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Ero completamente scioccata, rimasi ferma, le sue labbra soffici premevano sulle mie disperatamente, ma nulla, non riuscivo a muovermi. Il ragazzo mi lanciò uno sguardo vagamente confuso per poi rimpiazzarlo con un'espressione triste, si stava già pentendo delle sue azioni.

- Scusami, sono stato davvero stupido a pensare che dopo tutto questo tempo avresti ancora provato qualcosa per me.

Uscì dalla stanza prima che potessi fermarlo, e solo quando fu fuori mi resi conto di cosa fosse appena successo; mi portai la mano alla bocca toccando delicatamente il punto in cui qualche attimo prima sentivo il calore delle sue labbra, un calore che mi era sembrato nuovo, sul momento, ma che aveva risvegliato così tante emozioni che mi venne un sorriso alle familiari farfalle nello stomaco che svolazzavano liberamente mentre quei pochi secondi si ripetevano nel mio cervello.

Il mio sorriso si spense però non appena, uscita dal piccolo loop dei miei ricordi, ripensai alle parole di Taeyong. Ancora una volta mi feci mangiare dal senso di colpa. Era stato sincero, aveva aperto il suo cuore e io l'avevo semplicemente distrutto, di nuovo, senza nemmeno rendermene conto.
Forse però era meglio così, lui meritava di meglio ed io sicuramente non meritavo la felicità che sapevo Taeyong mi avrebbe regalato.

È stato meglio così, Hyemi, chi credi di essere per poter stare con lui? Chi credi di essere per poter anche solo pensare di essere tra le sue braccia ancora una volta dopo avergli spezzato il cuore non una, ma ben due volte?

Risi amaramente alla voce nella mia testa che sembrava ripetermi non sei abbastanza per lui all'infinito.

Mi alzai dal letto del ragazzo sentendomi un'intrusa. Trovai tutti, Taeyong compreso, che sussurravano tra di loro. Una volta essersi accorti della mia presenza fermarono quel mormorio per poi fissarmi.

- Dove sono le mie cose?

Chiesi esitante non volendo sembrare troppo sgarbata; volevo uscire di lì.
Il mio migliore amico, probabilmente notando il mio essere a disagio, prese la mia borsa per poi porgermi una mano.

- Ti accompagno a casa

Annuii semplicemente per poi fare un cenno di saluto al resto dei presenti, stavo odiando il mio stesso comportamento, ma proprio non riuscivo a reagire. Il mio essere così abbattuta moralmente aveva avuto la meglio anche sulla mia energia che ora sembrava completamente esaurita; sentivo i piedi farsi ogni passo più pesanti ed avevo la sensazione che qualcosa simile ad uno spillo mi stesse trafiggendo all'altezza della tempia.

- Ten, sono così stupida

- L'hai realizzato solo ora?

Ribatté scherzosamente il ragazzo cercando di sdrammatizzare la situazione, tentativo che apprezzai, sul serio, solo che in quel momento non riuscivo a scherzare, proprio non ce la facevo.

- Lo ami ancora, vero?

Lo sentii sospirare dietro di me, si era fermato e non me ne ero nemmeno accorta.

- Sai, durante questo anno avevo dimenticato non solo lui ma anche me stessa. Fingere di essere qualcun altro, qualcuno completamente diverso mi aveva estraniato dal mondo in cui vivevo prima della "trasformazione", pensandoci, è quasi come avere due identità. Durante questo anno le piccole bugie che avevo creato avevano preso il sopravvento e le mie emozioni erano sempre filtrate dalla nuova persona che viveva in me, Hailey. Ma appena l'ho rivisto, quando si è presentato durante quella lezione di storia è tutto scomparso. Volevo giocare a pallacanestro, volevo cantare, volevo smettere di essere sempre gentile e iniziare di nuovo a far valere la mia opinione. Questo anno è svanito come delle scritte sulla riva del mare, cancellato dai miei sentimenti per Taeyong. Quindi sì, lo amo ancora, non ho mai smesso di amarlo, me n'ero solo dimenticata per un attimo.

Avevo parlato senza sosta, quello che facevo era un ragionamento ad alta voce. Più andavo avanti più capivo quanto ero stata stupida a lasciarlo andare di nuovo, ma quel che è fatto è fatto.

Rimanemmo in silenzio durante il resto del tragitto verso casa.

Il giorno dopo arrivai a scuola insieme al mio migliore amico; no, non sarebbe stato un nuovo studente qui ma aveva dormito da me e quindi aveva approfittato per accompagnarmi.

I miei genitori erano stati più che felici di rivederlo. Non erano mai stati molto presenti, ma non gliene facevo una colpa dato che lavoravano senza sosta. Non avendo con chi stare però avevo passato innumerevoli pomeriggi a casa dei vicini, a casa di Ten, in Corea, quando ero più piccola. Il ragazzo era solo un bambino quando si trasferì dalla Tailandia ed ero stata la sua prima amica.
Fummo subito inseparabili.

Ad un certo punto iniziammo a passare anche le vacanze insieme, le nostre due famiglie. Era come un fratello per me, ed era come un figlio per i miei genitori.

Aveva iniziato a canticchiare una canzone, non riconobbi quale, non cu feci proprio caso, l'unica cosa che notai era quanto fosse migliorato. Urlai, letteralmente.

- Chittaphon Leechaiyapornkul! Quando sei diventato così bravo?

Il ragazzo cercò di zittirmi imbarazzatissimo, avevo attirato l'attenzione di diversi passanti tra cui Emily, Michael, Peter e Johnny.
L'ultimo non mi degnò di uno sguardo e s'incamminò velocemente all'interno della scuola sembrando quasi arrabbiato? Gli altri tre mi guardarono per qualche secondo con aria malinconica prima di seguirlo.

Liar _ lee tae yongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora