. Una ricerca di novità che cercavano nella compagnia, nella condivisione delle diversità e delle idee, nel ritrovarsi insieme nello stesso luogo tanto per far qualcosa.
E proprio da sotto i famosi portici, un bel giorno arrivò una grossa notizia per i ragazzi. La novità del momento, di cui si parlava tanto nelle grandi città, specialmente tra i giovani. Un salto di qualità che avrebbe scosso la loro noiosa monotonia. Era arrivato il tanto vituperato "Jukebox".
Diego, l'oste del bar Venezia, un ragazzotto alto, corpulento, capelli lisci e neri, più lunghi sulla fronte davanti, che tirava indietro di continuo con la mano sulla sommità del capo, era un punto di riferimento per i giovani.
Figlio di un esperto cacciatore, aveva preso in mano il fucile all'età di undici anni.
Rinunciò alla caccia, tanto amata dal padre, quando sparò alla gatta della nonna Maria, dopo averla scambiata per una lepre. E non erano serviti gli incitamenti del padre ad accompagnarlo per i boschi, le campagne e dintorni con i cani, con la lusinga del fucile avuto in eredità dall'amato nonno e la cartuccera cucita a mano da sua madre, da allacciare attorno alla vita. Sparare e veder cadere gli animali inerti al suolo, non faceva più per lui.Dopo vari lavoretti saltuari, Diego trovò soddisfacente stare dietro al bancone del bar Venezia, con la sua divisa color carta da zucchero, buona anche d'inverno, e tanta forza di volontà. Era simpatico, scaltro, generoso, guance paffute colorate da una perenne couperose, e sapeva attirare la clientela con la sua simpatia da bonaccione.
Appena sballato il famoso e colorato macchinario dal cellofane, nuovo di zecca e di fattura americana, Diego lo mise in bella mostra accanto al frigo dei gelati, addossato al muro sotto il portico, tra una colonna e l'altra per attirare i clienti con le ultime canzonette famose e la novità del suo curioso meccanismo moderno di ultima invenzione.
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Il paese è piccolo la gente mormora (Completa)
Ficción GeneralPrima di iniziare, devo ringraziare alcuni di voi, i quali mi hanno chiesto di rimettere su watt questa storia sfaccettata, e lo faccio con piacere. Grazie a tutti. Una fitta trama di storie intrecciate. Una vita dura, fatta di miseria e ristrettez...