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Passai il resto della giornata in infermeria, un po' a riposare sul lettino, un po' a parlare con Abigail, l'impacciata infermiera che, come avevo intuito, era solo qualche anno più grande di me. A mia grande sorpresa era una grande appassionata della cultura coreana ma le sue conoscenze si limitavano a ciò che viene mostrato nei drama e a quello che sente dire dalle persone che condividono le loro esperienze sul web; aveva quindi iniziato a soddisfare alcune delle sue curiosità facendomi delle domande, alle quali avevo risposto con tanto entusiasmo, in quel momento capii quanto in realtà mi mancasse casa.

Non mi ero accorta di quanto velocemente fosse passato il tempo finché non arrivarono Peter e Michael.
- Hey Hailey è ora di tornare a casa, stai meglio?
- Hey, sì sto meglio andiamo
Mi alzai dal lettino velocemente recuperando la borsa e cercando di sistemare un po' i miei capelli che a quel punto erano parecchio arruffati. Dopo essermi resa presentabile, devi una piccola corsa per raggiungere i miei amici che mi aspettavano sull'uscio della porta, ma prima di andarmene mi girai di scatto verso la mia nuova amica, se potevo chiamarla in quel modo
- Ciao Abigail, è stato un piacere conoscerti!
Mi sorrise calorosamente dicendomi di passarla a salutare qualche volta, era noioso passare le giornate lì da sola, disse.

A mia grande sorpresa Tom e Jerry non fecero nessuna domanda riguardante il mio atteggiamento amichevole verso l'infermiera bensì mi chiesero se ero sicura di voler passare il pomeriggio con gli altri, se volevo andare a riposare a casa.
- No ragazzi, non c'è bisogno.
Anche perché ho finto di star male tutto il tempo, tti, solo perché non avevo voglia di vedere facce conosciute.

- Dove si va?
Cambiai argomento, stanca di essere al centro dell'attenzione.

Dopo un piccolo dibattito optammo per passare una giornata easy a casa di qualcuno magari guardando qualcosa su Netflix o comunque roba del genere, nulla di speciale insomma.

- Da me no, c'è Tiffany a casa
Iniziò Emily ottenendo degli "oddio no" da me, Michael e Peter e uno sguardo confuso da Taeyong che, ovviamente, non sapeva di chi stessimo parlando

- Oh, è la fidanzata di mio fratello, molto carina sì, se non fosse che ci ha provato con me diverse volte. Mi ha rivelato che una delle sue fantasie è quella di poter passare una notte focosa con me e mio fratello, tutti e tre insieme. Nulla in contrario alle threesome o alla sua bisessualità, sia chiaro, quello che mi lascia perplessa è solo l'incesto, tutto qui.

Taeyong annuì semplicemente, molto meno scioccato di quello che mi aspettavo. Che ha combinato mentre ero via?
- Casa mia sarebbe disponibile, dovrebbe esserci il mio coinquilino però, spero non ci siano problemi.
Cambiò argomento, come se avesse sentito i miei pensieri e volesse evitare di rispondere.
- Nessun problema.
Risposero gli altri tre in coro, che carini.
- Allora aspettate un attimo, faccio una chiamata e poi ci avviamo
Si allontanò senza aspettare una risposta, estraendo nel frattempo il cellulare dalla tasca.
Non riuscii a sentire cosa stesse dicendo, ma ero abbastanza sicura parlasse coreano.

- Okay, ho avvisato il mio coinquilino, andiamo?

Iniziammo a camminare verso la metropolitana scherzando e ridendo, come se non fosse successo nulla in mensa solo qualche ora prima.
Era una sorta di patto tacito, nessuno doveva nominare Johnny e l'accaduto.

- Allora, come paghi l'affitto? A quanto ho capito non hai un lavoro.
Chiese Michael al ragazzo coreano che a poco a poco stava praticamente raccontando la storia della sua vita.
- La casa è degli zii del mio coinquilino, non paghiamo un affitto.

Abbiamo un amico con dei parenti a Chicago?

Fu la prima cosa che pensai ma ancora, non ero stata al suo fianco per più di un anno, si era fatto nuovi amici ovviamente. Quando aveva parlato la nostra lingua natia avevo iniziato a sperare di poter rivedere qualcuno della crew; anche se forse è meglio così, è meglio non deludere anche loro, pensai.

Dopo quattro fermate e altri cinque minuti di camminata arrivammo in una stradina piena di piccole villette a schiera, un paesaggio a cui non ero per niente abituata, abitando in un condominio al centro. La sequenza di casette ocra era interrotta da una in legno, che sembrava la versione moderna e a due piani di un hanok (casa tradizionale coreana).
Ridacchiai tra me e me, sgamata la famiglia asiatica del quartiere.
Taeyong ci guidò lungo il vialetto finché non ci trovammo davanti alla porta.
- Che c'è scritto lì?
Mi chiese Peter quasi sottovoce indicando l'angolo in alto a destra della porta; alzai lo sguardo seguendo la direzione del suo dito e sorrisi alla vista dei caratteri familiari dell'hangul (alfabeto coreano)

어서 오세요

- Eoseo oseyo, vuol dire benvenuti.
Gli sorrisi mentre il padrone di casa giostrava con le chiavi vicino la serratura.
L'ingresso si apriva su un salotto spazioso, diversi mobili in legno conferivano all'intero ambiente un'aria più familiare, più calda, più accogliente. Sul piccolo tavolino di fronte la televisione il servizio da tè che gli avevo regalato per Natale qualche anno prima era immacolato, sembrava quasi un elemento di arredamento.
- hyung wasseoyo?
Sentimmo una voce provenire dal piano superiore.
Era una voce familiare, ma non riuscivo bene a capire chi fosse; o forse, il solo parlare coreano me l'aveva resa familiare.

- Sì, ci sono i miei amici!
Urlò Taeyong per farsi sentire dal ragazzo più piccolo.

- Il tuo coinquilino?
Azzardai a chiedere.

Tae si girò verso di me, puro stupore in viso, non gli avevo rivolto la parola durante tutto il tragitto. Prima che potesse rispondermi sentimmo un tonfo provenire dalla stanza affianco seguito da diverse imprecazioni.
Corremmo verso la fonte del suono finché non trovammo un ragazzo seduto su una scatola di cartone ai piedi delle scale.

Non potevo credere ai miei occhi

- Noona?

Lo so raga sono più di due settimane che non aggiorno ma sul serio la scuola mi sta soffocando e in più sto scrivendo un'altra fanfiction che spero di poter pubblicare presto (so che non dovrei iniziare a scrivere roba nuova però avevo un'idea carina scusatemi)

non so quando ci sarà il prossimo capitolo, perdonatemi vi prego

Liar _ lee tae yongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora