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Sono davanti alla porta del suo studio, con la bacchetta saldamente impugnata e la fronte madida di sudore.
Ma mi sarei fatto coraggio e avrei ucciso l'uomo che si celava al di là della porta.
Mi pulsa la testa e sento continuamente una fastidiosa risata e la voce che continua a suggerire metodi sempre più interessanti per infliggere dolore al vecchio untuoso.

Il mio corpo e scosso da fremiti di impazienza rabbia e forse anche paura ma non é questo il momento di tirarsi indietro.
Dò due colpi decisi sulla porta, e dopo una breve pausa di silenzio mi invita a entrare.
Apro la porta e con un finto sorriso mi avvicino con determinazione all'uomo che mi guarda curioso e anche un po' sorpreso.
<Signor Potter trova per caso divertente dover essere qua a per scontare una punizione?>disse con il suo solito tono acido.
Gli regalo un sorriso a trentadue denti e poi rispondo
<Oh certo,tra poco mi vedrà felice come non mai>.
In un lampo sguaino la bacchetta e comincio a lanciare una serie di incantesimi non verbali contro l'uomo,prima provo a disarmarlo ma grazie ai suoi riflessi pronti riesce a schivarlo ,provo a schiantarlo ma é riuscito a recuperare la sua bacchetta e riesce a deviare l'incantesimo con uno scudo, che lo fa rimbalzare contro di me, cado all'indietro e picchio la nuca contro lo scaffale di pozioni facendo cadere le boccette di vetro.
Si sta avvicinando ed é molto arrabbiato io sono ancora intontito e mi gira la testa per di più ho gli occhiali rotti e non so dove sia finita la mia bacchetta.
É a due passi da me e io sto tastando il pavimento in un vano tentativo di trovare la mia bacchetta.
Sento qualcosa di lungo e ruvido, e lo prendo in mano ,é lei.
<crucio !>urlo allo stremo delle forze ,ma anche questa volto l'uomo é più veloce e schiva il colpo.
Ora e davanti a me.
Giuro se gli sguardi potessero uccidere allora sarei già morto.
Mi guardava con orrore e rabbia e riconobbi quello sguardo in quello rivolto a mio padre che avevo visto nel pensatoio.
Ora mi ucciderà
Mi torturerà
Magari mi darà una fine veloce
Ma conoscendo l'untuoso bastardo mi farà morire nel modo piú lento e straziante possibile.

Serro gli occhi dalla paura, come per nascondermi da tutto quello che sta per succedere e poi... Poi... Sento la sua mani sfilarmi la bacchetta, ma non mi sta facendo male... Resto immobile e poi... La sua mano tocca la sua spalla e con l'altra tocca la mia mano, sento le sue dita fredde muoversi sulla mia pelle.
Le immagini riaffiorano e mi travolgono come una tempesta che con irruenza distrugge qualsiasi cosa.

Mani che mi ,toccano
Mani che mi ,stringono
Mani che mi ,penetrano
Mani che mi graffiano
Mani che mi picchiano
Mani che mi intrappolano
Mani che mi pizzicano, mani che mi colpiscono ,mani che mi sculacciano, mani che mi tagliano, mani che mi legano ,mani che mi frustano,mani che mi soffocano...

Sgrano gli occhi, porto la mia visuale proprio all'uomo che ho parato davanti a me.
<NON MI TOCCHI!NON MI TOCCHI!!LA PREGO...la prego non mi tocchi> urlai e lo pregai.
Mi guarda dritto negli occhi.
E nei suoi per un millesimo di secondo mi é parso di intravedere... Preoccupazione?
...ovviamente non posso aver ragione, come posso solo pensare a delle simili baggianate.
Solo ora mi accorgo di stare piangendo ,il mio respiro si fa irregolare.
Vedo il professore alzarsi, sta prendendo qualcosa, ma non riesco a riconoscere cosa, sento la mia testa farsi sempre piú pesante, e non so perché ma mi manca la sua presenza.

Ritorna da me con qualcosa in mano, ma ho la vista annebbiata e mi sento maledettamente debole.
Lui mi prende il polso pallido, e vorrei fermare questo contatto, urlare, ma non ne ho le forze.
Sento un ago perforarmi la carne e mi sento entrare in circolo un altra sostanza.
Provo sempre piú sonno e sento la mia mente lasciarsi pian piano andare e cadere in un oblio fino a farmi cadere tra le braccia di Morfeo.




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Scusate per il "lieve" ritardo ma...





...sono pigra

Phobia || SnarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora