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Era la prima volta che mi assentavo così tanto da scuola qui a Chicago. In Corea mi capitava, mi capitavano quei periodi in cui ero troppo stanca e andavo a dormire presto, quei periodi in cui non importava quanto avessi dormito ero sempre più stanca della sera prima, quei periodi in cui semplicemente non volevo vedere nessuno. I miei genitori, i miei vecchi professori, i miei amici, tutti lo sapevano. Sapevano di non dover disturbare, sapevano che solo Jisung e Taeyong avevano il permesso di vedermi, che erano gli unici autorizzati ad entrare nella mia stanza. Sarà per questo che mia madre ha chiamato il piccolo Jisung, sapeva che dopo aver sentito la sua voce sarei stata un po' meglio.
Entrai a scuola facendo finta di niente, camminando come se non fossi mancata una settimana senza dare spiegazioni nemmeno al mio ragazzo. La mia prima classe, ironia della sorte, era storia. Entrai nell'aula e trovai i miei amici già seduti ai loro posti. Non appena notarono la mia presenza mi vennero ad abbracciare, mi strinsero così forte che non riuscivo più a respirare, dopo avermi lasciata andare Michael mi guardò negli occhi, sembrava quasi arrabbiato
- Non fare mai più una cosa del genere! Hai idea di quanto fossi preoccupato per te!?
Poi mi abbracciò di nuovo. Sembrava una mamma apprensiva. Ridacchiai tra le sue braccia e sussurrai un mian.

Aish in quei giorni avevo sempre parlato coreano, era uscito proprio spontaneo. Speriamo non abbia sentito, non ho proprio voglia di fare lezioni di lingua.
- Cosa?
Eh te pareva.
- Ehm, nulla vuol dire scusa in coreano.
Gli altri semplicemente annuirono ma Michael being Michael aveva iniziato ad urlare

- È la prima volta che ti sento parlare in Coreano! Che figata! Perché non dici qualcos'altro?

Sembrava un bambino di sette anni, non me la sentivo di dirgli di no. Maledetti occhi da cucciolo.

- Mh... va bene anche una strofa di una canzone? È l'unica cosa che mi viene in mentre al momento, sul serio.

Michael annuii ripetutamente. Sette anni. Sette.

- yeogiitneun moduga ttokgateun saegiya nega bol ttae?
sasil geureohke bogosipeungeoji naega bolttaen
naneun eotteon saek gatni?
nega bwado jogeum dareuji anhni? nan
deogakkai waseo mameul jom yeoreobwa Oh

Cantai stonando di proposito ottenendo diverse risatine

- Che cosa vuol dire?

Prima che io potessi rispondere il professore entrò in classe per cui ci andammo a sedere velocemente ai nostri posti. Io vicino a Taeyong.

- i bami galsurok jichyeoganeun na
geunyang ije neol nwabeorilkkabwa
ajikdo gaseume mwonga namatneunde
geugeol wae jakku neoman molla
Everybody Knows
Pink! Hot! Pink! Hot!

Mi cantò nell'orecchio quella chioma rosa. Accennava anche la coreografia. Non potei resistere, risi un po'.
- Cosa c'è di tanto divertente nella mia lezione?
Oh no.
- No vede, sta usando delle parole che sembrano tutte delle imprecazioni, anche abbastanza pesanti in coreano. Mi dispiace di aver disturbato la sua lezione.
E aveva sempre la scusa pronta.
- aish jinjja questo ragazzino
Imprecai sotto voce guadagnandomi un risatina soffocata dal mio compagno di banco. Sarà un anno lungo, pensai.

Arrivati all'intervallo mi diressi al mio armadietto con la squad quando dal nulla sbucò Taeyong che iniziò a cantare e ballare Up & Down. Sul serio?
- wi arae wi wi arae wi arae wi wi arae
Non riuscii proprio a non ridere. Perché doveva essere così stupido? Presi velocemente una penna per usarla come microfono e iniziai a canticchiare la parte di Hani, Taeyong completamente immerso nella coreografia.
Sentii delle risate dietro di me. Giusto, c'erano gli altri. Mi girai verso i miei amici con un grande sorriso sulle labbra, avere Taeyong qui non era poi così male, mi sentivo più me stessa, più Hyemi.
No. Dovevo smetterla di fare l'egoista. Avrei ferito tutti intorno a me se avessi continuato su questa strada.
- Sicuri di non conoscervi voi due?
Disse ancora ridendo Peter. Oh eccome se ci conoscevamo.
Ma questo loro non dovevano saperlo. Taeyong mi guardò un attimo e capì.
- No, non ci conosciamo.
Perché sembra così triste mentre lo dice?
- Abbiamo scoperto di essere fan dello stesso gruppo, l'ho sentita cantare una delle mie canzoni preferite prima di storia.
Gli sorrisi debolmente, grazie e scusa.
- Non avevi mai parlato di musica con noi, pensavamo fosse una cosa che non ti entusiasmava più di tanto.
Continuò l'inglese che non sembrava bersi la storia delle EXID.
- Beh ecco, non conosco moltissima musica occidentale, non avrei saputo di che parlare.
- Mi dispiace interrompervi ma ho fame. Andiamo in mensa?

Io l'ho detto che ha sette anni. Iniziammo a camminare verso la mensa, Taeyong non ci stava seguendo.
- Che fai lì impalato?
Lo richiamò Michael
- P-Posso venire?
- Muovi il culo Tae!
Dissi l'ultima nella nostra lingua madre, non volevo apparire volgare di fronte a Jhonny.

Ci sedemmo al solito tavolo commentando quanto il cibo della mensa facesse schifo.
- Mi porto il pranzo da casa la prossima volta!
- Portalo anche a me Tae!
Ottenni diverse occhiate dai presenti.
Perché ultimamente non penso prima di parlare?
- Okay allora primo, come fai a fidarti di lui così in fretta? E se usasse cibo scaduto? Secondo, Tae? Sul serio? Non mi sembrava ti stesse così simpatico in palestra la settimana scorsa, o c'è qualcosa che non so?

Liar _ lee tae yongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora