7 Il dottore

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Le rive basse del Gorgione erano umettate dal lento scorrere delle sue poche acque in quel periodo dell'anno, e sbirciavano timide, dal basso in su, passando sotto il ponte incuranti e indifferenti, trascinando sommessamente le ridicole vicende paesane di Toccavalle.

Dopo le malefatte del casolino Lucio ci fu un malessere generale, mentale e fisico, tra i paesani. La rabbia si era somatizzata in diverse patologie, con un via vai di pazienti all'ambulatorio dell'unico dottore abilitato a curare le poche centinaia di anime del paese.

Chi aveva costanti emicranie, chi sentiva fitte preoccupanti al cuore, chi sentiva dolori alle ossa. Malesseri mai avvertiti prima.

- Ma cos'è tutta questa gente! - il dottore uscì di colpo dalla porta del suo ambulatorio - guardate che non distribuisco soldi qui dentro!

Il dottor Arrighini, alto, prestante, voce stentorea, era arrivato in paese con la sua laurea, la moglie e un figlio adolescente, e si era introdotto bene nella comunità che lo considerava un simpatico tuttofare.
Cavava denti, tastava nei punti giusti, curava qualsiasi male o ferita, e non occorreva andare all'ospedale in città né fare esami, perché quello che diceva e faceva lui era il "verbo".

Aveva sempre una battuta spiritosa da regalare ai pazienti, i quali entravano seri dalla porta dell'ambulatorio e ne uscivano sorridenti e soddisfatti, dopo una semplice chiacchierata fraterna.

Si concedevano un po' di libertà con il loro medico, come fossero al confessionale di don Genesio, ognuno raccontando i fatti degli altri, specialmente quelli che suscitavano ilarità, senza mai nominare i propri, per poi uscire dalla porta con una sana risata in amicizia e senza più malanni.

Era considerato da molti il terzo confessionale, ovviamente dopo quello gerarchicamente altolocato del loro amato parroco, e dopo quello più alla mano e meno professionale, ma non meno importante, della Cesira.

Il dottor Arrighini era sempre molto impegnato con i pazienti ed era molto in sintonia con la farmacista, anche lei l'unica del paese. La bella dottoressa Cora nei momenti critici di maggior afflusso si faceva aiutare dalla sorella, maestra elementare nella scuola di fronte.

Le due sorelle, di bell'aspetto, colte, intelligenti, forse per il loro carattere autoritario e aspro, non si erano mai sposate e portavano avanti l'unica e antica farmacia del paese, dai tempi del dopoguerra.

Erano tutte e due alte, magre, dal fisico ben proporzionato, eleganti, una con i capelli neri che arrivavano ondulati sulle spalle, l'altra, la maestra, capelli corti rossicci. Non si assomigliavano affatto nel carattere, una autoritaria e decisa, l'altra più cortese e accondiscendente, pur mantenendo entrambe il cipiglio severo. Eleganti e sobrie, sfoggiavano un rossetto rosso sulle labbra e un velo di serietà anche quando sorridevano.

La maestra, con un passato fascista e cresciuta con la mania dell'ordine disciplinare, a volte andava a scuola spettinata e con le scarpe spaiate, una nera e l'altra verde, una con i lacci e l'altra senza.
E solo dopo, quando qualche alunno glielo faceva notare, mandava uno di loro in farmacia, dopo aver attraversato la strada, a chiedere alla domestica la scarpa richiesta, con appresso le risate sommesse degli alunni.

Spesso entrava in classe con la maglia alla rovescia e quando se ne accorgeva, spariva dietro la lavagna per rimetterla in ordine, continuando imperterrita a voce alta a scandire le odiate tabelline per non distrarre gli alunni dalla lezione.
Ma mai, nessuna parola sulle sue frequenti sbadataggini usciva dall'aula.

Si diceva fossero un retaggio psicologico che la riportava indietro con la memoria al tempo in cui, da militante fascista, era stata punita dagli avversari politici che le avevano rasato i capelli ed esposta in piazza alla gogna e alla mercé delle risate pubbliche. Tutti conoscevano quella storia, e la maestra veniva capita e rispettata, specialmente per l'onorabile importanza del suo lavoro, svolto con dedizione verso i loro piccoli.

Il paese è piccolo la gente mormora (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora